Coldiretti e Casillo firmano il più grande accordo per la pasta bio

10 Maggio 2018 - 04:46
Coldiretti e Casillo firmano il più grande accordo per la pasta bio
In occasione dell’incontro tenutosi a Cibus “Pasta da Agricoltura Biologica Italiana: da prodotto di nicchia a prodotto di massaCasillo e Coldiretti hanno stretto un importante accordo sul biologico, considerato il più importante mai realizzato fin ora non solo nel nostro Paese, ma nel mondo. Casillo, di fatto, si impegna a fornire 300 milioni di chili di grano duro biologico destinato alla pasta e 300 milioni di chili di grano tenero all’anno per la panificazione. Un’intesa dai numeri e dalla portata etica importante: di fatto il nostro Paese assicura così ai consumatori sempre più prodotti alimentari certificati 100% Made in Italy. Soprattutto per quanto riguarda il grano e i suoi derivati si sente sempre più forte la voce dei consumatori che richiedono garanzie certe sulla sua provenienza. Di fatto, come riferiscono recenti dati Coldiretti, attualmente 1,3 milioni di tonnelate di grano duro vengono importati da paesi extraeuropei tra cui il Canada, che usa per il trattamento del cereale il glifosato, un pesticida ritenuto cancerogeno da molti istituti di ricerca il cui uso continua a suscitare molte polemiche in Europa. L’accordo è quindi anche finalizzato a diminuire la quantità di grano estero utilizzata dalla filiera agroalimentare: “Gli agricoltori per una giusta remunerazione del proprio lavoro sono pronti ad aumentare la produzione di grano in Italia” ha affermato inoltre il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo per sottolineare l’impegno collettivo relativo a questa nuova decisione. Un impegno questo anche dell’azienda Casillo, che contribuisca a rafforzare sempre più la leadership europea del nostro paese in fatto di biologico: siamo infatti la prima nazione per numero di imprese bio e aumentano sempre più le colture sul territorio, prime tra tutte proprio quelle dei cereali. Le esigenze dei consumatori e una sempre maggiore sensibilità di fronte a tematiche che riguardano la salute e l’ambiente porterà forse l’Italia a recuperare una vocazione all’agricoltura di qualità.
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