Guerra delle etichette alimentari: Federalimentare combatte il semaforo con la batteria

27 Nov 2019 - 04:37
Oltre un anno fa, l'Italia presentava all'Onu la sua proposte per un'etichetta alimentare più informativa. Da sempre contraria al Nutriscore e al suo semaforo, come vi abbiamo raccontato nel corso dei mesi, l'italia contesta l'etichetta a semaforo sostanzialmente perché si tratta di un'etichetta incompleta, priva di alcuna informazione sui valori nutrizionali del prodotto e infine perché fuorviante in quanto prende in considerazione il valore del singolo prodotto estrapolato dal contesto di una dieta varia. Con un colore dal verde al rosso, il Nutriscore assegna un colore e dunque un "via libera" o meno a un alimento. etichette a semaforo - Nutri-Score La proposta italiana, presentata a Bruxelles lo scorso 22 giugno presso lo specifico Working Group della Commissione europea, consiste in un'etichetta a batteria che prende in considerazione i principali parametri di riferimento per un prodotto (calorie, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale) e ne fornisce un valore in percentuale (in forma di batteria) nell'ottica di un consumo giornaliero raccomandato (rispetto alle Assunzioni di Riferimento di un adulto medio). Dunque non il singolo alimento, ma l'insieme di una dieta varia e bilanciata.
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etichetta a batteria contro Nutriscore - Yogurt con edulcoranti
Nei prossimi giorni il governo italiano consegnerà alla Commissione Ue la controproposta al Nutriscore. L'etichetta a batteria italiana sposa la battaglia che da anni porta avanti Federalimentare a difesa della salute e del Made in Italy. “Il meccanismo del Nutriscore – spiega il presidente Ivano Vacondio - metterebbe sullo stesso piano alimenti molto diversi, a discapito delle eccellenze della dieta mediterranea, celebrata in tutto il mondo come la più sana. Ne farebbero le spese prodotti determinanti quali l’olio extravergine di oliva, il parmigiano e il prosciutto crudo, solo per fare degli esempi”. La dieta mediterranea e il modello italiano si basano sulla piramide alimentare, che non esclude nessun cibo, ma ne indica le quantità consigliate, così da consentire una dieta varia e soddisfacente e allo stesso tempo equilibrata dal punto di vista nutrizionale. La proposta italiana per un sistema di etichettatura informativa sulla confezione - armonizzata a livello europeo - prevede l’indicazione di tutti i valori relativi ad una singola porzione consumata. All’interno del simbolo “batteria” è indicata la percentuale di energia, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale apportati dalla singola porzione rispetto alla quantità giornaliera di assunzione raccomandata. La parte carica della batteria rappresenta graficamente la percentuale di energia o nutrienti contenuta nella singola porzione, permettendo così di quantificarla anche visivamente.
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Etichetta a batteria contro Nutriscore - olio extra vergine di oliva
La batteria – chiarisce Vacondio - è il frutto di due anni di lavoro e del contributo di quattro ministeri: quello della Salute, degli Esteri, dell’Agricoltura e dello Sviluppo economico. E questo nonostante i cambiamenti governativi. Alla base scientifica di questo sistema di etichette hanno lavorato l’Istituto superiore di Sanità, il Consiglio superiore dell’Agricoltura e il Crea. All’Università Luiss è stato commissionato lo studio sul campo: è stato interpellato un campione di famiglie italiane alle quali sono state sottoposte entrambe le etichette, il nutriscore francese e la batteria italiana. E in questi giorni è arrivato il verdetto: le famiglie italiane si trovano indiscutibilmente meglio con la batteria. Forte di questa conferma, il governo italiano ora può fare le sue mosse a Bruxelles”.
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