Da commodity a premium, ecco come riposizionare l’olio extra vergine

In un incontro organizzato a Olio Officina Festival, ASSITOL ha rilanciato la necessità del dialogo con la Grande Distribuzione, nell’intento di ridisegnare una diversa strategia di mercato

9 Marzo 2023 - 07:50
Da commodity a premium, ecco come riposizionare l’olio extra vergine
Una nuova stagione di dialogo per valorizzare l’olio d’oliva. E’ questo il messaggio che ASSITOL, l’Associazione Italiana dell’Industria olearia, ha lanciato a Olio Officina Festival, la manifestazione milanese dedicata alla cultura e alla coltura dell’olio d’oliva e dei condimenti. In particolare, nell’incontro “Extra vergini di oliva: le difficoltà della campagna olearia raccontate da industria e GdO”, che ha visto la partecipazione di Andrea Carrassi, direttore generale di Assitol, di Mauro Tosini, direttore commerciale di Salov, e di Laura Stefanini, responsabile del reparto oli e conserve di Coop, il dibattito si è concentrato sull’annata problematica vissuta dal mondo olivicolo, che ha inciso profondamente sia sull’attività delle imprese sia sull’offerta della Grande Distribuzione. I ridotti quantitativi di materia prima in Italia, stimati in appena 200mila tonnellate di olio d’oliva, insieme ai pessimi risultati degli altri Paesi produttori, hanno provocato forti preoccupazioni nel settore, abituato a garantire l’olio al consumatore tutto l’anno. Ad aggravare la situazione, hanno pesato inoltre l’inflazione ed i rincari energetici. “Sapevamo di dover affrontare un autunno caldo – ha osservato Andrea Carrassi, Direttore Generale dell’Associazione – ma la realtà si è rivelata peggiore delle aspettative. L’olivicoltura italiana ha perso il 50% della sua produzione e nel Mediterraneo non è andata meglio. Ecco perché, all’inizio della scorsa campagna, abbiamo lanciato l’allarme, temendo di vedere presto esaurite le scorte di olio d’oliva. Le imprese resistono, ma il pericolo resta”. Per ASSITOL, è tempo di cambiare approccio. “Per affrontare la complessità della situazione – ha spiegato il direttore generale - occorre grande senso di responsabilità da parte di tutta la filiera, dalla produzione agricola all’industria, fino alla Grande Distribuzione. Spingere sulle promozioni in questo momento sarebbe assurdo e fuorviante per il consumatore, lo abbiamo detto più volte. Il nostro augurio è che questo scenario negativo sia l’occasione per aprire una nuova stagione di dialogo e collaborazione con la Grande Distribuzione, nell’intento di valorizzare al meglio quel prodotto straordinario che è l’extra vergine di oliva”. Un’apertura in tal senso renderebbe più facile ragionare sul riposizionamento dell’extra vergine, troppo spesso trattato da commodity e non da prodotto premium qual è. Negli ultimi anni, qualche passo positivo si è fatto, basti pensare che oggi il 100% italiano è rappresenta il 30% delle vendite nel 2022, nel 2007 era appena il 10%. Resta però molto da fare: il consumatore è più attento, la sua passione per l’olio d’oliva è sempre forte, tuttavia il fenomeno delle vendite sottocosto, aggressivo e costante per tutto l’anno, svilisce prodotto, lavoratori e imprese, rendendo impossibile mantenere una reale redditività della filiera. “Non potremo mai avere le stesse quantità della Spagna – ha ribadito Carrassi – ma si può lavorare sull’aumento di produzione e, al tempo stesso, sulla qualità, disegnando una strategia che rilanci i prodotti ‘premium”. Lo stesso blending, invenzione tutta italiana che coniuga oli di diversa provenienza per creare prodotti a misura di consumatore, merita un racconto più attento. “Ecco perché – ha concluso il Direttore Generale di ASSITOL - in un’annata così delicata, chiediamo alla Grande Distribuzione di lavorare con le aziende del settore e con tutta la filiera per ripensare insieme la strategia di mercato, meglio ancora al’interno dell’unica organizzazione interprofessionale sulla cui costituzione si è fortemente impegnato il Sottosegretario la Pietra”.
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