Incognita Brexit sulla nuova Politica Agricola Comune
Tra il mese di febbraio e quello di marzo arriverà in Commissione europea l'approvazione della riforma della Politica Agricola Comune (Pac).
La Politica Agricola Comune rappresenta l'insieme delle regole che l'Unione europea, fin dalla sua nascita, ha inteso darsi riconoscendo la centralità del comparto agricolo per uno sviluppo equo e stabile dei Paesi membri. L'annuncio è stato fatto a Napoli dal commissario europeo per l'agricoltura Phil Hogan, durante la partecipazione a un summit all'Università degli Studi di Napoli Parthenope: "Sostenibilità, innovazione e giovani in agricoltura.
Le nuove politiche sulla Pac si basano su nove principi fondamentali con obiettivi relativi alla produzione, ambiente, società, soluzioni nell'ambito del fornire alimenti al pubblico, gestire le acque al meglio, i nostri panorami rurali, la biodiversità. Anche se la Politica agricola comune è unica, tutti i Paesi possono usufruire della necessaria flessibilità per intervenire a livello nazionale come meglio credono. Una risposta specifica di Hogan al presidente di Coldiretti che in passato ha parlato di norme "modellate" per il Nord Europa; parole che per Hogan non hanno senso.
È chiaro che gli interessi del Nord e del Sud sono diversi, ma con la politica comune, ha ricordato il commissario, si è cercato di dare all'Italia e agli altri Paesi l'opportunità di intervenire in modo flessibile. L'Italia, in termini di qualità non ha rivali e non può avere paura di competere con nessuno. Hogan ha sottolineato l'incognita Brexit perché l’uscita della Gran Bretagna fa mancare al bilancio agricolo della Ue ben 12 miliardi di euro. Ma a ben vedere il taglio è molto più profondo: tra sforbiciata al Feasr per i Psr (-26,7 miliardi) e riduzione dei pagamenti diretti sulla domanda unica della Pac II pilastro (-30,1miliardi) l’Ue - passando da 28 a 27 paesi - sottrae al bilancio agricolo, stando all’attuale proposta finanziaria sottesa al pacchetto di regolamenti Pac, non meno di 56, 8 miliardi di euro. Con una perdita complessiva stimata dal Crea per l’Italia di 3,6 miliardi: 2 sui pagamenti diretti e 1,6 sui Psr. In compenso, la nuova Pac punta su innovazione e ricerca – ben 10 miliardi di euro stanziati secondo il commissario Hogan – e sui giovani, ai quali saranno concessi aiuti più robusti e che potranno approfittare del ritorno alla finanziabilità dell’acquisto della terra con i Psr.
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