Italiani sempre più appassionati di prodotti ittici

14 Giu 2018 - 04:45
Italiani sempre più appassionati di prodotti ittici
Marine Stewardship Council, in collaborazione con GlobeScan, ha condotto all’inizio del 2018 la più grande ricerca globale sui consumatori di prodotti ittici investigando alcuni temi fondamentali: abitudini, percezioni, motivazioni nell’acquisto e sensibilità verso la sostenibilità. La ricerca quantitativa è stata condotta in 22 mercati: Australia, Austria, Belgio, Canada, Cina, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Giappone, Olanda, Nuova Zelanda, Norvegia, Polonia, Singapore, Sud Africa, Spagna, Svezia, Svizzera, UK e USA. In totale, sono stati intervistati 18.909 consumatori di prodotti ittici. Per l’Italia, il panel rappresentativo è composto da circa 800 persone. Per la prima volta è stato anche identificato un nuovo segmento: i “seafood lovers”, veri appassionati di pesce. Relativamente al consumo di prodotti ittici, non ci sono particolari sorprese: il 95% degli italiani sono consumatori abituali, soprattutto al Sud e nelle Isole (97%) seguiti da Nord Est e Centro (entrambi 94%) e Nord Ovest (93%) mentre il dato interessante è che il 44% dei consumatori possono essere identificati come “seafood lovers”. Questo dato pone il nostro paese ai primi posti come percentuale di appassionati di prodotti ittici, seguiti da Francia e Svezia e ben distanti dalla media globale (34% seafood lovers).

Abitudini di consumo

Il consumo di prodotti ittici è prevalentemente domestico (79% dei consumatori domestici consumano pesce almeno una volta a settimana), quello fuori casa è occasionale: una volta al mese o una volta ogni pochi mesi. I consumatori italiani acquistano pesce al supermercato (84% degli intervistati) ma rimane rilevante anche il mercato locale e la pescheria. La tipologia di prodotto ittico più acquistata è il fresco ancora di più per i seafood lovers, seguito dall’inscatolato e dal surgelato. Tra le principali motivazioni di acquisto dei prodotti ittici, al primo posto c’è la freschezza; al secondo, la necessità di essere certi che il prodotto sia sicuro per la salute; al terzo, che esso giovi alla salute. Ma gli italiani sono anche interessati a sapere da dove vengono i prodotti che mangiano, e pertanto, a seguire, citano la tracciabilità come uno dei principali criteri di acquisto. Anche la sostenibilità è presente tra le motivazioni ma non ancora ai primissimi posti come avviene in altri paesi.

Sostenibilità

I consumatori italiani pensano alla sostenibilità prima di tutto in termini di rispetto dell’ambiente, e soprattutto in relazione all’inquinamento. Per gli intervistati, le tematiche più rilevanti sono tre: l’inquinamento (plastiche) al primo posto, successivamente la pesca eccessiva, infine il cambiamento climatico. I seafood lovers presentano le stesse preoccupazioni, ma con valori più elevati. La sensibilità degli italiani cresce rispetto al 2016 (+25%) e oggi il 78% è consapevole che  acquistando prodotti ittici provenienti da fonte sostenibile e certificata si contribuisce  alla salute degli oceani, e si permetterà alle generazioni future di avere ancora risorse ittiche a disposizione.

Marine Stewardship Council: il marchio Blu

L’84% degli intervistati sostiene che le dichiarazioni di sostenibilità delle aziende  dovrebbero essere supportate da una certificazione indipendente accompagnata da etichette chiare. L’etichetta e il packaging risultano essere il veicolo preferito dagli italiani (55%) per avere informazioni sulla sostenibilità dei prodotti ittici. Gli italiani sembrano anche avere compreso che per tutelare la salute degli oceani ognuno può fare la sua parte, a partire proprio dalle scelte d’acquisto: il 68% predilige prodotti ittici certificati ogni volta che è possibile (23%) ed occasionalmente (45%). Grazie all’incremento sugli scaffali del numero di prodotti certificati MSC (730 prodotti MSC maggio 2018 +50% vs 2017, dati MSC) e alla spinta delle campagne di sensibilizzazione e comunicazione l’awareness di MSC si assesta intorno al 44%. L’aspetto rilevante è la crescita, pari a 20%, della “comprensione” di cosa ci sia dietro il  marchio Blu da parte degli intervistati. Il marchio Blu MSC aiuta i consumatori a fare la scelta giusta in modo semplice: il consumatore non è un biologo marino, e difficilmente riesce a fare valutazioni complesse legate a specie, attrezzo di pesca e aree di pesca. MSC presenta anche una credibilità molto alta: l’82% degli italiani che conoscono MSC dichiarano di avere fiducia nel marchio blu.

La conferma dei dati Nielsen

Quanto evidenziato dalla ricerca sui consumatori 2018 è rafforzato dalle rilevazioni Nielsen, che hanno fornito preziosi insight sugli acquisti reali degli italiani. Dai dati Nielsen relativi al venduto a valore di prodotti ittici si evince come la sensibilità verso la sostenibilità non sia solo un concetto astratto, ma si traduca sempre più in acquisti concreti, favorendo le aziende che hanno deciso di investire in sostenibilità. Infatti, i prodotti a marchio Blu MSC hanno un trend positivo e crescono mediamente 3 volte più delle categorie considerate: prodotti con marchio Blu +12% vs. totale categorie ittiche +4%. “I dati della ricerca svolta all’inizio del 2018 sono una prova concreta del fatto che la sensibilità degli italiani nei confronti della sostenibilità è in crescita, e che è sempre più radicata la consapevolezza che ognuno ha una responsabilità personale nel momento in cui, da consumatore, può fare una scelta per muovere un ulteriore passo verso la sostenibilità, per un mondo con oceani pieni di vita anche nel futuro” dice Francesca Oppia, Program Manager di MSC Italia. “I dati mostrano che In Italia sono stati fatti degli importanti passi avanti sul piano della sostenibilità dei prodotti ittici, ma che molto deve essere ancora fatto. Noi di MSC riteniamo che le sfide future siano sostanzialmente due: offrire anche nel fresco prodotti ittici certificati, e lavorare con i pescatori locali per promuovere la sostenibilità dei prodotti ittici dei nostri mari.” Per maggiori info clicca qui  
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