Fipe su DL CURA ITALIA: cassa integrazione ossigeno per 700.000 lavoratori

Roberto Calugi, Direttore generale di Fipe commenta le misure contenute nel DL Cura Italia: per il comparto è importante accedere quanto prima alle misure messe in campo dal Governo

20 Marzo 2020 - 04:30
Fipe su DL CURA ITALIA: cassa integrazione ossigeno per 700.000 lavoratori
In questo momento in cui l'emergenza sanitaria causata dalla diffusione del COVID-19 va di pari passo con le difficoltà delle imprese e delle attività del nostro Paese, a causa delle misure contenitive, abbiamo bisogno anche di segnali positivi. Per questo Horecanews.it, tenendo fede al patto d'informazione con i suoi lettori, ha deciso di non fermare la normale programmazione ma di tenervi aggiornati sulle notizie del settore, anche per concedere un momento di svago dalle difficoltà del momento.

In una nota stampa Roberto Calugi, Direttore generale di Fipe, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, commenta le misure contenute nel Decreto Cura Italia; l'esigenza per il comparto, secondo il Direttore, è quella di accedere quanto prima possibile agli aiuti messi in campo dal Governo.

Di seguito la dichiarazione:

In questa fase di emergenza è indispensabile che aziende e lavoratori possano accedere alle misure di sostegno nel più breve tempo possibile. La rapidità può far la differenza tra la sopravvivenza e la morte di un'impresa, soprattutto quelle piccole. Il nostro settore in questo primo trimestre del 2020 registra perdite per 10 miliardi di euro e ci sono 700mila lavoratori fermi per il totale blocco delle attività. Per queste persone le misure di sostegno al reddito sono ossigeno puro. Ecco perché, come Federazione Nazionale dei Pubblici Esercizi, chiediamo al Governo di ripartire al più presto possibile le risorse previste dal decreto Cura Itala per la cassa integrazione in deroga tra le diverse Regioni, emanando i decreti interministeriali e le disposizioni dell'Inps. Allo stesso tempo chiediamo alle Regioni di sottoscrivere immediatamente gli accordi con le parti sociali per stabilire i criteri di assegnazione dei contributi. Solo in questo modo potremo garantire una risposta rapida alle imprese della ristorazione italiana ed evitare che lo stop temporaneo cui sono costrette si traduca in una chiusura definitiva”.

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