Stretta su matrimoni ed eventi in Campania e Lazio, il commento di ANBC

ANBC - Associazione Nazionale Banqueting e Catering commenta la nuova stretta imposta da alcune regioni su eventi e cerimonie prevedendo ulteriori danni sul comparto

1 Ottobre 2020 - 01:03
Stretta su matrimoni ed eventi in Campania e Lazio, il commento di ANBC
Nel giorno successivo all'annuncio della nuova ordinanza firmata dal Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che pone una stretta su cerimonie ed eventi, limitando di fatto il numero di partecipanti a 20. ANBC - Associazione Nazionale Banqueting e Catering - diffonde una nota per commentare il nuovo provvedimento. [caption id="attachment_73804" align="alignleft" width="344"]ANBC, Associazione Nazionale Banqueting e Catering. Paolo Capurro[/caption] “Prendiamo atto dell’ulteriore stretta imposta da alcune regioni, Campania e probabilmente Lazio, su eventi e cerimonie. Tuttavia, non possiamo fare a meno di esprimere disappunto per una scelta che, a nostro avviso, non segue un criterio corretto. Il numero chiuso di 20 persone per evento non ha senso, è più logico che il numero dei presenti sia calcolato in relazione allo spazio a disposizione. Siamo i primi a voler tutelare la sicurezza di tutti, tant’è che la nostra associazione ha imposto ai soci un protocollo molto rigido, ma la strada da seguire non può essere quella delle restrizioni”. Dichiara Paolo Capurro, Presidente di ANBC, Associazione Nazionale Banqueting e Catering. “Bisogna far rispettare le regole che già ci sono. Chiediamo più severità nei controlli, dando la possibilità a chi lavora con coscienza di continuare a farlo, solo così possiamo salvaguardare la salute di tutti e permettere la sopravvivenza del mondo del catering. – conclude Paolo Capurro – L’ho detto più volte e non mi stancherò di ripeterlo: le nostre aziende sono indubbiamente tra le più colpite dalla crisi con fatturati che in molti casi sono ridotti fino al 90%! Quale azienda può andare avanti così? Da ormai quasi 3 mesi abbiamo chiesto al Governo di riconoscere lo stato di crisi per il settore: non abbiamo ricevuto alcuna risposta, anzi, l’unica risposta delle istituzioni è questa, ulteriori restrizioni. L’ennesimo segnale di scarsa attenzione per un comparto da 2.000 imprese per 100.000 addetti e 2 miliardi e 200 milioni di fatturato stimato”.
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