Blockchain e sicurezza alimentare nella puntata del 24 giugno di #Parlaconme

Giovedì 24 giugno Simona Riccio nel programma #Parlaconme ha affrontato il tema della sicurezza alimentare e della blockchain collegata alla filiera agrumicola siciliana

25 Giu 2021 - 22:30
Blockchain e sicurezza alimentare nella puntata del 24 giugno di #Parlaconme
Giovedì 24 giugno Simona Riccio nel programma #Parlaconme è tornata ad affrontare il tema della sicurezza alimentare e della blockchain con Federica Argentati, presidente del Distretto Agrumi di Sicilia, con Marco Vitale, Presidente della Distretto Agrumi di Sicilia e co-fondatore di Foodchain Spa e Giuseppe Guagliardi – Akkuamarina. Con Federica Argentati si è affrontato un tema che sta particolarmente a cuore anche alla conduttrice Simona Riccio: i mercati agro-alimentari. “La blockchain - spiega Federica Argentati, presidente del Distretto Agrumi di Sicilia – è un “passaporto per il futuro” della filiera agrumicola siciliana che abbiamo voluto sperimentare con alcune aziende “pioniere” nell’ottica della transizione verde e digitale delle imprese, prevista anche da Next Generation UE. Come Distretto ci siamo impegnati insieme ai nostri partner, che ci hanno dedicato una piattaforma sperimentale gratuita, per consegnare ad alcuni nostri associati - che hanno accettato la sfida dell’innovazione - quegli strumenti per essere competitivi a medio e lungo termine sui mercati, non solo le piattaforme della GDO ma anche quelli ortofrutticoli che servono i mercati rionali e le rivendite al dettaglio. Senza contare l’e-commerce e le micro-realtà, sempre più diffuse, dei gruppi di acquisto per costruire un rapporto più diretto e trasparente con il consumatore. Un supporto concreto per valorizzare e commercializzare gli agrumi siciliani nel rispetto delle certificazioni DOP, IGP, BIO e nel solco della certificazione Qualità Sicura Garantita dalla Regione Siciliana. La blockchain supporta anche produzioni che, seppur certamente siciliane, non godendo di certificazioni europee, anche semplicemente per motivi contingenti, hanno necessità di differenziarsi in un contesto dove il consumatore vorrà sempre di più e meglio conoscere il percorso, i metodi di coltivazione, la storia dei cibi. E poi ci sono le crescenti esigenze delle imprese di essere rispettose dell’ambiente (acqua, energia, scarti di lavorazione) e socialmente responsabili (risorse umane). Tutte azioni riconducibili alle politiche del Green Deal e del Farm to Fork”. Tra le molte attività concrete effettuate, la Presidente ha collaborato con Marco Vitale proprio per quanto riguarda la blockchain che conferma quanto dichiarato al Corriere Ortofrutticolo: “La fiducia è un elemento chiave non solo per gli attori di una filiera, di un Distretto e di qualsiasi ambiente in cui si è portati a lavorare insieme, ma anche per il consumatore finale, che è sempre più attento a tematiche quali etica e sostenibilità. Eppure oggi viviamo in un mondo in cui il concetto di fiducia è spesso abusato perché il consumatore si è spesso sentito tradito. La tecnologia blockchain, pubblica per definizione, è in grado di eliminare la necessità di avere fiducia perché offre un valore aggiunto: permette a tutti di verificare che quanto indicato sia dimostrabile, nell’intero passaggio dagli attori stessi della filiera al consumatore finale. Tutta la filiera diventa trasparente dal Campo alla Tavola”. Il Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia ha scelto l'app Foodchain per la tracciabilità delle eccellenze agrumicole siciliane. Questa, come è stato spiegato in trasmissione si base sulla tecnologia blockchain Quadrans. Ma quanto sono e sarebbero importanti i Distretti all’interno dei mercati agro-alimentari? Sul tema ci si è confrontati proprio con Giuseppe Guagliardi, già presidente vicario del centro agro alimentare Catania e componente stabile del comitato agrumi per l’interprofessione. Giuseppe Guagliardi, fondatore di Akkuamarina azienda che produce conserve a base di prodotti ittici, aderisce al progetto blockchain del distretto agrumi, Nel futuro, non molto lontano, si parlerà di blockchain per le filiere ittiche, specialmente di quelle tradizionali e rappresentative.  width= [contact-form-7 id="1103" title="Form Articoli"]
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