Fipe: "Passiamo dalla MALA movida alla SANA movida"

"Necessaria un’assunzione di responsabilità collettiva: dobbiamo passare da una ‘mala’ movida, a una ‘sana’ movida”: le parole del presidente Fipe.

23 Maggio 2020 - 01:31
Fipe: "Passiamo dalla MALA movida alla SANA movida"
Alla vigilia del primo fine settimana dopo l’apertura di bar e ristoranti, la Fipe - Federazione italiana dei Pubblici esercizi, rilancia il suo appello alla responsabilità. Un appello rivolto a più soggetti: gestori dei locali, cittadini e avventori, forze dell’ordine. “Negli ultimi giorni – sottolinea il presidente di Fipe, Lino Enrico Stoppani – i casi di assembramenti fuori dai locali e nelle piazze si sono prevedibilmente moltiplicati. È la dimostrazione che è rimasta la voglia di socialità e di relazioni che favoriscono poi la coesione sociale. Ma non ci possiamo permettere di perdere di vista l’obiettivo principale, quello della sicurezza sanitaria, che rimane una priorità visti i rischi tuttora presenti. Ecco perché è necessaria un’assunzione di responsabilità collettiva: dobbiamo passare da una ‘mala’ movida, a una ‘sana’ movida.  width=“Invito dunque i titolari dei bar e dei ristoranti a far rispettare in maniera puntuale le prescrizioni previste dal Protocollo sanitario del settore, in particolare sui temi del distanziamento fisico, sia all’interno dei locali che negli spazi allestiti all’esterno – aggiunge Stoppani -. E lo stesso discorso vale per l’utilizzo corretto delle mascherine e di altri dispositivi di sicurezza. Oltre che nostro dovere è anche nostro interesse favorire l’abbassamento della curva dei contagi, perché il settore è in grande difficoltà e ha bisogno per ripartire di prospettive di sicurezza ed affidabilità nei nostri presìdi. Chiedo dunque ai titolari dei pubblici esercizi diligenza, attenzione e responsabilità aggiuntive, soprattutto in questa delicata fase di ripartenza verso la normalità. Contemporaneamente si chiede un altrettanto più rigoroso presidio del territorio, soprattutto nelle aree e negli orari più sensibili, da parte dei tutori dell’ordine, a cui gli esercenti devono offrire costruttiva collaborazione”. “Gli esercenti stanno lavorando in una condizione complicatissima – conclude il presidente – con difficoltà operative, criticità economiche e comportamenti degli avventori non sempre responsabili, che siamo certi le forze dell’ordine sapranno correttamente interpretare nella loro fondamentale attività di controllo e contrasto all’illegalità”.
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