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ATR Milano propone un tetto agli affitti brevi non imprenditoriali
ATR Milano propone un approccio alternativo al disegno di legge che limita gli affitti brevi, per conciliare le esigenze degli albergatori, non penalizzi i property manager che fanno affitti brevi imprenditoriali e tuteli la proprietà privata
ATR Milano, associazione degli albergatori dell’area metropolitana milanese aderente a Confesercenti, in merito al disegno di legge presentato dal Ministro del Turismo Santanché per limitare gli affitti brevi, desidera proporre un approccio alternativo per affrontare la questione in modo che siano conciliate le esigenze degli albergatori, non penalizzi i property manager che fanno affitti brevi imprenditoriali e tuteli la proprietà privata.
L'associazione, infatti, pur riconoscendo alcuni aspetti positivi della proposta, come il codice unico per gli affitti brevi e la banca dati nazionale, ritiene che il provvedimento, con l’introduzione del limite di due notti di permanenza minima nel centro città per le locazioni turistiche, non affronti adeguatamente la problematica della concorrenza sleale agli hotel. “I nostri dati confermano quanto detto dal sindaco Sala e dall’assessore Maran - spiega il presidente di ATR Milano Rocco Salamone - solo il 6% dei soggiorni nel centro di Milano è di una sola notte e questa misura avrebbe un impatto minimo sia sulla convenienza di affittare a lungo termine, sia sul limitare la concorrenza sleale di chi opera senza partita iva e quindi con meno oneri. Riconoscendo l'importanza di regolamentare il settore degli affitti brevi e garantire una concorrenza equa tra le diverse tipologie di strutture ricettive, suggeriamo l'introduzione di un limite massimo al numero di notti all'anno in cui i proprietari non imprenditoriali possono affittare la propria casa a breve termine. Il numero di giorni andrebbe poi deciso dai singoli comuni in base alle caratteristiche della città, dato che ognuna ha flussi turistici differenti”.
Rocco Salamone
L'Associazione degli Albergatori di Milano ritiene che con una misura di questo tipo si riuscirebbe a proteggere l'industria alberghiera senza penalizzare coloro che desiderano occasionalmente condividere la propria residenza e senza creare danni concorrenziali a chi fa affitti brevi per mestiere. Inoltre permetterebbe anche ai privati di affittare agli studenti quando le università sono operative e ai turisti in periodo di vacanza.
Tale regolamentazione permetterebbe infine una migliore gestione dell'offerta turistica, evitando la saturazione del mercato nei periodi clou e preservando l'equilibrio tra l'industria alberghiera, i property manager e le locazioni turistiche
“La nostra priorità - prosegue Salamone - è la tutela del settore alberghiero e la valorizzazione dell'offerta turistica milanese nel rispetto delle leggi vigenti e nel miglior interesse di tutti gli attori coinvolti. Siamo convinti che una regolamentazione adeguata debba basarsi su una profonda analisi del settore e coinvolgere tutte le parti interessate, tra cui gli albergatori, i proprietari degli affitti brevi, le autorità locali e gli organi di promozione turistica. Solo attraverso una collaborazione costruttiva sarà possibile raggiungere un equilibrio tra le esigenze dei turisti e quelle del settore alberghiero, assicurando una crescita sostenibile e una destinazione attrattiva per i visitatori”.
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