Schneider Weisse Aventinus Eisbock: la birra nata dal ghiaccio

17 Dic 2018 - 04:30
Dal 2002, Aventinus Eisbock è la birra invernale bavarese per eccellenza: nata da un’intuizione del carismatico Hans-Peter Drexler, mastro birraio di Schneider Weisse, viene ottenuta mediante un antico metodo che si perde nella leggenda. La storia narra che sia stata tutta colpa di un aiutante birraio, che dimenticò all’aperto delle botti di birra facendole parzialmente congelare. Altri raccontano che fosse invece una cisterna in viaggio attraverso le Alpi a ghiacciarsi a causa delle temperature rigide. Ciò che conta è che attorno agli anni Quaranta madre natura “ci mise lo zampino”, facendo scoprire agli esseri umani le prime Eisbock: uno stile rilanciato da Schneider Weisse oltre 15 anni fa, con la propria Aventinus Eisbock. Come ben sappiamo la birra è fatta per oltre il 90% d’acqua: il procedimento prevede di eliminarne una parte, abbassando la temperatura della mitica Aventinus fino a farla congelare; una volta rimosso il ghiaccio, ciò che rimane è praticamente un “concentrato di Aventinus” dall’impressionante gradazione alcolica del 12%!  width=Schneider Weisse Aventinus Eisbock, disponibile sia in bottiglie da 33 cl che in fusti da 20 litri, è incredibilmente complessa e intensa: a partire dal colore, scuro con scintillanti riflessi rubino, fino all’avvolgente profumo dai toni caldi di nocciola, malto e caramello, al corpo pieno e robusto, concludendosi con un finale lungo e leggermente amaricante. Un’esperienza appagante e indimenticabile che ne fa una Weihnachtsbier, birra natalizia tedesca, per eccellenza. E, di conseguenza, una stella nella sezione “Winterbrau”.  
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