Farmo e Alce Nero inaugurano FAN, un nuovo modello di impresa bio

2 Ottobre 2017 - 06:13
Farmo e Alce Nero inaugurano FAN,  un nuovo modello di impresa bio
100% italiana, innovativa, con grandi potenzialità: la joint venture tra due imprese d’eccellenza del settore food - Farmo, produttore di riferimento nel senza glutine ed Alce Nero, azienda e marchio di rifermento del biologico - rappresenta un modello di business unico nel panorama italiano. Da questo incontro nasce FAN, impresa ad alto valore tecnologico per la produzione di prodotti da forno biologici basata sulla profonda condivisione di valori comuni ai due partner: l’orientamento alla ricerca, allo sviluppo, la tutela della materia prima e dell’agricoltura, la vocazione al biologico, la trasparenza e il rispetto delle persone e dell’ambiente. Qualità massima ed efficienza di produzione, per la crescente e costante diffusione del Biologico, rappresentano la sfida industriale di FAN, una realtà che fa dell’innovazione tecnologica il proprio asset fondamentale. “Nello scenario italiano si tratta di un modello di business singolare - commenta Marco Santori, Presidente di FAN SpA - che vede due aziende di successo diverse per cultura, ma che scelgono di rafforzare, in sinergia, le relative competenze per consolidare, ognuna nel proprio ambito, la propria posizione sul mercato. Due realtà che hanno scelto di investire nel nostro Paese, che stanno vivendo un rapido processo di internazionalizzazione sono in grado, con quest’operazione, di dimostrare quanto il food italiano sia competitivo”. Massimo Monti, Amministratore Delegato di Alce Nero Spa, illustra in modo chiaro le motivazioni dietro la nascita di questa nuova realtà: “La forte crescita del consumo di prodotti biologici ha, da un po’ di anni a questa parte, reso il nostro piccolo mercato decisamente più appetibile per grandi Aziende, Corporate multinazionali e fondi di investimento. E’ in atto un fenomeno - in particolare in Europa e Nord America - di fortissima concentrazione: grandi gruppi che acquisiscono - spesso strapagandoli - attori storici del biologico, in numero via via crescente. Tale fenomeno, se da una parte può far prevedere ulteriori ed importanti spazi di crescita, dall’altra porta con sé un rischio – concreto - di massificazione e quindi di perdita dei valori che storicamente caratterizzano le produzioni biologiche. Tipicità, distintività, territorialità, sostenibilità e rilevanza del ruolo dell’agricoltore e del trasformatore possono coesistere con questo processo? Noi crediamo di no e siamo quindi convinti che, per mantenere e rafforzare la nostra posizione di agricoltori e trasformatori, in un mondo che sta cambiando così velocemente, sia necessario cambiare ed evolvere; ad esempio condividendo, co-creando, mettendo assieme le migliori energie imprenditoriali del nostro paese. FAN va in questo senso e rappresenta un piccolo e concreto esempio di come si possa intraprendere questa via”.  width= Esteso su un’area di 5000 mq e con grandi potenzialità produttive, il nuovo stabilimento è dotato dell’impiantistica più avanzata per la trasformazione delle materie prime.Attualmente dispone di una linea produttiva automatica predisposta per la produzione di frollini biologici (per un totale di 20 referenze), con una capacità produttiva di 600 kg di frollini all’ora. Per ora la produzione è focalizzata sul bakery dolce, ma è in previsione un grande potenziamento con nuove linee e l’allargamento al bakery salato. Di alta qualità, buoni, puliti e salutistici, i prodotti non solo verranno immessi sul mercato italiano ma verranno esportati in più di trenta paesi. Farmo-Alce Nero: una convergenza con grandi prospettive si potrebbe dire. “Aldilà dell’inaugurazione dello stabilimento produttivo - conclude il Presidente di Farmo - io credo che FAN sia l’inizio di un percorso con grandi opportunità. La nostra sfida quotidiana è quella di essere protagonisti dello sviluppo di un mercato che è in evoluzione e che permette di essere tra coloro che tracciano le vie dell’alimentazione del futuro. Sempre ricercando il nuovo, quello che non c’è ancora e si può creare nonché portare a tavola”.
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