I rincari energetici per alberghi, bar e ristoranti nel dettaglio

Pesantissimo il caro energia per le imprese alimentari, dell'ospitalità e della ristorazione. Ecco i dati per ogni singolo settore.

15 Febbraio 2022 - 10:51
I rincari energetici per alberghi, bar e ristoranti nel dettaglio
[mp3j track="https://horecanews.it/wp-content/uploads/2022/02/I-rincari-energetici-per-alberghi-bar-e-ristoranti-nel-dettaglio.mp3" Title="Ascolta la notizia in formato audio"] "È pesantissimo l'impatto del caro energia per le imprese lombarde di commercio, turismo, servizi e trasporti". Questo è l'allarme lanciato da Confcommercio Lombardia che rilancia le richieste del presidente Carlo Sangalli "per misure urgenti e strutturali" contro uno shock energetico senza precedenti, che investe le oltre 530mila imprese del terziario regionale. Secondo le stime, rispetto al 2021 i rincari energetici sono raddoppiati per gli alberghi e i bar lombardi. Per i ristoranti sono previsti aumenti del 73%, mentre il rincaro medio per le imprese alimentari sarà del 62% e del 40% per i negozi non alimentari.
Confcommercio Lombardia, durante un tavolo regionale di competitività convocato dall'assessore allo Sviluppo economico, Guido Guidesi, ha commentato: "È una situazione oggettivamente insostenibile per migliaia di imprenditori che stanno cercando di consolidare la ripresa. Senza dimenticare l'impatto devastante sui consumi". A livello regionale, l'Associazione ha sottolineato l'importanza di contributi per il controllo energetico delle imprese, per investimenti sulla tecnologia, impianti ad alta efficienza e di supporto per la creazione e anche l'adesione a comunità energetiche.

Gli aumenti nel dettaglio dei singoli settori

 width= Nel dettaglio dei singoli settori, gli aumenti medi, su base annua, sono i seguenti: per gli oltre 30 mila alberghi italiani la spesa per la bolletta elettrica passerà da 49 mila € a 79 mila €, un aumento del 61% solo in parte mitigato dalle offerte a prezzo fisso che qualcuno è riuscito ad ottenere sul mercato libero. A questo poi si aggiunge la bolletta del gas che passa da 10 mila a quasi 20 mila €. Per un albergo tipo (con consumi di 260 mila chilowattora/anno di elettricità e 18 mila metri cubi di gas), la spesa annua passa da 59 mila € a 98 mila €. Pesanti aumenti si registrano anche per i 140 mila bar d’Italia, la cui bolletta elettrica passerà in media da 4 mila a 7 mila € per salire, con il costo del gas, da 5 mila a 10 mila € in totale. Anche i quasi 200 mila ristoranti registreranno una maggiore spesa elettrica che passerà da 7 mila a 12 mila € che, con il gas, farà segnare un maggiore costo totale che da 11 mila € salirà fino a 19 mila €. Per gli oltre 200 mila negozi alimentari, che usano molto l’elettricità per la refrigerazione degli alimenti, la bolletta elettrica passerà da 15 mila a 24 mila €, mentre i costi del gas, usato per lo più per il riscaldamento dei locali, passeranno da 1.300 a 2.300 €, con il totale che salterà così da 16 mila a 26 mila €.

Non solo rincari energetici. Gli aumenti delle materie prime registrati da Assolombarda

Aumenta bruscamente il prezzo di materie prime ed energia a gennaio 2022, che si riflette con sempre più intensità sulle imprese lombarde e sulle prospettive economiche generaliÈ quanto emerge da un’analisi del Centro Studi di Assolombarda, secondo cui, a gennaio, l’indice delle quotazioni delle materie prime non energetiche continua a crescere e raggiunge il +45% rispetto al pre Covid, con forti differenze al suo interno tra le diverse commodity (fonte: Banca Mondiale). Il quadro si è ulteriormente aggravato con la recente impennata dell’energia.

Le principali materie prime: gli aumenti in dettaglio

Andando nel dettaglio sul prezzo di alcune specifiche materie, tra le materie prime ferrose, il prezzo dell’acciaio sperimenta una forte crescita fino a novembre 2021, quando tocca il suo punto di massimo storico per poi diminuire nei mesi successivi. A gennaioil prezzo dell’acciaio è aumentato del +54% rispetto ai livelli pre Covid. Nel comparto dei non ferrosi, l’alluminio mostra una nuova impennata di prezzo a gennaio 2022, dopo aver evidenziato un deciso calo a novembre. Rispetto ai livelli pre pandemici si rileva un aumento del +65%. Il rame si è invece sostanzialmente stabilizzato a partire da ottobre 2021, con aumenti che oscillano intorno al +55%/+60% rispetto al pre Covid. A gennaio 2022 si registra un +59%. L’evoluzione del prezzo di stagno e nichel è decisamente in rialzo e non accenna a fermarsi: a gennaio 2022 la corsa dei prezzi spinge il primo al +139% sopra il pre Covid e il secondo al +61%. Per quanto riguarda plastiche ed elastometri, a gennaio 2022 l’indice sintetico sul mercato europeo è aumentato del +34% rispetto al pre Covid.  A gennaio 2022 il prezzo di legno e carta interrompe la sua rapida salita, pur rimanendo sopra ai livelli pre pandemici del +48%Il prezzo del grano presenta un andamento più altalenante ma comunque in crescita rispetto al periodo gennaio 2020 (+34% a gennaio 2022). Infine, il cotone continua la sua vigorosa ascesa e a gennaio raggiunge un nuovo record, pari al +66% rispetto al pre Covid. Un altro tema di grande attualità è la carenza sul mercato di componenti elettroniche (chip shortage), la cui scarsità rappresenta un ostacolo rilevante in molti processi produttivi. Tuttavia, guardando ai prezzi alle importazioni della componentistica elettronica, alcuni beni hanno registrato marcati rialzi negli ultimi due anni, altri hanno visto prezzi in diminuzione. Tra i primi, spiccano: i multichip, il cui prezzo mediano a novembre 2021 ha evidenziato una crescita del +390% su novembre 2019. Tra i secondi, invece, i processori multicomponenti (-32%).

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