“SafeFood” uno scanner laser per scovare le frodi alimentari

7 Marzo 2019 - 04:30
“SafeFood” uno scanner laser per scovare le frodi alimentari
Si chiama 'Safefood' ed è il risultato delle tecnologie messe a punto dall'Enea contro le frodi alimentari. Si tratta di un laser portatile in grado di rilevare in pochi secondi la qualità del cibo che finisce sulle tavole. Finora questa tecnologia è stata testata su alimenti di grande consumo come pesce, bibite e succhi di frutta, latte in polvere, olio d’oliva e vino. Sei i partner industriali coinvolti nell'ambito del progetto triennale SAL@CQO finanziato con 3 milioni di euro dal ministero dello Sviluppo economico. Grazie al progetto Techea per il quale Enea ha stanziato 1 milione di euro, nei laboratori di Frascati si sta lavorando a due prototipi: uno destinato alle attività ispettive di organi di controllo come i Nas dei Carabinieri e l’altro per i controlli di qualità nell’industria alimentare. Il dispositivo può rilevare la presenza di sostanze tossiche nei cibi direttamente sui banconi dei mercati e supermercati. Il dispositivo si basa sulla ricerca della istamina, molecola tossica nel pesce o per l'aggiunta di composti chimici, come l'adulterazione del latte in polvere con composti utilizzati per colle e plastiche come la melammina. Segnala anche l'aggiunta di acqua e dolcificanti non dichiarati in etichetta nei succhi di frutta, come la presenza di oli vegetali a basso costo nell'extravergine e ancora un eccessivo contenuto di metanolo nel vino. Basati su una tecnologia laser che utilizza luce e suono per rilevare sostanze nocive o non dichiarate in etichetta, i due strumenti si differenziano in base al loro specifico utilizzo: quello destinato all’industria alimentare è stato progettato per integrarsi nel processo industriale e monitorare tutta la catena produttiva; mentre il secondo strumento, che verrà dato in dotazione alle autorità ispettive, sarà maneggevole, di facile utilizzo e delle dimensioni di una valigetta. In quest’ultimo caso si tratta di mini laboratorio portatile, dove basterà inserire un piccolo campione di cibo per avere in pochi secondi uno screening rapido e preciso della presenza di eventuali contaminanti. Il team di ricercatori prevede di creare una app per smartphone affinché il consumatore possa fare uno screening in pochi secondi del cibo che sta acquistando, per sapere se è di qualità ed è stato conservato correttamente, rispettando la catena del freddo come accade per i surgelati e i prodotti da banco frigo. Attualmente, infatti, i controlli antifrode si basano su analisi di laboratorio che richiedono costi alti e tempi eccessivi.
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