8 marzo: le sfide delle donne in pasticceria

Quattro affermate Pastry Chef di Roma e provincia che hanno realizzato il loro sogno professionale raccontano la loro storia e le loro creazioni dedicate alla festa della donna

7 Marzo 2023 - 07:00
8 marzo: le sfide delle donne in pasticceria
Inclusione ed equità nelle capacità sono i valori e le risorse alla base di un professionista di successo. Ne sono testimoni, in prima persona, quattro figure femminili che lavorano nella capitale e nei dintorni: Martina Emili, pastry chef dellHotel Hassler, Francesca Minnella di Madeleine - Salon de Gastronomie, Fosca Pesce della Pasticceria D’Antoni e Jennifer Boero di Divino Cioccolato. Donne che, in occasione dell’8 marzo, giorno in cui si celebra la Festa della donna, accendono i riflettori sull’importanza di continuare ad affermarsi sulla scia dei passi già compiuti, in un campo in cui, rispetto alla parità di genere, c’è ancora molto da fare. Le pastry chef sono rappresentate da una presenza esigua in confronto ai colleghi uomini: il dato parla chiaro e invita a fare di più. Le loro quattro storie, che raccontano sogni realizzati e voglia di affermarsi e motivare altre aspiranti pastry chef, dimostrano che non è sbagliato puntare al vertice. E mentre preparano i loro omaggi golosi per l’8 marzo queste protagoniste di business virtuosi ricordano da dove sono partite e cosa le ha spinte ad arrivare fino a qui, nonostante le sfide che hanno dovuto affrontare. Martina Emili, la giovane pastry chef del Salone Eva dell’Hotel Hassler a Roma ha in serbo una duplice proposta per rendere omaggio all’8 marzo. Per gli ospiti dell’hotel realizzerà degli scenografici soggetti in cioccolato bianco a forma di infinito con impressi i lineamenti del volto di una donna. “Quando ho iniziato a pensare al dolce che avrei proposto per la Festa della donna, mi sono voluta ispirare al ruolo che le donne hanno nella società e alle doti infinite che devono avere per portare avanti tutti i propri compiti. - racconta Martina - Le donne hanno il dono di creare la vita e di essere madri, devono crescere i figli e lavorare. Questo è indicativo di una forza straordinaria che andrebbe omaggiata ogni giorno”.
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Non mancherà poi, in occasione della ricorrenza, la classica Torta Mimosa, servita in monoporzioni, con il suo soffice pan di spagna e la golosa crema pasticcera, che delizierà i palati dei clienti che prenderanno parte al Tea Time pomeridiano negli spazi del Salone Eva in abbianamento alle proposte salate realizzate dallo chef Marcello Romano. La pastry chef Emili ricorda le origini del suo sogno: “Ho sempre voluto diventare una pasticcera. Fin da piccola sognavo di cimentarmi con fruste, farina e zucchero, glasse e farciture. Non lo nego, è un lavoro che necessita di molti sacrifici, ma non mi è mai pesato. Sulla mia strada, poi, ho avuto la fortuna di trovare persone che mi hanno aiutata e accolta sempre molto bene all’interno delle brigate come, ad esempio, al Rome Cavalieri. Qui all’Hotel Hassler poi, siamo davvero una bella famiglia”, aggiunge la stessa con orgoglio, concludendo: “Lavorare nella ristorazione, soprattutto nell’alta cucina d’albergo, è un lavoro molto duro sia per quanto riguarda i ritmi che gli orari. Lo è anche per gli uomini però. Le donne hanno solamente più compiti familiari oltre al lavoro. Ma quando si fa una scelta, bisogna portarla avanti con sacrificio e determinazione. Io ho fatto la mia e non me ne pento”.  width= Pastry chef con un’esperienza più che decennale, Francesca Minnella è a capo della creazione dolciaria di Madeleine, il bistrot dal fascino francese del quartiere Prati. L’approdo qui segue la formazione all’Alma, dopo aver preso il diploma al liceo scientifico. Anche per lei la passione per la pasticceria c’è sempre stata: “Da bambina preparavo i dolci con la mia babysitter e dentro di me sapevo che avrei intrapreso questa strada.” La consuetudine, nel tempo, si è trasformata in un lavoro: prima la pasticceria della ristorazione e ora quella di laboratorio che Francesca dice di essere più congeniale al suo carattere, anche se “I ritmi impegnativi e i turni spesso non si conciliano con gli impegni familiari”, racconta Francesca, ma alla base della professione di chef ci sono un amore e una vocazione che senza dubbio spingono la pastry chef del bistrot ad andare avanti.  width= “Quello della cucina sia dolce che salata è un settore dominato dagli uomini e ho faticato per ottenere il ruolo che ora ricopro e proprio adesso, con l’imminente avvento di una ricorrenza triste che omaggia le donne di tutto il mondo per il loro sacrificio, ho deciso di dedicare a tutte noi una dolce creazione”, spiega Minnella. Si tratta non della tradizionale Mimosa, ma di una sua rilettura in formato monoporzione: un bignè croqueline con una forma tonda perfetta ripieno di crema chantilly al limone con un inserto di cremoso al cioccolato, una glassatura gialla e pezzetti di Pan di Spagna. “Ho scelto la monoporzione perché per me l’8 marzo è l’uomo che deve avere un pensiero per la donna acquistando un dolce tutto per lei,” auspica Francesca, che continua: “Per creare un dolce inizio sempre a immaginarlo: prima l’estetica e i colori, poi associo i sapori con le differenti consistenze. Il pubblico romano preferisce i gusti tradizionali, ma a me piacciono le sfide”.  width= Fosca Pesce, pastry chef della Pasticceria D’Antoni, nota insegna dolciaria del quartiere romano Collatino, racconta che per l’8 marzo l’attenzione sarà dedicata, anche per lei, alla celebre Torta mimosa, nella variazione di una Mimosa diplomatica allo zabaione con gocce di cioccolato e torroncino.  width= Giovanissima, da tempo lavora nel laboratorio di D’Antoni, felicissima dei traguardi conquistati, ma non è stato semplice arrivare fino a qui. “Ho studiato Chimica e Biologia ma avevo capito già dopo il liceo che proseguire su questa strada non faceva per me - ammette Fosca. Ho sempre amato cucinare i dolci e appena ho potuto, ho iniziato a svolgere diversi lavori per riuscire a pagarmi un corso di pasticceria. Lo stage l’ho fatto qui e la proprietà mi ha fatto un contratto. Non è stato facile inizialmente, perché ero l’unica donna in squadra. Notavo che mi guardavano con sospetto. Ma ho pensato che era quello che volevo fare e che mai avrei mollato. Infatti, sono ancora al mio posto, conclude.  width= Una strada difficile per le donne? Laboratori di pasticceria che vestono prevalentemente abiti maschili? Per Jennifer Boero, oggi titolare ad Aprilia, con il marito Valerio Esposito, della gelateria Tonka e della cioccolateria “bean to bar” Divino, l’esperienza è stata diversa. Cresciuta sin da bambina nel mondo della ristorazione grazie alla sua famiglia, Jennifer approda al mondo del gelato quando viene rilevato uno dei locali principali del suo paese di origine, Cairo Montenotte in provincia di Savona. Da studentessa della facoltà di architettura, è fin da subito una curiosa scopritrice di questo nuovo mondo. Inizia così per lei un attento percorso formativo fatto di corsi e approfondimenti e galeotto fu un corso di perfezionamento dove, nel 2011, conobbe suo marito Valerio, oggi affermato e premiato gelatiere artigianale.  
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Alberto Blasetti / www.albertoblasetti.com
Un mondo a conduzione familiare, quello di Jennifer, che in qualche modo l'ha tenuta fuori dalle dinamiche sessiste dei luoghi di lavoro. “Non posso parlare per esperienza personale - racconta Jennifer - ma a volte ascolto lamentarsi le mie colleghe di sentirsi un po' emarginate rispetto ai loro colleghi uomini. Forse siamo ancora vittime di un retaggio culturale che però sta via via sparendo. Le difficoltà che ho incontrato sono nate con la mia dimensione di madre - continua - Per me e Valerio, nostro figlio è sicuramente il dono più importante ma certamente la libertà è cambiata. Prima correvo da un corso di specializzazione all’altro, oggi è più difficile. Vivo una sfida costante tra ciò che vorrei dare al lavoro e in famiglia e quello che effettivamente riesco a fare. Sono le difficoltà legate all’essere genitore e non all’essere donna”. E alle donne la cioccolateria Divino dedica le sue vetrine in occasione dell’8 marzo, vestendole di quegli accessori dalle donne tanto amati: scarpe e borse nei toni del giallo e del lilla, realizzate tutte rigorosamente in cioccolato bianco e fondente.  width=
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