Turismo in Italia: il primo semestre riflette la voglia di tornare a viaggiare, ma anche un portafoglio ridotto

La prima metà del 2022 riflette la forte domanda repressa di viaggi internazionali negli scorsi due anni: una costante ripresa, con il recupero di quasi il 60% dei livelli pre-pandemia. I dati UNWTO World Tourism Barometer diffusi da TTG 2022 di IEG.

10 Ottobre 2022 - 09:30
Turismo in Italia: il primo semestre riflette la voglia di tornare a viaggiare, ma anche un portafoglio ridotto
Secondo gli ultimi dati diffusi da UNWTO World Tourism Barometer, nei primi sette mesi del 2022 gli arrivi turistici internazionali sono quasi triplicati (+172%) rispetto allo stesso periodo del 2021. Ciò significa che il settore ha recuperato quasi il 60% dei livelli pre-pandemia. La costante ripresa riflette la forte domanda repressa di viaggi internazionali, nonché l'allentamento o l'abolizione delle restrizioni di viaggio fino ad oggi (86 Paesi non avevano restrizioni legate alla COVID-19 al 19 settembre 2022). La tendenza rilevata a livello interazionale trova riscontro anche in territorio nazionale: analizzando i dati relativi alle presenze di ospiti negli alberghi italiani nel primo semestre di quest'anno, balza subito all'occhio la crescita delle presenze dopo la grave flessione del 2020 e 2021, principalmente determinata dalle chiusure per pandemia. Si tratta però di una ripresa parziale, principalmente determinata da un aumento dei clienti italiani (+7,1%), mentre sul fronte degli arrivi dall'estero si registra ancora una calo del 10,4%. Complessivamente il dato riferito al 2022 risulta quindi inferiore del 2,7% rispetto ai livelli del 2019: infatti, sebbene gli arrivi di stranieri nel primo semestre siano più che triplicati rispetto al 2021, rimangono inferiori del 36% al 2019. Per quanto riguarda invece l'estate 2022, i dati di preconsuntivo registrano un +16,6% degli arrivi e un +14,3% dei pernottamenti; un risultato ritenuto piuttosto soddisfacente alla luce della situazione di incertezza determinata dalla crisi militare in Ucraina e dall'aumento generalizzato dei prezzi, che ha ridotto la capacità di spesa di molti turisti. In particolare per quanto riguarda i turisti stranieri, si evidenzia un aumento del 25,7% (anche se lo stesso dato è ancora inferiore del 28,3% rispetto al 2019). A scegliere l'Italia quest'estate sono stati soprattutto tedeschi, francesi, olandesi, svizzeri, austriaci, britannici, belgi, statunitensi, spagnoli e scandinavi, mentre le regioni che hanno evidenziato le migliori performance sono state la Sardegna, la Sicilia, la Campania e la Liguria; per le altre i dati sono ancora lontani da quelli del 2019. Per quanto riguarda la scelta delle località di vacanza, anche nell'estate 2022 vede una prevalenza delle località di mare, con una forte ripresa delle prenotazioni alberghiere soprattutto in agosto (+71,2%) seguite da quelle montane (+61,9%). In recupero, dopo la brusca frenata del 2020 - 2021, anche le città d'arte, soprattutto nei mesi di luglio e agosto. (+34% delle prenotazioni alberghiere).

L'industria dell'ospitalità

Le strutture alberghiere in Italia a fine 2021 erano complessivamente 32.109, ovvero il 5,3% in meno rispetto a 10 anni prima: una riduzione che ha riguardato soprattutto le strutture di minor pregio. Le chiusure hanno interessato soprattutto gli hotel a 1 stella (-33,6%) che a fine 2021 ammontavano a 2.398 unità, seguite da quelle a 2 stelle (5.110 . 23,2%) mentre lieve (-1,4%) è stata la flessione della categoria a 3 stelle che si conferma la più numerosa con 17.783 hotel sul territorio nazionale. Al contrario, sono aumentate le strutture a 5 stelle (+56,9% per un totale di 601 unità) e a 4 stelle (+19% e 6.217 unità); complessivamente in Italia l'offerta di camere è di 1.075.592 unità e di 2.232.676 letti. Un fenomeno da non sottovalutare è inoltre la progressiva crescita dell'offerta alternativa all'alberghiero, rappresentata da alloggi privati, in affitto su varie piattaforme web: nel periodo giugno-agosto 2022, per esempio, i pernottamenti su Airbnb sono stati 3,5 milioni in più dello stesso periodo del 2021 (+32%). Nel primo trimestre 2022, a livello di fatturato, i servizi turistici di alloggio e ristorazione hanno evidenziato un aumento del 109,2% sul corrispondente periodo del 2021, mentre per quanto riguarda l'occupazione il comparto ricettivo e dei pubblici esercizi poteva contare su 1.000.716 dipendenti (il solo ricettivo 204.110 addetti). In proposito è interessante sottolineare come, in particolare al termine della pandemia, un numero crescente di imprese denunci forti difficoltà nel reperimento di personale. (Fonti: Federalberghi, Assoturismo Confesercenti, Unioncamere - ISNART)  
Il presente comunicato stampa contiene elementi previsionali e stime che riflettono le attuali opinioni del management ('forward-looking statements') specie per quanto riguarda performance gestionali future, realizzazione di investimenti, andamento dei flussi di cassa ed evoluzione della struttura finanziaria. I forward-looking statements hanno per loro natura una componente di rischio ed incertezza perché dipendono dal verificarsi di eventi futuri. I risultati effettivi potranno differire anche in misura significativa rispetto a quelli annunciati, in relazione a una pluralità di fattori tra cui, a solo titolo esemplificativo: andamento del mercato della ristorazione fuori casa e dei flussi turistici in Italia, andamento del mercato orafo - gioielliero, andamento del mercato della green economy; evoluzione del prezzo delle materie prime; condizioni macroeconomiche generali; fattori geopolitici ed evoluzioni del quadro normativo. Le informazioni contenute nel presente comunicato, inoltre, non pretendono di essere complete, né sono state verificate da terze parti indipendenti. Le proiezioni, le stime e gli obiettivi qui presentati si basano sulle informazioni a disposizione della Società alla data del presente comunicato.
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