La pandemia ha cambiato il modo di viaggiare, anche in taxi

Un'indagine realizzata da Lab2021 per Uritaxi rivela com'è cambiato il modo di spostarsi dopo la pandemia, anche in taxi. Dal gradimento degli utenti alle motivazioni di scelta.

7 Febbraio 2022 - 14:14
La pandemia ha cambiato il modo di viaggiare, anche in taxi
[mp3j track=" Title="Ascolta la notizia in formato audio"] La pandemia ha cambiato il modo di viaggiare. Il taxi si usa di più rispetto agli anni passati, in quanto considerato sicuro anche durante l’emergenza sanitaria da quasi l’83% degli utenti, ma molto meno per lavoro (e in questo probabilmente ha avuto il suo impatto lo smart working). La voce "vacanza" compare con un 2% e si posiziona fra le motivazioni di scelta di questo mezzo di trasporto da parte degli italiani. È quanto emerge da un’indagine commissionata da Uritaxi, uno dei sindacati più rappresentativi della categoria, e realizzata da Lab2021 su un campione di 4.821 persone, intervistate nelle principali città  del territorio nazionale, dal 19 al 25 gennaio 2022.   width=Il taxi, rispetto al periodo pre-pandemia, è utilizzato di più rispetto ad ogni altro mezzo pubblico o condiviso: si è passati dal 28 al 30,3% di chi ha dichiarato di aver usato le auto bianche per spostarsi almeno una volta negli ultimi sei mesi. Il 47,2% degli intervistati è salito a bordo durante la giornata, dalle 6 alle 22, mentre poco più del 10% ha effettuato la corsa in orario notturno, dalle 22 alle 6.  width= Il Covid ha modificato i motivi che spingono le persone ad usufruire del taxi. Il lavoro era infatti la prima voce nella precedente indagine, risalente al 2017, ma è ora sceso al secondo posto (26,7%). In cima alla classifica si posizionano motivi di salute (visite mediche e affini) per il 48,3% degli intervistati. Al terzo posto andare o tornare dalla stazione" (24,8%), seguito dalle voci emergenze (22,6%), andare o tornare dall’aeroporto (14,7%), shopping (9,8%), ZTL (8,3%) raggiungere altri servizi (7,2%), occasioni importanti (5,6%), vacanza (2,2%), sciopero dei mezzi pubblici (2,1%),  auto rotta (1,8%). Il taxi è considerato un mezzo sicuro, anche durante la pandemia. Lo ritiene tale l’82,7% degli intervistati e il 72,4% afferma che ha trovato tassisti preparati sulle norme anti Covid. L'80,5% degli utenti è soddisfatto del servizio taxi, molto o abbastanza, e ritiene l’elemento più importante la sicurezza della corsa (95,3%), seguito dal costo (93,3%), dalla rapidità di spostamento (91,4%), dal tempo di attesa (89,5%) e dalla disponibilità e cortesia del tassista (89%).   width=
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