Gli alberghi non possono pagare IMU e affitti. L'emergenza non è ancora finita

A pochi giorni dalla scadenza dei pagamenti, Confindustria Alberghi denuncia: l'emergenza non è ancora finita.

3 Dic 2021 - 08:52
Gli alberghi non possono pagare IMU e affitti. L'emergenza non è ancora finita
"I dati Istat parlano da soli, oltre 220 milioni di presenze straniere registrate nel 2019 contro i 63 milioni registrati quest'anno". Così esordisce la nota infuocata di Confindustria Alberghi, riportando i dati del proprio osservatorio, che riflettono la drammatica situazione del settore: nel periodo gennaio/ottobre 2021 vede il Tasso di Occupazione di Roma a 30,1% contro il 72,5% del 2019 (-59%) Venezia a 31,9% contro il 74,1% del 2019 (-57%) e Firenze a 34,3% contro il 77,8% del 2019 (-56%). "A pochi giorni dalla scadenza dell’IMU sono rimaste nel silenzio le richieste degli operatori alberghieri che si trovano ad affrontare pagamenti per centinaia di migliaia di euro a fronte di una operatività ancora drammaticamente condizionata dalla pandemia come testimoniato dai dati Istat e Banca d’Italia". I numeri sono a disposizione di tutti, prosegue Confindustria Alberghi. Il primo semestre del 2021 è stato praticamente a zero e non bastano certo i due mesi estivi per far tornare i conti in aziende, che per il secondo anno consecutivo fanno registrare perdite che in molti casi sono ben superiori al 60%. L’IMU, così come gli affitti, è un costo incomprimibile, che grava sui conti delle imprese mettendone a rischio la sopravvivenza. “Sin dall’inizio della pandemia abbiamo chiesto attenzione per il nostro settore. Non possono essere due mesi in un anno sufficienti a salvare le nostre aziende – dichiara Maria Carmela Colaiacovo, Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi. "Siamo stati abbandonati, le fotografie delle spiagge piene dell’estate scorsa hanno fatto pensare che tutti i problemi fossero stati risolti. Non è così! E come potrebbe esserlo visto che mancano all’appello i turisti internazionali che va ricordato nel nostro paese valevano 220 milioni di presenze nell’anno. Da molto tempo denunciamo il rischio di abbandono del settore e le forti difficoltà registrate in particolare nelle nostre città d’arte che hanno subito il colpo peggiore dalla crisi. Importantissime le parole del Ministro Garavaglia ieri a margine dell'assemblea generale dell'Organizzazione Mondiale del Turismo, che ha riconosciuto e sottolineato le criticità che il settore deve ancora affrontare. Al Governo, al Premier Draghi chiediamo di dare seguito da subito a questo appello, intervenendo a sostegno delle aziende che hanno subito le perdite maggiori che oggi non sono in condizione di sostenere il pagamento dell’IMU. Il settore del turismo e quello alberghiero in particolare è ancora drammaticamente condizionato dalle misure adottate dal Governo e dagli Stati per ridurre il contagio pandemico. Si sta scaricando sul nostro settore tutto il peso di queste soluzioni. Non possiamo essere lasciati soli" – conclude la Presidente Colaiacovo.
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