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Definiti dal MIPAFF il sistema di riconoscimento per le mense biologiche

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (MIPAAF) ha presentato nei scorsi giorni il primo sistema di riconoscimento nazionale per le mense biologiche scolastiche certificate, che sarà attivo a partire dal prossimo anno scolastico. In un momento storico in cui aumenta sempre di più l’attenzione verso l’alimentazione e si vira, anche fuori casa, verso […]

Redazione - Pubblicato il 11 Aprile 2018 alle ore 6:45
Categoria: Attualità Categoria: Ristorazione Categoria: Ristorazione Collettiva

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (MIPAAF) ha presentato nei scorsi giorni il primo sistema di riconoscimento nazionale per le mense biologiche scolastiche certificate, che sarà attivo a partire dal prossimo anno scolastico.
In un momento storico in cui aumenta sempre di più l’attenzione verso l’alimentazione e si vira, anche fuori casa, verso scelte alimentari più salutari e consapevoli, questa iniziativa rappresenta un punto importante di cambiamento e sensibilità verso il tema della corretta alimentazione.
Le scuole che vorranno riconoscere le proprie mense come mense biologiche dovranno seguire alcuni precisi criteri: dovranno inserire delle percentuali minime di prodotti biologici, allinearsi a dei requisiti e a delle specifiche tecniche fissate.
È prevista inoltre l’assegnazione di un bollino oro e di uno argento sulla base della quantità di prodotti bio utilizzati per la preparazione dei pasti.
Come riporta il comunicato stampa del MPAAF le quantità da rispettare sono le seguenti:

MARCHIO ARGENTO:

– frutta, ortaggi, legumi, prodotti trasformati di origine vegetale (escl. succhi di frutta), pane e prodotti da forno, pasta, riso, farine, cereali e derivati, olio extravergine: 70%

– uova, yogurt e succhi di frutta: 100%

– prodotti lattiero-caseari (escl. yogurt), carne,

pesce da acquacoltura: 30%

MARCHIO ORO:

– frutta, ortaggi, legumi, prodotti trasformati di origine vegetale (escl. succhi di frutta), pane e prodotti da forno, pasta, riso, farine, cereali e derivati, olio extravergine: 90%

– uova, yogurt e succhi di frutta: 100%

– prodotti lattiero-caseari (escl. yogurt), carne,

pesce da acquacoltura: 50%

Il progetto tende ad ampliare il suo impatto portando all’attenzione e sensibilizzando anche su altre tematiche: nei bandi di gara saranno infatti previsti due criteri di premialità che riguardano l’impegno al recupero delle eccedenze alimentari da ridistribuire tramite la collaborazione con associazioni senza scopro di lucro e l’utilizzo di prodotti a km0 per ridurre l’impatto ambientale.

Previsto inoltre un fondo, gestito dalle Regioni, per attività di promozione e informazione sulle scuole.


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