Federalberghi indagine su ZTL: indicazioni fuorvianti, turisti e albergatori in difficoltà
L’istituzione di una zona a traffico limitato non coinvolge solo i residenti, ma influenza anche, nel bene e nel male, l’esperienza di viaggio dei turisti e l’organizzazione delle imprese che li accolgono. Federalberghi, con la collaborazione di ART&S, ha analizzato il funzionamento delle ZTL (orari, costi, modalità di pagamento, permessi, procedure, segnaletica, sistemi di controllo, etc.) nei comuni ad alta intensità turistica[*] rilevando pro e contro delle soluzioni adottate.
“Le regole che disciplinano il funzionamento delle ZTL - dice il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca - costituiscono spesso un vero e proprio labirinto, nel quale è difficile orientarsi e dal quale i forestieri riescono ad uscire solo al prezzo di multe salate”.
Per fare chiarezza, nel tempo sono dovute intervenire autorità di ogni sorta, dal Consiglio di Stato che ha affermato a chiare lettere il diritto a raggiungere il proprio hotel per scaricare o caricare i bagagli, all’Accademia della Crusca, che ha censurato l’ambiguità della segnaletica stradale, che confonde gli utenti parlando di varchi attivi o non attivi, quando invece si dovrebbe dire varchi chiusi o aperti.
“Gli operatori non sono pregiudizialmente contrari alla regolamentazione del traffico in determinate zone - afferma Bocca - purché, ovviamente, siano adottati gli accorgimenti necessari per consentire ai turisti e alle strutture che li accolgono di poter svolgere agevolmente le proprie attività”.
“L’oscar delle soluzioni cervellotiche ed autolesionistiche - prosegue il presidente degli albergatori italiani - spetta alla città di Roma, che ha contingentato l’accesso dei bus turistici e consente di richiedere l’autorizzazione solo nei cinque giorni precedenti l’arrivo. Si tratta di una formula che ha conseguenze devastanti per le attività economiche: se non è possibile garantire ai clienti la possibilità di arrivare in albergo essi andranno altrove. È un classico esempio di regolamentazione che non tiene conto delle esigenze dei turisti e delle imprese”.
“Poniamo volentieri la nostra ricerca a disposizione di tutti coloro che siano interessati ad approfondire l’argomento - conclude Bocca - con l’obiettivo di segnalare le buone prassi da imitare e i passi falsi da non ripetere nella istituzione e nella gestione delle ZTL, auspicando di contribuire - per tal via - alla costruzione di città più accoglienti, sia per i residenti sia per i turisti”.
Clicca qui per scaricare il rapporto Indagine sulle Zone a Traffico Limitato realizzato da Federalberghi
[*] si tratta di 36 comuni che hanno istituito una zona a traffico limitato, scelti fra i 200 con il più alto numero di presenze turistiche: Roma, Milano, Venezia, Firenze, Rimini, Cavallino-Treporti, Jesolo, Torino, Lignano Sabbiadoro, Lazise, Cervia, Napoli, Bologna, Ravenna, Sorrento, Comacchio, Verona, Abano Terme, Vieste, Genova, Cattolica, Montecatini-Terme, Padova, Riva del Garda, Sirmione, Palermo, Livigno, Ischia, Cortina d’Ampezzo, Trento, Catania, Perugia, Bari, Lecce, Bolzano, Vicenza.Di seguito, alcuni elementi emersi intervistando gli operatori turistici dei comuni oggetto d’indagine
Un’ampia maggioranza (il 71% del campione) ha espresso un giudizio critico sul modo in cui sono organizzate le ZTL. In primo luogo, emergono le preoccupazioni per i disservizi provocati alla clientela: il 48,90% di coloro che hanno risposto segnala la difficoltà di accesso alle informazioni, seguita dalle complicazioni connesse alle procedure di accesso all’area ZTL (24,10%), dall’insufficienza dei tempi di sosta concessi ai clienti per il carico e lo scarico dei bagagli (17,00%) e dall’impossibilità di permanere nell’area durante il periodo di soggiorno (12,80%). Rilevano anche le complicazioni che gravano sull’organizzazione aziendale, connesse alle procedure che la struttura affronta per il rilascio dei permessi (18,40%) ed alle limitazioni del loro numero, che non è sufficiente a coprire il fabbisogno (9,90%). GLI HOTEL COME SPORTELLI INFORMATIVI L’accesso alle informazioni costituisce la principale criticità per i turisti: essi hanno assoluto bisogno di essere informati per tempo dell’esistenza della ZTL, in modo da poter organizzare di conseguenza l’arrivo in zona e la permanenza, e di conoscere le condizioni e le modalità di accesso, indispensabili per evitare di incorrere in errori ed incappare nelle conseguenti sanzioni. Le strutture ricettive si ritrovano a svolgere le funzioni di sportello informativo, affiancando l’amministrazione comunale. La maggior parte degli intervistati (il 44,22% del campione) si fa carico direttamente dell’onere di informare il cliente, inviandogli comunicazioni dirette (e-mail, whatsapp, etc.) o mediante il sito internet della struttura (33,67%). LA SEGNALETICA L’indagine ha rilevato ampi margini di miglioramento della segnaletica che delimita le aree regolamentate e ne indica le modalità e gli orari di accesso, in specie per quel che riguarda l’attenzione alle esigenze del turista e, più in generale, del forestiero. La presenza di messaggi in lingue diverse dall’italiano e di immagini di facile interpretazione (es. un disco verde o rosso) viene rilevata solo da una minoranza di rispondenti (rispettivamente, il 15,58% ed il 24,62%). I SERVIZI FORNITI DAGLI HOTEL Gli hotel non si limitano a fornire informazioni sull’esistenza delle ZTL e sulle modalità di funzionamento. Il 66,8% delle strutture intervistate propone alla propria clientela anche servizi e dotazioni in grado di migliorare la fruibilità delle zone a traffico limitato, sia con mezzi a basso impatto ambientale (biciclette, biciclette elettriche, postazioni per ricarica di veicoli elettrici, etc.) sia con navette e con possibilità di parcheggio gratuito o a tariffe convenzionate. GLI ASPETTI POSITIVI Ovviamente, non esistono solo le criticità. Una ZTL ben organizzata può apportare dei vantaggi, sia al turismo sia alla popolazione locale. Il 49,75% degli intervistati apprezza la maggiore fruibilità turistica della città, seguita a ruota dal miglior comfort acustico ed ambientale e minore congestione del traffico (47,74%) e dal minor inquinamento atmosferico (43,72%). COSA FARE PER MIGLIORARE Federalberghi ha domandato agli operatori cosa farebbero se avessero il potere di modificare la regolamentazione della ZTL. Sono risultate minoritarie tanto le posizioni di chi propone di abolirla (16,08%), quanto quelle di chi vorrebbe che tutto restasse così com’è (27,14%). Prevalgono di gran lunga coloro che confermerebbero le restrizioni del traffico, modificandone alcuni aspetti (56,78%). Le proposte spaziano in molti campi: informazione, segnaletica, orari, procedure, servizi per la mobilità, etc., esprimendo una richiesta di ragionevolezza, chiarezza, semplicità e flessibilità, finalizzate all’obiettivo di offrire un servizio di migliore qualità.
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