Vino: sfide e tendenze del 2022

Sostenibilità, premiumization, acquisti online e preferenza per i vini a bassa gradazione alcolica sono le sfide destinate ad orientare gli sforzi delle aziende vitivinicole nei prossimi mesi.

11 Gen 2022 - 08:53
Vino: sfide e tendenze del 2022
[mp3j track="https://horecanews.it/wp-content/uploads/2022/01/Vino-sfide-e-tendenze-del-2022.mp3" Title="Ascolta la notizia in formato audio"] Anche per il mondo del vino il nuovo anno si apre ancora una volta all’insegna dell’incertezza a causa di una pandemia che continua a produrre i suoi effetti destabilizzanti, nonostante la campagna vaccinale sia ormai più che avanzata. Restano però centrali per il settore alcune sfide, temi caldi destinati ad orientare gli sforzi per i prossimi mesi, e con esse le aziende vitivinicole, pur avendo già familiarità, dovranno fare i conti affrontando le correlate tendenze emergenti e rinnovando la propria capacità di visione del futuro. Come evidenziato dagli studi predittivi di diversi istituti di ricerca sull’evoluzione del settore, si va dalla conferma della centralità del tema della sostenibilità, al consolidamento del fenomeno della premiumization, dalla crescita delle vendite online all’orientamento dei consumatori verso vini dalla gradazione alcolica ridotta. Il tutto si innesta in un contesto in cui a tenere banco è il boom dei rincari, dalle materie prime fondamentali per il confezionamento, come il vetro, le etichette, le chiusure e i cartoni, ai trasporti, con un’impennata delle tariffe per i container, unitamente ai risultati di una vendemmia di qualità ma dalle rese più contenute, che porterà inevitabilmente ad una variazione dei prezzi da gestire con particolare attenzione.  width=

Sostenibilità: più attenzione al packaging e alla comunicazione

Lo dice chiaramente Wine Intelligence: quella della sostenibilità resta la via maestra dalla quale non ci si potrà allontanare e rispetto alla quale è fondamentale improntare le strategie di crescita. Le pressanti sollecitazioni da parte dei governi per un impegno rivoluzionario in termini di responsabilità ambientale e sociale, richiedono uno sforzo delle aziende vitivinicole per migliorare non solo la sostanza ma anche l'immagine del settore, rendendo così il mondo del vino attrattivo e rilevante per la prossima generazione di consumatori in età legale per bere. Tutto ciò dovrebbe tradursi, secondo l’istituto di ricerca, in una tendenza che spinga a rimodulare non solo aspetti legati alla gestione di vigna e cantina, ma anche scelte che riguardano il packaging e la comunicazione del comparto. Sul fronte della produzione continueranno a crescere i numeri dei vini biologici, biodinamici, vegani e naturali, su quello del packaging prima tendenza che ne deriverebbe la riduzione del peso degli imballaggi in vetro, battaglia difficile da portare avanti dal momento che, sempre secondo le stime di Wine Intelligence, il 55% dei consumatori considera il materiale già di per sé sostenibile, e vede nel peso e nella soluzione tradizionale una garanzia della qualità del prodotto. Ma la direzione, nonostante le difficoltà, sarà questa, dal momento che il peso delle bottiglie correlato al relativo trasporto incide sull’entità delle emissioni di CO2. Uno sforzo sarà richiesto anche al segmento dei vini di lusso, che dovrà dare segnali forti della capacità di interpretare un cambiamento in nome della sostenibilità: la sfida sarà immaginare un packaging che sia al tempo stesso rispettoso dei principi che ispirano le nuove generazioni, senza compromettere la percezione della qualità del prodotto. Per quanto attiene la comunicazione, l’attenzione alla sostenibilità, sottolinea invece lo studio dell’enoteca online Etilika, continuerà a coinvolgere anche il mondo delle guide, con l’istituzione di premi dedicati e ispirati ai valori legati all’ambiente e alla sua difesa. Anche gli eventi del mondo del vino manterranno un focus stretto sul tema. Non è un caso che dopo le sessioni dedicate da Vinitaly nella sua anteprima di ottobre, Prowein, che si terrà a Dusseldorf dal 27 al 29 marzo, presenterà un Business Report sulla sostenibilità e l’impegno della vitivinicoltura nel contrasto al surriscaldamento globale Realizzato in collaborazione con l’Università di Geisenheim e basato su un sondaggio rivolto alle cantine produttrici, il report porrà molta attenzione al sistema regolatorio e alle iniziative che le singole cantine hanno adottato, o intendono adottare, per ridurre la propria impronta carbonica.  width=

Premiumization e acquisti online: due tendenze confermate nel 2022

Il fenomeno della premiumization, già noto e diffuso prima dell’avvento pandemia, ma sostenuto dagli effetti dell’emergenza sanitaria che hanno portato ad una migrazione del budget dalle spese per viaggi e consumi fuori casa a quelli verso prodotti di qualità da godere entro le mura domestiche, continuerà a spingere il mercato verso un minor consumo di vino ma con un orientamento più forte verso prodotti di fascia più alta. Secondo Wine Intelligence sarebbe il 39% dei consumatori dei principali mercati ad adottare questo approccio, percentuale destinata quindi a crescere con i produttori che, a fronte di una maggiore richiesta di qualità, promuoveranno sempre più offerte di fascia più alta. Se nel 2022 si prevede un trend di crescita per il segmento premium, stesso destino si attende per i Fine Wines, i vini di lusso il cui indice, il Liv-Ex, ha raggiunto il massimo di sempre nel 2021 e dovrebbe proseguire nella stessa direzione. A determinare il consolidamento del fenomeno sarebbero il peso crescente sui mercati del vino dei Millenials, sostenitori della filosofia del bere meno e meglio, la ritrosia dei Boomers a tornare a viaggiare e a consumare fuori casa, e il boom dei rincari con la ricaduta che si aspetta sul comparto. Anche la crescita degli acquisti online, spinta fortemente dalla pandemia, proseguirà nel 2022, seppure con percentuali diverse rispetto al 2020 e al 2021. Il rapporto dei consumatori con le piattaforme e le enoteche virtuali si consoliderà, dal momento che le stesse sono considerate ormai un affidabile punto di riferimento, anche per accedere a produzioni difficili da reperire sul proprio territorio o per l’acquisto di bottiglie di nicchia e di pregio.  width=

Preferenza per i vini a bassa gradazione alcolica: una tendenza in consolidamento

L’attenzione crescente alla salute, ha portato nel corso degli ultimi dieci anni, a livello globale, ad una preferenza crescente per i vini a bassa gradazione alcolica, superando anche il luogo comune che vedeva l’associazione diretta tra grado alcolico elevato e qualità del vino. Lo testimonia un recente studio di Wine Intelligence secondo il quale la scelta, significativa tra le giovani generazioni, cioè Generazione Z e Millennials, cade sempre più su questo segmento, dal momento che supporta uno stile di vita improntato alla moderazione, garantisce un maggior controllo su se stessi,  oltre a riservare  benefici come un minor apporto calorico e sapori più leggeri e freschi. A trainare la tendenza paesi come il Giappone, dove la moderazione è ormai la parola d’ordine tra il 36% dei consumatori e la Svizzera con il 58%, ma anche Olanda e Irlanda, dove oltre la metà dei bevitori ha deciso di dare un taglio ai consumi di vino. Il trend sembra destinato ad essere confermato anche nel 2022 e secondo Etilika porterà anche nel nostro paese alla riscoperta di vini con gradazione alcolica contenuta che per lavorazione, tempi di vendemmia, e tecniche poco invasive riescono ad essere particolarmente espressivi.  width=
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