Assobibe risponde al ministro Gualtieri sulla sugar tax

20 Dic 2019 - 04:37
Assobibe risponde al ministro Gualtieri sulla sugar tax
Il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, ha espresso la sua idea sulla sugar tax durante l'audizione in Senato avvenuta ieri pomeriggio. La sugar tax, secondo quanto affermato dal ministro, "esiste in diversi Paesi dove non sembrano esserci crolli di occupazione". Ha definito poi il clima che si è venuto a creare intorno alla manovra "un eccesso di catastrofismo". sugar taxA queste dichiarazioni ha risposto nella giornata di ieri ASSOBIBE – Associazione Italiana tra gli Industriali delle Bevande Analcoliche, che tutela e rappresenta gli interessi di una filiera profondamente radicata nel Paese, con aziende e stabilimenti localizzati su tutto il territorio della penisola.

Rispetto alle affermazioni odierne del Ministro Gualtieri spiace notare quanto le sue dichiarazioni siano slegate da dati oggettivi e dalla realtà – afferma David Dabiankov, direttore generale di ASSOBIBE – La sugar tax è stata ritirata dalla Danimarca e dalla Finlandia proprio a causa dei danni economici e sociali prodotti. Inoltre, in tutti i Paesi in cui è stata introdotta, si sono riscontrate contrazioni di vendite, impatti sulla filiera e sull’indotto. Diminuiscono i consumi, ma non i tassi di obesità e diabete”.

E continua Dabiankov: “Ad esempio, in Messico i dati ad oggi raccolti confermano che la tassa abbia ridotto il consumo giornaliero per solo 7 calorie al giorno (meno dello 0,2% dell’apporto giornaliero di energia). Se si citano altre esperienze è necessario guardare anche le differenti pressioni fiscali, come la Francia in cui l'IVA sui soft drink è del 5.5% rispetto al 22% dell'Italia.”

Sottolineiamo inoltre che non è vero che la tassa è rivolta a far ridurre alle imprese lo zucchero nei prodotti. Non sono previste soglie di quantità, come in altri Paesi. Si tassa il prodotto, non lo zucchero, tanto che sono coinvolte anche le bibite prive di zucchero.

Assobibe rinnova la richiesta di un confronto urgente con la Presidenza del Consiglio al fine di chiarire gli effetti della doppia tassazione su lavoro e sulle piccole, medie e grandi imprese in Italia”.

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