Cresce il consumo dei piatti pronti

25 Gen 2019 - 04:30
Tornano a crescere nel carrello della spesa i consumi per i piatti pronti.  Voglia di naturalità unitamente a prodotti che semplificano la vita in cucina: è la fotografia scattata dalla quarta edizione dell'Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy che ha analizzato le informazioni riportate sul packaging di 60.930 prodotti alimentari di largo consumo commercializzati in Italia in ipermercati e supermercati nell’anno terminante a giugno 2018 e digitalizzati dal servizio Immagino. In vetta ai consumi dei piatti pronti ci son quelli biologici con scarso contenuto o assenza di sale, grassi, olio di palma, lattosio, poi quelli biologici e italiani. La metà del giro d'affari complessivo è realizzata dai primi piatti (51,6%) che sono stati interessati da un incremento delle vendite continuato finito a giugno 2018, del +6,6% rispetto ai 12 mesi precedenti, con punte di +30% per le zuppe fresche. Il consumatore più attento risiede al centro nord Italia ma anche al sud si fa strada la scelta della porzione unica. Per quanto riguarda le etichette, a cui il consumatore dà molto peso, le indicazioni più utilizzate nei piatti pronti sono "senza conservanti" che è presente nel 34,4% dei prodotti (+8,2% di crescita annua), seguito da "pochi grassi" (28,9% di quota e +6,9% di crescita annua) e "senza additivi" (22% di quota e +23,3% di crescita annua). Sul packaging dei piatti pronti compare sempre più spesso la scritta "adatto a una dieta vegana/vegetariana", un claim che genera la metà delle vendite di categoria delle zuppe fresche. L'Osservatorio Immagino evidenzia inoltre che i prodotti che riportano in etichetta elementi grafici come il tricolore o la dicitura "prodotto in Italia" o "100% italiano" realizzano il 42,9% delle vendite totali della categoria, oltretutto con trend di crescita estremamente dinamici (+17% nell'anno mobile).
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