Xylella: il Consorzio Italia Olivicola fa la stima dei danni

6 Marzo 2019 - 04:30
Xylella: il Consorzio Italia Olivicola fa la stima dei danni
Un intervento straordinario di ristrutturazione e riconversione degli uliveti del Salento completamente distrutti dalla xylella. È quanto chiede Italia Olivicola, la più importante organizzazione dell’olivicoltura italiana, che ha elaborato, per la prima volta da quando la fitopatia ha colpito la Puglia, delle stime confrontando i dati di Istat, Ismea, Sian e aziende agricole sul territorio. Sono quattro milioni gli alberi morti, cinquantamila gli ettari desertificati e il 10% l'olio perso. Ogni anno sono stati perse 29mila tonnellate di olio per un totale di 390 milioni di euro di mancata produzione. Gli ettari di oliveti secchi, secondo Italia Olivicola, si distribuiscono tra Lecce (40mila ettari, il 50% del totale della provincia), Brindisi (10mila ettari, il 15%) e Taranto (3,5mila pari al 10%). Per far ripartire le aziende olivicole salentine, l'organizzazione chiede un intervento straordinario al governo di 500 milioni di euro. Il costo comprende 400 milioni per la realizzazione dei nuovi impianti (preparazione del terreno, piantine, messa a dimora, cure agronomiche, formazione ecc.), cui si aggiungono 100 milioni di euro da erogare a favore degli olivicoltori e dei frantoiani come contributo di mancato reddito per le prime 4 annualità successive alla piantumazione. Per tale conteggio si è considerato un contributo annuo per ettaro di 500 euro. Per Italia Olivicola occorre snellire le procedure ed eliminare qualsiasi vincolo paesaggistico e architettonico per gli agricoltori che vogliono espiantare scheletri di ulivo e reimpiantare per poter riprendere la produzione. La burocrazia deve essere alleata degli agricoltori e non del batterio, lo Stato deve sostenere queste operazioni i cui costi non possono ricadere sulle vittime di questo disastro. Se non verrà attuato un piano di interventi serio ed efficace, purtroppo, a partire soprattutto dall’area definita infetta, entro pochi anni la produzione di olio di oliva, in Salento prima e nel resto della Puglia poi, è destinata ad azzerarsi e a scomparire completamente, con conseguenze nefaste per migliaia di famiglie l'allarme dell'organizzazione olivicola.
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