Fiere del vino: grande successo con il ritorno in presenza, sostegno per la ripresa sui mercati nazionali e internazionali

Negli ultimi due mesi grandi eventi del mondo del vino come Vinitaly Special Edition e Merano Wine Festival hanno registrato numeri importanti con le tanto attese edizioni in presenza, infondendo ottimismo e fiducia agli operatori del settore, a sostegno di una ripartenza cha ha mosso i primi passi in estate e punta a raccogliere i frutti dell’inversione di tendenza entro la fine del 2021

16 Nov 2021 - 09:25
Fiere del vino: grande successo con il ritorno in presenza, sostegno per la ripresa sui mercati nazionali e internazionali

Nelle ultime settimane un calendario fitto di noti e tradizionali appuntamenti dedicati al mondo del vino e dell’enogastronomia ha segnato il ritorno ai grandi eventi in presenza, un’occasione per valutare il sentiment dei protagonisti e degli operatori del settore, dopo un periodo complesso come quello attraversato a causa della pandemia.

Milano Wine Week, Cibus, Vinitaly Special Edition, HostMilano, TUTTOFOOD, Merano Wine Festival hanno registrato presenze importanti, tenendo conto delle limitazioni imposte dalle misure di contenimento dei contagi, e hanno rappresentato un decisivo momento di confronto, da tanto atteso, per disegnare il perimetro di una ripartenza che finalmente inizia ad essere tangibile nei numeri oltre che nelle prospettive.

Il recupero della dimensione delle fiere risulta determinante soprattutto per sostenere i processi di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese vitivinicole italiane, che dalle manifestazioni business ricavano il 50% delle proprie esportazioni e che oggi devono necessariamente cavalcare il trend positivo che sta interessando il mondo del vino nostrano.

Il primo semestre del 2021 si è chiuso infatti con risultati da record, con le spedizioni per l’estero delle cantine del Belpaese che secondo i dati ISTAT hanno toccato il 3,3 miliardi di euro, in crescita del 15,8% sullo stesso periodo del 2020, ma soprattutto del 10% rispetto allo stesso periodo del 2019, cioè dell’anno antecedente la pandemia.

Dopo un anno e mezzo segnato per il settore fieristico del nostro paese da perdite per oltre l’80% su un fatturato di circa un miliardo di euro, si può dire che si è tornati a vivere in un’atmosfera intrisa di ottimismo, senza abbassare la guardia di fronte ad un’emergenza sanitaria che non è definitivamente alle spalle, ma rispetto alla quale sono stati messi in campo tutti gli strumenti per poter andare avanti in sicurezza, guardando alle nuove sfide del comparto con fiducia e determinazione.

 class=

Vinitaly Special Edition e Merano Wine Festival: successo oltre le aspettative

I due eventi riconosciuti in assoluto come punti di riferimento del mondo vitivinicolo italiano, non solo hanno mantenuto la promessa dei numeri previsti ma la hanno ampiamente superata.

Con 12.000 operatori professionali, 2500 buyer e 60 nazioni rappresentate, Vinitaly Special Edition tenutasi a Verona dal 17 al 19 ottobre, ha offerto una vetrina di tutto rispetto alle oltre 400 realtà presenti tra aziende, consorzi, associazioni agricole e di filiera, con l’obiettivo di aumentarne la visibilità e il posizionamento a livello internazionale per vincere la sfida anche sui mercati non domestici.

Tra gli importatori rappresentati paesi come Francia, Germania, Russia, Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Cina, Romania, Ucraina, Polonia, Bulgaria e Repubblica Ceca, quadro geografico rispondente ai dati di crescita sia in termini di interesse che di numeri delle esportazioni delle piccole e medie imprese vitivinicole italiane.  

Si è trattato di una iniziativa di business con presenze profilate, che ha registrato un elevato tasso di contatti e vendite, coinvolgendo professionisti del fuori casa, del turismo e della grande distribuzione e che è riuscita nel suo intento principale, quello di creare grande attesa per la 54esima edizione della fiera veronese che si terrà dal 10 al 13 aprile 2022.

Diverso contesto per il Merano Wine Festival, la kermesse internazionale dalle atmosfere glamour tenutasi dal 5 al 9 novembre e giunta quest’anno alla trentesima edizione.

Con i suoi saloni aristocratici teatro dei wine tasting ma anche di seminari ed approfondimenti, la cinque giorni ha accolto l’eccellenza della produzione italiana selezionata dal suo patron Helmuth Köcher, ospitando oltre 600 espositori tra case vinicole, spirits e culinaria. Il tema di questa edizione è stato “Le ali della Bellezza”, volto a celebrare la preziosità del panorama enogastronomico targato Made in Italy.

Più di 5000 le presenze registrate, con un altro livello di selezione e specializzazione del pubblico, ed interesse anche per la versione digitale dell’evento svoltosi sulla piattaforma WineHunter HUB, a testimonianza della opportunità di mantenere vivo il canale online, oltre la contingenza della pandemia.

 class=

Focus e confronto sui nodi della crescita e sui trend

Le fiere si sono confermate come opportunità non solo di business ma anche di confronto, con momenti di approfondimento sui nodi della crescita e sulle nuove tendenze in atto sul fronte dei consumi e della distribuzione.

Importanti i contributi condivisi sul tema della sostenibilità, ormai centrale nell’agenda del settore, che si intreccia inevitabilmente con quello dell’innovazione e dell’impiego di nuove tecnologie per favorirne la diffusione nel tessuto produttivo italiano, in un percorso che permetta a tutte le aziende vitivinicole di applicarlo nelle loro attività.

Una sostenibilità che è stata raccontata non solo come responsabilità etica ed economica per le aziende, ma anche come chiave di accesso ad una nuova competitività attuabile attraverso nuove pratiche in vigna, dalla coltivazione alla vendemmia, in cantina, riducendo la chimica di sintesi e portando avanti una produzione più green, e nell’ambito delle scelte legate alla distribuzione.

Focus anche sui nuovi trend: Vinitaly Special Edition e Merano Wine Festival hanno dedicato una specifica sezione alla Mixology, l’arte di creare drink con raffinatezza ed estro, che sta destando molta curiosità ed interesse e si sta diffondendo sempre più, creando esperienze di degustazione uniche che coinvolgono tutti i sensi, un po’ quello che accade nel mondo del food con la cucina gourmet.

Infine a Verona approfondimento sui numeri del consumo di vino nostrano con la presentazione dei risultati dell’Osservatorio Uiv – Vinitaly, nato in collaborazione con Wine Intelligence, che punta i riflettori su quella che è stata definita la “Pink Revolution”: cresce infatti il numero delle consumatrici di vino in Italia, soprattutto giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni, con un’accelerazione dell’ultimo anno che le porta a rappresentare oggi il 55% della popolazione totale contro il 49% dello scorso anno. Un sorpasso rispetto agli uomini per certi versi atteso ma non in tempi così rapidi.

Mature e consapevoli le consumatrici di vino italiano vedono aumentare il loro livello di conoscenza media del prodotto, condizione che ha incoraggiato l’incremento della spesa sul mercato interno, con consumi che sono decisamente trasversali dal momento che il loro interesse è rivolto a tutti i canali di distribuzione, approccio in controtendenza rispetto alla pandemia e con un’attenzione particolare al mondo Horeca di cui si può dire siano state protagoniste della ripresa.

 class=
Compila il mio modulo online.