COVID-19. Cresce la rete solidale delle aziende del food&beverage

Non si arresta la rete di solidarietà messa in campo dalle aziende del settore food&beverage per fronteggiare l'emergenza causata dal Coronavirus

27 Marzo 2020 - 04:30
COVID-19. Cresce la rete solidale delle aziende del food&beverage
In questo momento in cui l'emergenza sanitaria causata dalla diffusione del COVID-19 va di pari passo con le difficoltà delle imprese e delle attività del nostro Paese, a causa delle misure contenitive, abbiamo bisogno anche di segnali positivi. Per questo Horecanews.it, tenendo fede al patto d'informazione con i suoi lettori, ha deciso di non fermare la normale programmazione ma di tenervi aggiornati sulle notizie del settore, anche per concedere un momento di svago dalle difficoltà del momento. Non si arresta la rete di solidarietà messa in campo dalle aziende del settore food&beverage.

JustEat: donazioni e consegne a domicilio solidali per la lotta al Covid-19

JustEat nelle giornate di giovedì 26 e venerdì 27 marzo, per ogni ordine effettuato in tutta Italia, donerà 50 centesimi all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, per l’acquisto di nuove attrezzature indispensabili a combattere l’emergenza. “Abbiamo voluto cogliere - spiega Daniele Contini, Country Manager di Just Eat in Italia, - l’appello lanciato dal direttore del Dipartimento di Medicina dell’Ospedale la scorsa settimana. Una richiesta disperata di aiuto alla quale non si poteva restare indifferenti e a cui abbiamo deciso di rispondere anche con il supporto di tutti coloro che ordineranno sull’app, facendo partecipare tutti alla raccolta solidale” L’obiettivo è superare i 50 mila euro, garantendo in questo modo l’acquisto di apparecchiature necessarie per la ventilazione e la terapia intensiva e dispositivi per la protezione individuale. Ma non è tutto. Perché nella quotidianità della lotta al Covid-19 medici, infermieri e interi ospedali difficilmente hanno la possibilità di consumare un pasto, ordinare qualcosa, o fermarsi per una pausa. Ecco perché, insieme ad alcuni ristoranti partner, JustEat avvierà consegne a domicilio solidali presso gli ospedali di Milano e successivamente in altre città, con l’obiettivo di sfruttare l’utilità e l’importanza che il food delivery può avere in questo momento come servizio, in alcuni casi, essenziale. Stessa modalità sarà messa in campo a favore di famiglie e comunità di Caritas Ambrosiana, con consegne a domicilio di piatti dai ristoranti aperti solo per le consegne a domicilio, per sostenere coloro che possono trovarsi in situazioni di fragilità, accentuate in questo momento da una vera e propria crisi sociale e per molti di ulteriore isolamento. Tutto questo grazie all’iniziativa Piatto Buono, lanciata all’interno del progetto Ristorante Solidale di Just Eat lo scorso 5 febbraio, in occasione della giornata contro lo spreco alimentare. Si tratta di un piatto a sorpresa, presente nel menù di alcuni Ristoranti Partner di Just Eat, chiamato Piatto Buono - Contro lo spreco alimentare, perché creato con prodotti freschi buoni e invenduti, abbondanze di cibo, prodotti non conservabili e materie prime in eccedenza o prossime alla scadenza, a un costo scontato. Oggi, per ogni Piatto Buono ordinato e gustato a domicilio dai clienti nei mesi di febbraio e marzo, Just Eat ne donerà uno a comunità e case accoglienza in collaborazione con Caritas Ambrosiana e in altre città coinvolte, ampliando i beneficiari anche a strutture ospedaliere in difficoltà per donare un momento di pausa, un pranzo e un supporto al personale sanitario impegnato tutti i giorni. “Crediamo fortemente – continua Contini - che la consegna di cibo a domicilio possa rappresentare un servizio davvero importante, e in alcuni casi essenziale in questo momento di crisi, e per questo vogliamo fare tutto il possibile per supportare chi ne ha bisogno e tutti coloro che operano con noi, clienti, ristoranti e rider, operando nel rispetto delle misure precauzionali stabilite dal Governo.” Al fine di evitare qualunque contatto in fase di consegna è stata infatti attivata, per tutti gli ordini pagati con carta di credito o PayPal la modalità di CONSEGNA CONTACTLESS, che prevede la consegna del cibo mantenendo la distanza interpersonale di almeno un metro e senza contatti diretti. È in corso inoltre la distribuzione di mascherine e guanti a tutti i rider che consegnano con Just Eat, in tutta Italia, e l’attivazione di un supporto economico dedicato ai rider, che sarà disponibile a breve, in caso di contagio da Covid-19. Infine, insieme a Fipe e ad AssoDelivery, Just Eat ha delineato, e inviato ai ristoranti, un documento di linee guida per l’attività di food delivery, con l’obiettivo di ricordare tutte le misure precauzionali e le norme igienico-sanitarie specifiche per le consegne a domicilio, dalla chiusura dei sacchetti alla pulizia delle attrezzature per le consegne, la definizione di aree destinate al ritiro del cibo preparato al ristorante e il rispetto delle distanze, evitando la creazione di assembramenti.
Just Eat (www.justeat.it) app leader per ordinare online pranzo e cena a domicilio in tutta Italia e nel mondo, opera a livello globale come marketplace ibrido. E' presente in Italia dal 2011 e oggi opera con oltre 13.000 ristoranti partner in più di 1100 comuni. Just Eat è accessibile da pc e da mobile tramite l’applicazione dedicata o la versione mobile del sito, per garantire a tutti un’ampia varietà di cucine tra cui scegliere. JUST EAT Group, con sede a Londra, usa una tecnologia proprietaria per offrire un servizio per ordinare cibo a domicilio online velocemente e in modo efficiente in 13 mercati, a più di 28 milioni di clienti (ex LATAM) e da oltre 240,000 ristoranti partner nel mondo, tra Uk, Australia e Nuova Zelanda, Canada, Danimarca, Francia, Irlanda, Italia, Messico, Norvegia, Spa
  Just Eat

Gruppo Cimbali dona 10 ventilatori polmonari a una struttura del Servizio Sanitario Nazionale.

Gruppo Cimbali si fa carico di donare 10 ventilatori polmonari del valore complessivo di circa 200 mila Euro, per dare sostegno al Servizio Sanitario Nazionale, impegnato da settimane a fronteggiare l’emergenza sanitaria Coronavirus. La società di Binasco (Milano), leader nella progettazione e produzione di macchine professionali per caffè, desidera dimostrare così tutta la sua profonda vicinanza alla comunità, sostenendo lo straordinario impegno compiuto da medici e operatori sanitari per contrastare l’epidemia di Covid-19. La donazione contribuirà a rafforzare le dotazioni dei reparti di terapia intensiva. "Il nostro Paese sta vivendo un periodo drammatico, sicuramente unico da parecchi decenni a questa parte. – Ha dichiarato Maurizio Cimbali Presidente del Gruppo - Come azienda italiana fortemente radicata nel territorio lombardo, sentiamo la necessità, il dovere e l’impegno morale di sostenere il sistema sanitario e ospedaliero, che sta gestendo con un lavoro encomiabile questa emergenza, attraverso una donazione pari a 200 mila euro per l'acquisto di ventilatori polmonari per la terapia intensiva". Inoltre Gruppo Cimbali, che dal primo insorgere dell’emergenza ha messo in atto tutte le misure necessarie a tutelare la sicurezza di ogni dipendente e collaboratore, ha attivato una copertura assicurativa straordinaria che, in caso di infezione da Covid-19, garantirà un aiuto sia economico sia di assistenza post-ricovero. “Come azienda famigliare – ha proseguito Maurizio Cimbali - riteniamo prioritaria la salute e sicurezza dei nostri collaboratori che anche in questi difficili momenti dimostrano grande passione e attaccamento al proprio lavoro. Per questo motivo abbiamo attivato una ulteriore copertura assicurativa in loro favore, oltre alle doverose misure di sicurezza interne già operative da settimane”.  
Gruppo Cimbali è leader mondiale nella progettazione e produzione di macchine professionali per caffè e bevande a base di latte e di attrezzature dedicate alla caffetteria. Il Gruppo, di cui fanno parte i brand La Cimbali, Faema e Slayer, opera attraverso tre stabilimenti produttivi in Italia (Binasco – Milano, Ghisalba – Bergamo e Cappella Cantone – Cremona), uno negli Stati Uniti (Seattle, dove vengono prodotte le macchine a marchio Slayer), 9 filiali operative e 2 uffici di rappresentanza, impiegando complessivamente circa 800 addetti. L’impegno del Gruppo per la diffusione della cultura del caffè espresso e per la valorizzazione del territorio si è concretizzato nel 2012 con la fondazione del MUMAC – Museo della Macchina per Caffè, la prima e più grande esposizione permanente dedicata alla storia, al mondo e alla cultura delle macchine per il caffè espresso situata all’interno dell’headquarters di Gruppo Cimbali a Binasco. MUMAC ospita MUMAC Academy, centro di formazione, divulgazione e ricerca.
  [caption id="attachment_2811" align="aligncenter" width="640"]Maurizio Cimbali Maurizio Cimbali[/caption]

Italpizza: pizze gratis nelle zone più colpite

Al fine di contribuire a supportare gli operatori impegnati a far fronte al contrasto della diffusione del Coronavirus e per poter fornire sollievo alla popolazione più in difficoltà, il Comitato per la Responsabilità sociale di Italpizza, leader nazionale nella produzione di pizze di alta qualità con stabilimenti nel Modenese e nel Pavese, ha determinato un pacchetto di iniziative di solidarietà. Come prima misura ha deliberato di donare il proprio prodotto agli Enti Pubblici e alle Organizzazioni non governative coinvolte. Già negli scorsi giorni un carico di pizze è stato consegnato alla Croce Rossa Italia e alla Caritas di Bergamo. In questi giorni è avvenuta la distribuzione a varie Associazioni di Volontariato di Assistenza Pubblica, come la consegna diretta a famiglie numerose in difficoltà economica. In un secondo momento è partita la consegna di pizze alla Caritas di Modena e all’AUSL di Lodi. A seguito della forte impennata di vendite, che si somma al trend già positivo che era in corso, Italpizza mette poi a disposizione 20 posti di lavoro per lavoratori autonomi entrati in difficoltà a causa della chiusura delle loro attività e che non possono disporre di ammortizzatori sociali. Italpizza ha inoltre donato al Policlinico di Modena un ecografo per la terapia intensiva. Infine ai lavoratori del Sito Italpizza di Modena e dello stabilimento di Mortara (PV), oltre a supporti per i genitori con bambini in età scolare, è stato riconosciuto ad ognuno un bonus di € 200 (lordi) per il lavoro svolto nell’ultima settimana di marzo e quello che si svolgerà nel mese di aprile. La modalità per richiede la donazione del prodotto potrà essere avanzata tramite semplice domanda via e-mail a: relazioniesterne@italpizza.it indicando: ragione sociale; natura e funzione sociale dell’ente; scopo dell’impiego della merce donata; quantitativo desiderato (una tantum o previsione di consumi settimanali per future forniture); indirizzo di consegna della merce; nome e telefono del referente che riceverà la merce; impegno a non immettere nel mercato il prodotto donato e di renderlo disponibile a operatori e volontari impegnati in questa fase di crisi.
Italpizza S.p.A. è leader nella produzione di pizze surgelate e non. Fondata nel 1991, oggi l’azienda conta oltre 1.000 addetti e oltre 100 milioni di pizze prodotte ogni anno, sia a marchio proprio, che a marchio dei principali retailer al mondo. Italpizza esporta in 55 paesi con un fatturato di circa 150 milioni di euro. L’export rappresenta il 65% del mercato. Italpizza si distingue sul mercato per un modello di business basato sulla capacità di replicare le modalità produttive della pizzeria tradizionale in forma industriale, con un esclusivo processo artigianale che comprende una lievitazione degli impasti per oltre 24h, una stenditura e farcitura manuale del prodotto ed una cottura esclusiva nel forno a legna.
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Il Gruppo Mutti interviene a favore dell'Ospedale Maggiore di Parma e dei suoi lavoratori

Il Gruppo Mutti ha deciso di devolvere 500.000 euro all’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma che oggi, come tutte le strutture sanitarie nazionali e regionali, è in prima linea per fronteggiare l’emergenza Covid-19. “Abbiamo ritenuto fondamentale intervenire economicamente a supporto del territorio dove operiamo per dare il nostro sostegno a una struttura d’eccellenza che si trova a lavorare, tutto il giorno, in condizioni d’emergenza, impegnandosi in prima linea per la salute dei pazienti. Oggi, oltre alla vicinanza spirituale e al rispetto delle regole, alle strutture servono fondi per sostenere il loro operato e il nostro Paese. Chi può, deve intervenire - ha dichiarato Francesco Mutti. La necessità di un intervento si è resa evidente di fronte ai numeri che l’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma rileva ogni giorno e che rappresentano non solo pazienti ma nomi e volti delle famiglie oggi direttamente colpite dalla pandemia. Il Gruppo Mutti, da parte sua, è anche impegnato a garantire la disponibilità del bene primario del cibo, fondamentale come la salute. “Per questo” - ha aggiunto Francesco Mutti – “oltre all’attivazione di una copertura assicurativa extra relativa al Covid-19 per i dipendenti a tempo indeterminato e determinato, abbiamo disposto una maggiorazione del 25% sulla retribuzione di coloro che, anche in questi giorni, stanno permettendo alla nostra azienda e, al Paese stesso, la continuità produttiva. Intendo sia tutto il personale impiegato nel processo produttivo e nella logistica, sia i soggetti cooperativi del nostro indotto”. A livello territoriale l’azienda sta inoltre predisponendo diverse donazioni a livello nazionale, tra le quali l’invio dei suoi prodotti all’Emporio Solidale di Parma e all’Ospedale da Campo di Bergamo.

 width=L'impegno di Ulivetto e Rocchetta per l'emergenza sanitaria nazionale

Il Gruppo Acque Minerali ULIVETO e ROCCHETTA ha deciso di essere al fianco di chi sta lottando con impegno e dedizione per assistere e curare le persone colpite dal Covid-19. L’iniziativa si traduce nella scelta di devolvere la somma complessiva di Euro 600.000 a quattro regioni italiane, oggi tra le più colpite dalla diffusione del Coronavirus. Nello specifico, si è stabilito di donare la somma di 150.000 euro ciascuno all’Ospedale San Luca di Lucca, al Policlinico di Tor Vergata - Roma, all’Ospedale San Paolo di Milano e di acquistare dispositivi medici per lo stesso importo per conto del Centro Regionale di Protezione Civile della Regione Umbria che si occuperà di distribuirli alle strutture sanitarie maggiormente in sofferenza. Un segnale di solidarietà, una decisione concreta ed efficace da parte di un Gruppo Aziendale che ha sempre avuto a cuore salute e benessere e che oggi più che mai sente di dover supportare la collettività.  width=

Pellini Caffè, 150.000 euro all’iniziativa “Per la città di Verona”.

La torrefazione Pellini Caffè ha deciso di sostere gli ospedali veronesi con una donazione di 150.000 euro destinati all’iniziativa “Per la città di Verona”, promossa dall’Università della città scaligera. “L’azienda Pellini, vicina al Paese e al fianco della propria regione in questo momento difficile, ha deciso di accogliere l’appello di Pier Francesco Nocini, Rettore dell’ateneo veronese, che ha lanciato alla comunità locale un invito alla contribuzione per sostenere l’acquisto di attrezzature e presidi di urgente necessità per gli ospedali di Verona”, si legge in una nota aziendale. Le donazioni “serviranno all’acquisto diretto delle attrezzature richieste dal servizio di anestesia e rianimazione degli ospedali cittadini, fondamentali per aiutare coloro che hanno contratto il coronavirus”.

Granarolo a fianco dell'Italia che resiste

In stretto raccordo con le Autorità nazionali e regionali e la Protezione Civile coinvolti nella gestione dell’emergenza COVID-19, Granarolo e la sua filiera di soci allevatori destineranno risorse per l’acquisto di attrezzature sanitarie necessarie a fronteggiare il diffondersi dell’epidemia. Il Gruppo ha attivato iniziative verso la Comunità (Protezione Civile e gli Ospedali, i Consumatori), i Produttori (i soci allevatori), i Dipendenti.

Verso Comunità - la Protezione Civile della Regione Emilia Romagna e Protezione Civile della Regione Lombardia

Granarolo si è attivata con la Protezione Civile per fornire 100.000 mascherine chirurgiche e generi alimenatari in grado di supportare il lavoro sul campo dei tanti operatori di questa emergenza. È partita una settimana fa una raccolta fondi interna all’azienda. L’importo (300.000 Euro) verrà interamente devoluto alla Protezione Civile delle Regioni più colpite, Lombardia ed Emilia Romagna, per acquisti straordinari di tende da triage sanitario, reagenti chimici e estrattori automatici per acidi nucleici da laboratorio.

Verso Comunità - Il Policlinico di Sant’Orsola

È stata inoltre stanziata in favore del Policlinico di Sant’Orsola a Bologna una cifra di 150.000 Euro per supportare le attività legate all’emergenza COVID-19.

Verso Comunità - I Consumatori

Per essere vicini ai propri clienti in momenti così difficili che richiedono un impegno massimo a rimanere all’interno delle case, Granarolo ha deciso di attivare una consegna a casa della spesa a titolo gratuito, nel Comune di Bologna. Con la spesa verrà consegnata anche una copia gratuita di un quotidiano. Il servizio è attivabile telefonando al numero gratuito 051/9676 dalle 9.00 alle 16.00 dal lunedì al sabato e dalla settimana prossima anche via web. Sul sito www.granarolo.it/spesaacasa è possibile trovare ogni dettaglio relativo all’iniziativa. È in programma l’estensione del servizio sul Comune di Milano.

Verso i produttori di latte

Nonostante il crollo delle vendite derivante dalla chiusura di bar, ristoranti, gelaterie, mense, Granarolo è impegnata a raccogliere tutto il latte prodotto dagli allevatori italiani della filiera Granlatte. Gli allevatori hanno contribuito in prima persona anche alla raccolta delle quote destinate alla Protezione Civile.

Verso i dipendenti

La prima iniziativa verso i dipendenti è stata l’attivazione di una copertura assicurativa in caso di contagio da Coronavirus. Questa copertura, attiva dall’11 marzo, durerà per tutto il 2020. Essa prevede un’indennità giornaliera per chi dovesse contrarre il virus. Una misura che va nella direzione di una sempre maggiore tutela della salute di tutte le persone Granarolo. La seconda iniziativa, in fase di definizione, dopo averne informato le Parti Sociali, prevede un riconoscimento di 200 Euro medi netti a persona come indennità per il periodo marzo-aprile a favore dei lavoratori in produzione e di chi si occupa delle consegne. Il riconoscimento è previsto per gli stabilimenti della Lombardia e dell’Emilia Romagna. “In questi giorni drammatici sentiamo la responsabilità di assicurare al Paese prodotti alimentari, una responsabilità che parte dai nostri allevatori e si svolge lungo tutta la filiera, arrivando ai nostri lavoratori e ai nostri trasportatori. Vogliamo assicurare gli approvvigionamenti e abbiamo preso tutte le misure di sicurezza nel rispetto delle disposizioni delle Autorità” ha dichiarato Gianpiero Calzolari, Presidente di Granarolo e della cooperativa di allevatori Granlatte. “L’Italia che resiste sono le persone che con senso di responsabilità ci permettono di continuare a portare i nostri prodotti nelle case degli italiani e le tante persone che devono limitare i propri spostamenti quando non sono necessari. E, più di tutti, sono i medici, gli infermieri e tutti gli operatori della Protezione Civile che, lavorando giorno e notte per fronteggiare l’emergenza, sono in prima linea”, ha continuato il Presidente del Gruppo “A tutti loro va il nostro grazie e nella misura in cui ci è possibile il nostro piccolo aiuto”.
Il Gruppo Granarolo, uno dei principali player dell’agroalimentare italiano, comprende due realtà diverse e sinergiche: una cooperativa di produttori di latte – Granlatte – che opera nel settore agricolo e raccoglie la materia prima – e una società per azioni – Granarolo S.p.A. – che trasforma e commercializza il prodotto finito e conta 14 siti produttivi dislocati sul territorio nazionale, 2 siti produttivi in Francia, 3 in Brasile, 1 in Nuova Zelanda, 1 in Regno Unito. Il Gruppo Granarolo rappresenta così la più importante filiera italiana del latte direttamente partecipata da produttori associati in forma cooperativa. Riunisce infatti circa 700 allevatori produttori di latte, un’organizzazione di raccolta della materia prima alla stalla con 70 mezzi, 720 automezzi per la distribuzione, che movimentano 850 mila tonnellate/anno e servono quotidianamente circa 50 mila punti vendita presso i quali 20 milioni di famiglie italiane acquistano prodotti Granarolo. La missione del Gruppo all’estero è di esportare la tradizione di prodotti Made in Italy, anche uscendo dal perimetro dairy. Granarolo ha infatti diversificato il proprio portafoglio negli ultimi anni. Il Gruppo Granarolo conta 3.029 dipendenti al 31/12/2018. Il 77,48% del Gruppo è controllato dal Consorzio Granlatte, il 19,78% da Intesa Sanpaolo, il restante 2,74% da Cooperlat. Nel 2018 il Gruppo ha realizzato un fatturato di oltre un miliardo e 300 milioni di Euro.
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Gruppo Acque Minerali Bracca e Pineta riconosce un BONUS del 15% nella busta paga dei dipendenti al lavoro in emergenza Covid -19

In questo momento di emergenza sanitaria Covid-19, il gruppo bergamasco Gruppo Acque Minerali Bracca e Pineta, leader nella produzione di acque minerali, ha deciso di riconoscere un bonus del 15% della retribuzione lorda giornaliera relativo a tutte le giornate lavorate nel mese di marzo. Un riconoscimento che si aggiunge al bonus di 100 euro stabilito dal DPCM del 22 marzo 2020 per tutti gli addetti che stanno garantendo la continuità dell’operatività aziendale e che si affianca al rafforzamento delle procedure di sicurezza e prevenzione già messe in atto dall’azienda per fronteggiare l’emergenza. Il Gruppo Acque Minerali Bracca e Pineta, che rientra nella categoria di industrie alimentari ritenute di natura “essenziale” dal Decreto ministeriale dello scorso 22 marzo, ha applicato sin dal 9 marzo 2020 tutte le procedure necessarie a prevenire il contagio da Coronavirus attraverso protocolli aziendali, informative a dipendenti trasportatori e clienti, modifica degli orari di turnazione così da evitare assembramenti di personale, fornitura dei dispositivi di protezione individuale necessari ad evitare il contagio e disinfezione della totalità degli stabilimenti a cura di un’impresa esterna specializzata. A integrazione del rafforzamento delle procedure di sicurezza e prevenzione il Gruppo ha potenziato anche la disinfezione settimanale con atomizzatore elettrostatico e prodotto a base alcolica. “Questa battaglia si vince insieme, in fabbrica e nei comportamenti individuali. Con le attenzioni che abbiamo messo in atto negli stabilimenti vogliamo contribuire a difendere noi, le nostre famiglie, le nostre valle e non ultimo il nostro lavoro. – afferma Luca Bordogna, Amministratore delegato di Gruppo Acque Minerali Bracca e PinetaUn investimento economico importante perché abbiamo un enorme senso di responsabilità nei confronti della sicurezza e salvaguardia dei nostri collaboratori e perché vogliamo essere di sostegno alle famiglie dei nostri dipendenti al fine di proseguire con la produzione dei beni di prima necessità basilari per affrontare questa emergenza sanitaria”. Già lo scorso 10 marzo, su decisione del Gruppo, Luca Bordogna, aveva annunciato una donazione a favore dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, in prima linea per fronteggiare l’epidemia di Coronavirus e la collaborazione con Alpini e Protezione Civile per la fornitura gratuita di acqua all’ospedale da campo allestito alla Fiera di Bergamo. Un altro piccolo gesto per ringraziare medici, personale sanitario e volontari impegnati nel servizio alla Comunità.

 width=Madama Oliva: bonus extra e copertura assicurativa per i dipendenti

Madama Oliva ha deciso di conferire un bonus extra ai suoi lavoratori come premio per la grande dimostrazione di collaborazione, abnegazione, spirito di sacrificio e massima disponibilità nello svolgimento della produzione, nel pieno rispetto delle misure di sicurezza richieste dai decreti del Governo contro il Coronavirus. La società ha deciso inoltre di stipulare una polizza assicurativa a favore di tutti i dipendenti, compresi quelli che attualmente lavorano in modalità smart working, in caso di un eventuale contagio da Covid-19, quale integrazione del rafforzamento delle procedure di sicurezza e prevenzione già messe in atto dall’azienda. "L‘azienda è conscia del proprio ruolo sociale in un momento particolarmente difficile ed è orgogliosa della risposta dei dipendenti, che stanno lavorando per mantenere attivo un settore produttivo essenziale alla vita quotidiana dei cittadini – spiega Sabrina Mancini, marketing manager di Madama Olivail rafforzamento delle procedure di sicurezza e prevenzione già messe in atto dall’azienda, ci consente di continuare il nostro lavoro con serenità. Cogliamo l‘occasione per ringraziare nuovamente tutti i lavoratori della filiera dell'alimentazione, dagli autotrasporatori a tutto il sistema della distribuzione organizzata". madama oliva, lavoratori
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