Sì al Green Pass per i vaccini russo e cinese. Gravi danni al turismo nelle città d'arte

Jelinic, presidente di Fiavet, accende i riflettori sul turismo nelle città d'arte: senza il sì ai vaccini russo e cinese danni enormi per tutto il settore.

2 Febbraio 2022 - 09:47
Sì al Green Pass per i vaccini russo e cinese. Gravi danni al turismo nelle città d'arte
[mp3j track="https://horecanews.it/wp-content/uploads/2022/02/Si-al-Green-Pass-per-i-vaccini-russo-e-cinese.-Gravi-danni-al-turismo-nelle-citta-darte.mp3" Title="Ascolta la notizia in formato audio"] L’Italia ha il maggior numero di siti inclusi nella lista dei patrimoni dell’umanità e la maggior parte di questi sono nelle città d’arte. È la ricchezza del nostro Paese attorno a cui è costruita una filiera che vive grazie a questi attrattori turistici” osserva la presidente di Fiavet, Ivana Jelinic. In questa filiera ricadono anche le imprese Fiavet che stanno subendo i danni della perdita di due mercati essenziali per le città d’arte: quello asiatico e quello russo.

La mancata accettazione dei vaccini russo e cinese per il Green Pass sta creando danni enormi: soffrono le infrastrutture, i servizi, e si aggiunge un danno a chi è già in una situazione grave” dichiara la presidente di Fiavet. Basti pensare che in città come Roma il turismo cinese era diventato il terzo mercato per arrivi nel 2019 che da Venezia era partito l’anno turismo europeo nel 2018, ridisegnando la via della seta.

"Su alcuni mercati siamo in perdita netta, ma il mercato russo e il cinese non esistono più", annuncia Fiavet.

Si tratta di flussi turistici che pesano moltissimo nella bilancia dei pagamenti per i numerosi servizi associati ai viaggi (personal shopper, biglietti per eventi, musei, visite personalizzate). “Città come Roma, Firenze, Venezia vivono grazie e soprattutto a un turismo straniero che da troppo tempo è assente e ci sono agenzie di viaggi e operatori turistici hanno un prodotto esclusivamente incentrato su questi mercati, per cui è complicato, se non impossibile, diversificare”, afferma la presidente di Fiavet.

Il rischio di svendita del nostro patrimonio turistico a multinazionali straniere è dietro l’angolo – afferma la presidente – i divieti non possono non imporci una riflessione sulle conseguenze di queste scelte”.

La presidente di Fiavet fa osservare alle Istituzioni che persino l’ONU si sta esprimendo in questo senso.

L'Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO) ha accolto con favore la richiesta dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) di revocare o allentare le restrizioni sui viaggi.

È ormai chiaro che le restrizioni sui viaggi non sono efficaci nel sopprimere la diffusione internazionale del virus come l’OMS ha dichiarato in questi giorni – afferma Jelinic - è la stessa OMS che nell’ultima riunione a Ginevra ha osservato che le misure di limitazione sanitaria possono causare danni economici e sociali”.

Gli arrivi di turisti internazionali nel mondo sono crollati del 73% nel 2020, scendendo a livelli che non si vedevano da 30 anni. E mentre il turismo ha registrato un modesto miglioramento nel terzo trimestre del 2021, gli arrivi internazionali tra gennaio e settembre 2021 erano ancora del 20% al di sotto dei livelli del 2020 e del 76% al di sotto dei livelli del 2019 (dati UNWTO).

Se non apriamo a tutti gli stranieri e in particolare al mercato russo e asiatico, altri Paesi concorrenti lo faranno – conclude la presidente Fiavet - e oltre a perdere punti nella classifica mondiale del turismo perderemo l’occasione di una ripresa sostenibile e integrata con quella del resto del mondo”.

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