Vinitaly 2023: più cultura del vino in difesa del mondo enoico

La 55esima edizione di Vinitaly mette al centro la dimensione culturale e identitaria del vino in difesa di uno dei simboli del Made in Italy, da troppo tempo sotto attacco dell’UE e in particolare di alcuni paesi impegnati in una crociata senza i dovuti distinguo tra alcool e vino, tra abuso e consumo moderato

4 Apr 2023 - 06:07
Vinitaly 2023: più cultura del vino in difesa del mondo enoico

 width= C’è un filo conduttore che si è insinuato tra gli spazi espositivi della fiera internazionale del vino più grande al mondo e ha unito i numerosi eventi dell’edizione 2023 di Vinitaly, il leitmotiv che si è fatto atmosfera e rimarrà sicuramente tra le eredità sulle quali costruire iniziative per il prossimo futuro del mondo enoico: il focus sulla dimensione culturale e identitaria del vino. Ad essere coinvolti tutti i protagonisti della kermesse veronese, dai rappresentanti delle istituzioni, al mondo dell’associazionismo di settore, alle imprese, che hanno riconosciuto, sostenuto e accolto la duplice missione della 55ª edizione da un lato di raccontare il vino come tradizione, storia, parte integrante della cultura e identità del nostro paese, dall’altro di sensibilizzare i consumatori al bere consapevole. Una scelta di approccio alla manifestazione che nasce in difesa di uno dei simboli del Made in Italy da troppo tempo sotto attacco insieme ad una filiera che vale 31,3 miliardi di euro, conta 570mila imprese, 674mila ettari di vigneti, 870mila addetti ed esportazioni che nel 2022 hanno sfiorato gli 8 miliardi di euro, frutto di una crescita esponenziale delle vendite all’estero dell’80% negli ultimi 10 anni.  width= A minare la stabilità e il futuro del mondo vitivinicolo italiano (e non solo) sono le crociate anti alcool che stanno portando avanti alcuni Paesi europei, Irlanda in testa con l’introduzione degli health warning in etichetta, ed una politica comunitaria spinta da alcuni orientamenti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità che rischiano di arrivare di fatto a mettere in discussione il consumo di alcool a prescindere, senza i dovuti distinguo tra superalcolici e vino, tra consumo moderato e abuso, gettando fango su secoli di storia di uno degli alimenti più antichi sulle tavole di tutto il mondo. Per non parlare della scelta dell’Unione Europea di autorizzare nell'ambito delle pratiche enologiche l'eliminazione totale o parziale dell'alcool anche nei vini a denominazione di origine, un precedente che mette a rischio l'identità del vino italiano insieme ad altre soluzioni come lo zuccheraggio (permesso nell'UE ad eccezione di Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, Cipro e Malta), o i wine-kit fai da te, molto diffusi dal Canada agli Stati Uniti fino ad alcuni Paesi comunitari, che millantano la possibilità di riprodurre in casa il meglio della produzione enologica nostrana. E così, nel cuore di una fiera da sempre dedicata al business, che quest’anno tra l’altro ha macinato numeri da record con oltre 4mila aziende da tutta Italia e da più di 30 nazioni, oltre mille top buyer (+43% sul 2022) da 68 Paesi selezionati e 25mila visitatori attesi, si è scelto di esporre due straordinari capolavori dell’arte italiana, sottratti per cinque giorni alla galleria degli Uffizi di Firenze per una causa importante, mostrare sia al pubblico professionale proveniente da tutto il mondo sia agli appassionati il profondo legame del vino con la cultura e la storia italiana.  width= Protagonisti di questo piccolo ma preziosissimo museo allestito all’interno di Veronafiere il rivoluzionario Bacco di Caravaggio, giovane di borgata travestito da dio greco, e il classicista Bacco bambino di Guido Reni, che guarda ridente invitando a cogliere i piaceri dell'esistenza terrena, due opere che insieme a tanti altri capolavori non sarebbero esistite se non ci fosse stato il vino e che incarnano un simbolo della cultura enoica italiana, oggi esposte come scudo in difesa della coltivazione della vite, identitaria per il nostro Paese. Un’operazione per frenare l’ondata neo proibizionista, una “controinformazione positiva” che ha trovato spazio in altre forme, ma con un messaggio di fondo analogo, nelle tante iniziative diffuse che hanno scandito la 55esima edizione di Vinitaly, dalle masterclass, ai talk e alle tavole rotonde di approfondimento, riportando l’attenzione su un tema centrale, quello della difesa del nettare di Bacco, sul quale si gioca il futuro del mondo vitivinicolo.

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Credit: Veronafiere Channel

  Photo Credit: Vinitaly Official

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