La crisi del latte. Un approfondimento sulle cause e sulle difficoltà dei produttori

Crisi energetica, siccità e rincari delle materie prime pesano sui produttori di latte e caseari. Un approfondimento di Prontobolletta per capire le difficoltà del settore.

9 Sett 2022 - 14:09
La crisi del latte. Un approfondimento sulle cause e sulle difficoltà dei produttori
In un momento in cui i rincari di costi dell'energia e di qualsiasi bene, alimentare e non, dalle materie prime ai lavorati, arrivano alle stelle, i diversi settori della filiera alimentare sono in grave difficoltà. È il caso, ad esempio, del settore del latte e del caseario, che da mesi ha lanciato un allarme che non fa che peggiorare. L'aumento dei prezzi energetici, in particolare del gasolio agricolo, l' aumento del costo dei foraggi e una siccità fuori dalla norma ha portato una riduzione della produzione e aumento dei costi che stanno portando a mancati guadagni da mesi per i produttori. Un approfondimento sulla crisi dei produttori di latte e prodotti caseari ci viene offerto dal blog Prontobolletta, con uno sguardo sulle cause e le conseguenze di questo fenomeno.

Le cause

Il settore della produzione del latte è noto per essere sensibile alle crisi e agli aumenti dei prezzi, soprattutto per i produttori. Infatti il latte, prodotto negli allevamenti, viene raccolto dai grandi consorzi dell'industria casearia per centesimi di euro per litro. La crisi è spinta da tre elementi principali: aumento dei costi energetici, aumento dei prezzi e difficoltà di approvviggionamento dei cereali per foraggio, siccità estiva. L'aumento dei costi energetici purtroppo non risulta una novità, ma è un fattore che sta colpendo ogni industria, oltre che i consumatori domestici. Il Gasolio Agricolo, utilizzato dai macchinari dell'industria agricola e casearia è aumentato del 130%.

A questi costi addizionali si aggiungono i mangimi e i concimi che, sempre a causa del conflitto in Ucraina, hanno avuto un notevole aumento, sia per una generale inflazione, ma soprattutto perchè l'Ucraina e la Russia erano proprio i principali produttori di cereali e rimangono bloccati nelle navi cisterna nel mar Nero.

L'ennesimo problema risiede nella siccità di quest'estate. Infatti ogni estate, per l'aumento delle temperature avviene un fisiologico calo della produzione del 15, 20% mentre con le temperature esorbitanti dell'estate da poco conclusa si è assistito a un -30 e -40% della produzione rispetto ai 3 mesi precedenti.

Si produce di meno, aumentano i costi energetici, aumentano i prezzi di mangimi, concimi e dei beni di consumo, ma il prezzo di raccolta non aumenta abbastanza e per molti allevatori si sta rivelando più profittevole abbattere alcuni animali piuttosto che continuare a mantenerli.

Aumento dei costi per la produzione del latte

In aggiunta a questi dati, per gli allevatori italiani la situazione si fa ancora più cupa.

L'allevamento animale è un settore a grande consumo energetico, sia a causa della necessità di trasformare i prodotti per lunghe distanze, come il latte, ma anche per il mantenimento stesso delle infrastrutture per gli animali.

Sia il gas sia la luce, come ormai noto, hanno avuto aumenti importanti negli ultimi mesi. Il prezzo della bolletta del gas è ormai a +653% rispetto ai livelli precedenti a questa crisi, mentre il prezzo della luce si assesta a +236% rispetto allo stesso periodo.

I cereali inoltre, fondamentali per i mangimi sono aumentati vertiginosamente, soprattutto Mais e Frumento:

  • Mais + 55,2%,
  • Frumento +67,2%,
  • Soia +3,64%,
  • Urea Granulare addirittura un +167%.

Aumento dei prezzi al consumatore

Questi aumenti fisiologicamente saranno in parte ridistribuiti sui consumatori. Granarolo ha già proposto un tetto minimo per la raccolta del latte e porterà necessariamente a una riduzione della pressione sui produttori, ma che si riverserà poi sui prezzi al consumatore. Si prevede che il latte, scrive Prontobolletta, ad ora già aumentato a circa 1,70€ al litro, arriverà con tutta probabilità a essere pagato 2€ al litro nei supermercati italiani. Oltre al latte, anche la carne bovina aumenterà ancora di prezzo e gli esperti prevedono un +12% anche su quello, a meno che lo Stato non decida di ridurre l'IVA per contenere il prezzo ai consumatori. Fonte: https://www.prontobolletta.it/news/crisi-produzione-del-latte/
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