Braida al Vinitaly racconta una storia d'amore con la Barbera

In degustazione per la prima volta quest'anno la nuova espressione di Barbera Braida al Vinitaly 2022, a Verona dal 10 al 13 aprile.

9 Apr 2022 - 11:30
Braida al Vinitaly racconta una storia d'amore con la Barbera
[mp3j track="https://horecanews.it/wp-content/uploads/2022/04/Braida-al-Vinitaly-racconta-una-storia-damore-con-la-Barbera.mp3" Title="Ascolta la notizia in formato audio"] Braida, la cantina fondata a Rocchetta Tanaro Asti da Giacomo Bologna nel 1961 torna a Verona, dal 10 al 13 aprile 2022 per Vinitaly, al Padiglione 10 Stand N4, dove racconterà i nuovi capitoli della sua lunga storia d'amore con la Barbera d'Asti.

In degustazione per la prima volta quest’anno la nuova espressione di Barbera Braida, Curej: un vino giovane e fresco, riservato alle carte dei ristoranti, le cui uve nascono dai terreni che circondano il Braida Wine Resort nella settecentesca cascina di San Bernardo, sulla collina dell’Asinara a Rocchetta Tanaro. Prima vendemmia 2019, le 8000 bottiglie sono andate esaurite in brevissimo, dal mese di marzo è entrata in commercio la vendemmia 2020.

La Barbera d’Asti Curej si affianca alle altre espressioni di Barbera Braida: La Monella, Barbera del Monferrato frizzante - a Vinitaly in degustazione con la vendemmia 2021 -, le riserve MontebrunaBricco dell’Uccellone, Ai Suma (tutte della vendemmia 2019, per quanto riguarda Bricco dell’Uccellone e Ai Suma l’annata in degustazione sarà l’anteprima dei vini che usciranno a settembre) e Bricco della Bigotta (2018, premio Tastevin Ais).

Anche nell’assemblaggio de Il Bacialé (2018) la Barbera è protagonista, unendosi a Pinot nero, Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, così come nella Grappa Invecchiata di Bricco dell’Uccellone (2017).

La Barbera è nel nostro Dna spiegano Raffaella e Giuseppe Bologna, proprietari della cantina - ed è sicuramente il vitigno che maggiormente identifica Braida nel mondo. È il grande amore della nostra famiglia, il vino dei nostri legami, già da quelle prime vigne che nonno Giuseppe lasciò a papà Giacomo, in cui si coltivava l’uva per La Monella. Poi quelle di Belveglio, che mamma Anna portò in dote e dove, il prossimo settembre, festeggeremo la quarantesima vendemmia di Bricco dell’Uccellone. E i terreni di Montebruna, che Giuseppe e io acquistammo e mettemmo insieme e ancora oggi guardiamo con grande orgoglio: un anno fa li abbiamo arricchiti piantando un bosco di roveri, una promessa di sostenibilità per i nostri figli e il nostro territorio”.

Ma Braida, per tradizione, è anche Limonte, Grignolino d’Asti Doc (2021) che nasce sopra Rocchetta Tanaro, in una terra ricca di argilla e limo che dona al vino la sua inconfondibile struttura; gli aromatici Vigna Senza Nome, Moscato d’Asti Docg (2021) e Brachetto d’Acqui (2021).

Da più di trent’anni poi, la cantina di Rocchetta Tanaro propone grandi vini bianchi di Langa, dalla Tenuta di Serra dei Fiori a Trezzo Tinella: La Regina, Langhe Nascetta Doc (2020), Il Fiore, Langhe Bianco Doc da Nascetta e Chardonnay (2021), Re di Fiori, Langhe Riesling Doc (2020) e Asso di Fiori, Langhe Chardonnay Doc (2020).

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