Eurispes: in Italia cresce la scelta vegan

8 Febbraio 2019 - 04:30
Eurispes: in Italia cresce la scelta vegan
Cresce la scelta vegan nel carrello della spesa degli italiani, lo testimonia il trentunesimo Rapporto Eurispes, presentato a Roma e dedicato al tema “Riscoprire la qualità”. Nel complesso, vegetariani e vegani rappresentano il 7,3% del campione; nello specifico, il 5,4% degli intervistati si dichiara vegetariano (con un calo dello 0,8 rispetto al 2018) e l’1,9% vegano con un 4,9% che ha sperimentato e poi abbandonato lo stile di vita vegetariano. Secondo Eurispes è da evidenziare che di contro alle rinunce dei vegetariani, il numero dei vegani risulta essere aumentato di un punto percentuale: molti sono infatti i vegetariani che, acquisiscono una maggiore coscienza e radicalizzano la propria scelta eliminando dalla propria dieta anche i prodotti derivati dal mondo animale. Non a caso, per un quarto di coloro che hanno scelto una dieta vegetariana o vegana (25,1%), essa rappresenta una filosofia di vita; 3 su 10 ritengono abbia benefici sulla salute e il 3,6% per motivazioni ambientali. Questi stili alimentari sono prevalentemente seguiti dalla popolazione femminile: il 5,8% è vegetariano contro il 5% degli uomini, il 2,8% è vegano contro l’1,1% degli uomini. Il rapporto evidenzia anche come siano in aumento sugli scaffali i così detti “prodotti speciali”, come, ad esempio, i prodotti senza glutine consumati dal 19,3% da 1 italiano su 4 senza che vi siano particolari intolleranze: solo il 6,4% li assume per la presenza di una reale intolleranza. Il 18,6% degli italiani compra prodotti senza lievito con il 4,6% che è stato effettivamente riconosciuto intollerante a differenza del 14% che ammette di non esserlo. Il 26% degli italiani acquista prodotti senza lattosio, ma solo l'8,5% lo fa per una diagnosi di intolleranza. La ricerca Eurispes prende anche in considerazione l'assunzione di antibiotici: quasi 4 italiani su 10 ammettono di prenderli senza prescrizione medica "qualche volta" (33%) e "spesso" (4,8%). Anche in questo caso, sono più numerose le donne ("spesso" il 6,7% contro il 2,8% degli uomini, "qualche volta" il 34% contro il 32,1%).
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