Senza ammortizzatori Covid, a rischio 50mila lavoratori Horeca

Senza una proroga degli ammortizzatori sociali, sono a rischio altri 50mila posti di lavoro nel settore dei pubblici esercizi. È la denuncia di Fipe-Confcommercio

11 Gen 2022 - 15:40
Senza ammortizzatori Covid, a rischio 50mila lavoratori Horeca
[mp3j track="https://horecanews.it/wp-content/uploads/2022/01/Senza-ammortizzatori-Covid-a-rischio-50mila-lavoratori-Horeca.mp3" Title="Ascolta la notizia in formato audio"] “Se il Governo non interverrà con una proroga degli ammortizzatori Covid, sono a rischio altri 50mila posti di lavoro solo nel settore dei pubblici esercizi. Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi lancia l’allarme e lo fa insieme alla sua associata AIGRIM - Associazione delle Imprese di Grande Ristorazione e servizi Multilocalizzate, in seguito all’esaurimento degli effetti della Cassa integrazione Covid, scaduta lo scorso 31 dicembre e che, se non prorogata, rischia di generare gravi ripercussioni sulla tenuta occupazionale del settore, a fronte del perdurare delle difficili condizioni sanitarie causate dalla pandemia. Migliaia di posti di lavoro a rischio, dunque, e l’ulteriore dispersione delle competenze presenti nel comparto, già messo a durissima prova da due anni di pandemia. La richiesta di ulteriori 13 settimane di cassa Covid, riguarda soprattutto quelle attività che più di altre stanno subendo le conseguenze delle limitazioni e dall’incertezza creata dal risalire della curva dei contagi. In particolare i pubblici esercizi presenti nelle città d’arte, colpiti dalla mancanza di turismo internazionale, alle attività di catering e banqueting, legate a cerimonie ed eventi, alla ristorazione collettiva, penalizzata anche dal massiccio ricorso allo smart working, e quella commerciale, svolta soprattutto lungo gli accessi turistici del Paese: aeroporti, stazioni ferroviarie, aree di servizio autostradali. A queste fattispecie si aggiunge la drammatica situazione delle discoteche e dei locali di intrattenimento ad oggi nuovamente chiuse, e le difficoltà delle sale gioco lecito, pesantemente colpite dalle misure di restrizione. “Le catene della ristorazione in viaggio – aggiunge Cristian Biasoni, presidente di AIGRIM – in particolare nelle stazioni ferroviarie e negli aeroporti, stanno soffrendo in modo particolare della recrudescenza della pandemia. Così come la ristorazione che beneficiava ampiamente dei flussi turistici. Inoltre, per la ripartenza dello smart working, anche i normali flussi dei pendolari si stanno riducendo notevolmente”. “La Fipe – conclude il presidente Lino Enrico Stoppani – chiede queste misure urgenti per evitare dolorose iniziative di “legittima difesa” che porterebbero a licenziamenti e a drastiche riduzioni di posti di lavoro, con gli annessi problemi sociali e le prospettive per un settore strategico per l’economia del Paese. È indispensabile, invece, preservare le competenze professionali del settore per consentire la ripresa delle attività in sicurezza quando questa fase critica sarà superata”.
Compila il mio modulo online.