La sostenibilità in chiave Monini

Il documento, realizzato in collaborazione con The European House-Ambrosetti, racconta l’impegno di Monini e i risultati raggiunti sui temi ambientali, economici e sociali.

1 Agosto 2022 - 07:06
La sostenibilità in chiave Monini
A due anni dalla nascita di A Hand for the Future, il Piano di Sostenibilità lanciato in occasione del centenario con cui è stato ufficialmente avviato il percorso verso una transizione sostenibile, Monini presenta il suo primo Bilancio di sostenibilità. Il documento, realizzato in collaborazione con The European House-Ambrosetti, racconta l’impegno e i risultati raggiunti dal Gruppo sui temi ambientali, economici e sociali più rilevanti e rappresenta anche un’occasione di aggiornamento sullo stato di avanzamento dei 25 progetti che oggi compongono il Piano e che dovranno essere portati a compimento entro il 2030. Una scelta volontaria, in anticipo rispetto alla normativa di riferimento, che conferma ancora una volta la decisione dell’azienda di agire in modo concreto e trasparente, ascoltando e coinvolgendo i suoi portatori di interesse. Il Bilancio – spiegano Zefferino e Maria Flora Monini, terza generazione della famiglia che ha fondato l’impresa - è una testimonianza concreta del percorso che abbiamo avviato nel 2020 con A Hand for the Future, per raccontare i risultati raggiunti fino ad oggi, tenendo salda l’ambizione, presente e futura, di esportare il buono dell’Italia nel mondo e di diffondere una cultura alimentare sana e sostenibile. Gli obiettivi di Monini 2030 ci guideranno infatti verso un prodotto di qualità sempre superiore, nato da terreni coltivati con tecniche agricole rispettose delle risorse naturali e della biodiversità. Un olio trasparente, tracciabile, protetto fin dentro la bottiglia, in modo da assicurare che, una volta in tavola, sia inconfondibile per proprietà nutritive, gusto e bontà. L’olio extravergine d’oliva è la nostra passione, prenderci cura della terra e delle persone è la nostra natura: non togliere mai nulla all’ambiente e al territorio è il miglior investimento per il futuro”.

A Hand for the Future

Una nuova rotta di sviluppo per l’olio extravergine di oliva: con A Hand for the Future Monini ha ridefinito nel 2020 la propria visione di futuro, mettendo nero su bianco le principali sfide del settore – agricola, ambientale, alimentare, produttiva, qualitativa, economica, culturale - con l’obiettivo di contribuire, come impresa, a costruire un futuro più sostenibile, giusto e consapevole. Il Piano identifica 9 ambiziosi obiettivi da raggiungere entro il 2030, che solo nel triennio 2019-2021 hanno visto dedicati 10 milioni di euro di investimenti, e che insistono su tre principali aree di intervento, denominati “pilastri”:
  • “in campo”, focalizzato sul segmento agricolo, primo anello della sostenibilità, che Monini ripensa realizzando un “polmone verde” nel cuore dell’Italia, investendo nella produzione integrata e biologica, tutelando la biodiversità e salvaguardando ogni singola goccia d’acqua con sistemi di irrigazione di precisione; 
  • “dentro la bottiglia”, un percorso verso l’alta qualità garantita e certificata, verso la tracciabilità dei prodotti grazie alla tecnologia blockchain, ma anche verso una confezione sempre più leggera, ecologica e realizzata con materiali riciclati;
  • “sulla tua tavola”, con progetti a lungo termine di sostegno alla ricerca scientifica sulle proprietà nutraceutiche dell’olio extravergine, all’educazione dei consumatori di domani e alla promozione di uno stile di vita sano, equilibrato e sportivo.

Principali obiettivi di sostenibilità al 2030

  • Mettere a dimora 1 milione di olivi in Italia attraverso il Bosco Monini per proteggere la salute del terreno, tutelare l’olivicoltura italiana con le diverse cultivar e instaurare un sistema circolare virtuoso e di salvaguardia e protezione dell’ambiente e della sua biodiversità;
  • Coltivare il 100% di oliveti in Italia ad agricoltura biologica o integrata; 
  • Ridurre il più possibile (fino al 70-80%) i consumi di acqua negli oliveti di proprietà grazie all’irrigazione di precisione che consente di ottimizzare l’utilizzo della risorsa e realizzare un prodotto di qualità sempre più elevata.
  • Certificare il 100% dei prodotti di origine italiana con il Consorzio Extravergine di Qualità; 
  • Rendere tracciabili al 100% i prodotti grazie alla tecnologia blockchain; 
  • Rendere più innovative, leggere e sostenibili le confezioni.
  • Sostenere per 10 anni la ricerca scientifica e lo studio dei benefici dell’olio extravergine d’oliva per il metabolismo;
  • Raggiungere 1 milione di ragazzi con progetti di educazione alimentare;
  • Promuovere uno stile di vita sano, raggiungendo 200 mila persone grazie a grandi eventi sportivi.
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Una lente sui progetti in corso

Tra i progetti più significativi messi in cantiere dall’azienda umbra c’è Bosco Monini: un polmone verde che sta nascendo tra Umbria e Toscana da oltre 1 milione di nuovi olivi piantati prevalentemente in aree abbandonate e che rappresenta il modello di olivicoltura moderna e sostenibile che l’impresa vuole condividere. Attualmente sono state messe a terra quasi 430 mila nuove piante coltivate ad agricoltura biologica, che entro la fine del 2022 diventeranno 600 mila, con l’obiettivo di raggiungere, se non superare, il milione di olivi entro il 2030. Un’impresa dalla valenza ambientale, che permette di sequestrare fino a 50.000 tonnellate di anidride carbonica l’anno, ma anche strategica, poiché consentirebbe di produrre, in maniera sostenibile e rispettosa delle risorse, più olio 100% italiano, biologico e di alta qualità. Un sostegno alla produzione domestica che mai come in questo periodo storico si rivela cruciale. Il tema del Bosco si intreccia con quello della tutela delle api: dopo aver raggiunto e superato l’obiettivo di adottarne 1 milione, Monini ha scelto di sostenere la ricerca scientifica in campo, con un progetto sperimentale che la vede al fianco di LifeGate e dell’Università di Bologna per studiare la vita delle api negli oliveti biologici del Bosco, habitat capace di garantire la tutela della biodiversità.  Rimanendo in ambito ricerca è stata avviata una collaborazione con l’Università di Perugia per valorizzare lo scarto di lavorazione dell’olio, mentre si rafforza la partnership con Fondazione Umberto Veronesi per indagare, tramite il finanziamento della ricerca scientifica italiana d’eccellenza, le proprietà dell’olio extravergine di oliva sull’invecchiamento della popolazione e sulla prevenzione di numerose malattie. Prosegue inoltre l’impegno sull’educazione alimentare, con il progetto “Monini per la Scuola” che ha già permesso di raggiungere 900 mila bambini e ragazzi in Italia e Polonia. Attenzione al contenuto, ma anche al contenitore: sono numerosi i progetti che vedono impegnata l’azienda a ridurre, se non compensare integralmente, l’impatto ambientale delle sue bottiglie. Spazio infine alla cultura, perché la sostenibilità è anche bellezza: da anni l’azienda è al fianco del Festival dei Due Mondi di Spoleto per diffondere l’arte e la ricchezza del patrimonio culturale tra la gente.   
Monini. L’azienda produce ogni anno una media di oltre 35 milioni di litri di olio per un fatturato complessivo che nel 2021 ha superato i 160 milioni di euro, in netto aumento rispetto al 2019. Poco meno della metà di tale cifra (48%) è generata dall’export. Sono infatti ben 71 i Paesi, oltre l’Italia, in cui l’azienda commercializza i suoi numerosi prodotti: dai grandi classici alla selezione di extravergini 100% italiani, dagli extravergini biologici all’olio ottenuto con l’antica tecnica della decantazione, dalle Dop e Igp agli aromatizzati. Accanto all’olio vengono prodotte e commercializzate anche olive da tavola, aceti e pesti. Il 96% del fatturato del gruppo è generato da prodotti a marchio Monini. I numeri del Gruppo sono resi possibili grazie alla passione e alle competenze di 136 persone, fidati collaboratori, custodi di tutti i passaggi di un processo produttivo che consente di mantenere gli elevati standard di qualità offerti ogni giorno da parte dell’Azienda. 
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