Anche Abruzzo e Molise nel Progetto nocciola Italia di Ferrero

5 Nov 2018 - 04:30
Anche Abruzzo e Molise nel Progetto nocciola Italia di Ferrero
Il Progetto nocciola Italia di Ferrero coinvolgerà ora Abruzzo e Molise. Grazie a questa partnership gli agricoltori locali pianteranno nuovi alberi di nocciola e Ferrero si impegnerà all'acquisto del prodotto – preziosa materia prima per l’azienda di Alba – per un prezzo minimo garantito lungo un periodo lungo diciannove anni. Il Progetto Nocciola Italia, promosso dalla Ferrero Halzelnut Company (la divisione interna del Gruppo Ferrero interamente dedicata alla nocciola) mira a una produzione 100% italiana, attraverso un sistema di sviluppo territoriale, condiviso con gli attori della filiera, a sostegno degli imprenditori agricoli italiani. L’Italia è il secondo produttore mondiale di nocciole dopo la Turchia e può sperare in un’ulteriore crescita grazie ad un territorio particolarmente a questa coltivazione. Ad oggi nel nostro Paese vengono dedicati oltre 70.0000 ettari di terreno alla coltura della  nocciola, con una produzione media di circa 110.000 tonnellate/anno (dato  medio/anno ultimi 10 anni); Ferrero vorrebbe raggiungere la quota di 90mila ettari coltivati, una quantità che comunque farebbe fronte solo al 5% del fabbisogno della produzione mondiale di Ferrero. L'iniziativa è stata presentata da Ivan Seri, responsabile Ferrero del centro sud Italia all'Euro-ortofrutticola del Trigno, cooperativa nata a San Salvo nel 1971 con l’obiettivo di favorire l’aggregazione tra produttori. Per Nicolino Torricella, presidente della cooperativa, il Progetto nocciola Italia si presenta come una possibilità di far fruttare terreni oggi in abbandono o utilizzati a colture a bassa redditività. Il progetto nocciola Italia è partito la primavera scorsa, ed entro il 2025 si punta a disporre di 20mila ettari di noccioleti in più, invertendo anche una tendenza che negli ultimi anni ha visto diminuire la qualità delle produzioni per fattori climatici e agenti patogeni. Il progetto è già ampiamente operativo in Tuscia dove entro il 2022 saranno piantati a nocciolo 500 nuovi ettari
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