Nasce OriGIn EU: 300 Indicazioni Geografiche per contare di più nell'Ue

28 Marzo 2018 - 04:45
I Consorzi di qualità europei si riuniscono insieme in OriGIn EU, un progetto nato per contare di più nei trattati commerciali e tutelare meglio i marchi Dop e Igp nei negoziati bilaterali. L’alleanza globale dei Consorzi di tutela dei prodotti a Indicazione Geografica si pone l'obiettivo di migliorare le clausole sui prodotti a indicazione geografica al momento dei negoziati in sede europea. Il fatturato stimato delle 300 Indicazioni Geografiche è di oltre 30 miliardi di euro, un peso impossibile da trascurare nella realtà dell’agroalimentare dell'Unione. Rafforzare il dialogo tra i Consorzi e il governo di Bruxelles, attraverso questa struttura di collegamento, infatti, serve da un lato ai Consorzi di tutela per preservare e difendere i prodotti in modo più efficace, da un altro a preservare e coordinare le campagne politiche con una rete che stringa le sue maglie a livello europeo. “Nel rispetto delle prerogative degli Stati membri, il coinvolgimento dei consorzi nei negoziati commerciali è di fondamentale importanza soprattutto in quei casi in cui l’unica soluzione possibile è un compromesso”, ha commentato il vicepresidente della Commissione Agricoltura dell’Europarlamento, Paolo De Castro, presentando l’iniziativa assieme ad altri colleghi dei paesi membri. Tra i fondatori dell'iniziativa, un ruolo di rilevanza viene assunto dall'Aicig (Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche), che rappresenta circa il 95% delle produzioni italiane a indicazione geografica, tant’è vero che la stessa Aicig afferma che “la maggioranza dei Consorzi di tutela italiani ha individuato nella formula associativa la chiave strategica competitiva per tutelare, valorizzare e promuovere all’unisono le rispettive indicazioni geografiche”. Tra questi, il Consorzio Tutela Formaggio Asiago in prima fila in Europa a difesa e sostegno della propria produzione. OriGIn EU, per il biennio 2018-2019, avrà il compito, oltre che di tutelare le denominazioni protette in ambito di accordi bilaterali, anche di armonizzare le regole di protezione, la lotta alla contraffazione doganale, fornire un’interpretazione ai regolamenti Ue, risolvere controversie e rispondere in maniera più efficiente alle domande che arrivano da stati membri e singoli cittadini.
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