Alla scoperta dei Corpse Reviver: storia, curiosità, abbinamenti

Nati come “antidoti” contro la sbornia, i Corpse Reviver (letteralmente “resuscita corpi”) sono diventati dei classici della mixology

29 Gen 2025 - 13:44
Alla scoperta dei Corpse Reviver: storia, curiosità, abbinamenti

BAR, MIXOLOGY E COCKTAIL - Fin dai tempi più antichi, l’uomo ha cercato rimedi per contrastare gli effetti degli eccessi alcolici. In questo contesto nascono i Corpse Reviver, categoria di cocktail creata appositamente a metà Ottocento per aiutare chi aveva esagerato con il bere a riprendersi la mattina successiva. Da semplici rimedi post-sbornia nel corso del tempo sono diventati dei veri e propri classici della mixology, immancabili nei cocktail bar dalla proposta evergreen. In questo articolo, oltre a raccontarne l’evoluzione, ti suggeriamo le migliori combinazioni gastronomiche e ti ricordiamo alcune citazioni cinematografiche che ne hanno consolidato il fascino.

La storia: le origini

La prima menzione scritta dei Corpse Reviver risale al 1861, quando la rivista satirica inglese Punch or The London Charivari cita questi cocktail accanto ad altre bevande molto in voga all’epoca, come lo Sling e lo Stone Fence. Tuttavia, non viene fornita alcuna ricetta precisa.
Il primo riferimento concreto appare dieci anni dopo, nel 1871, con la pubblicazione di “The Gentleman’s Table Guide”. In questo libro, il Corpse Reviver è descritto come una miscela di brandy e assenzio, con due gocce di Boker’s Bitters. Si trattava di una bevanda forte e dal carattere deciso, pensata per "rivitalizzare" chi la consumava dopo una notte di eccessi.
Pochi anni dopo, nel 1875, un barman di Londra, Leo Engel, propose una variante chiamata Criterion Reviver, ispirata al celebre Old Criterion, uno dei primi american bar della capitale britannica.

L’ascesa del Corpse Reviver nel ‘900

Nel corso del tempo, il concetto di Corpse Reviver si è evoluto. Nel 1903, troviamo una variante sotto forma di Pousse Café nel libro “The Steward’s Handbook and Guide to Party Catering”. Questa versione era composta da crème de noyaux (un liquore alla mandorla), maraschino e Chartreuse gialla.
Ma il vero punto di svolta nella popolarità del cocktail arriva negli anni ‘30 grazie a Harry Craddock, uno dei barman più influenti della storia. Nel 1930, il suo celebre libro “The Savoy Cocktail Book” consacra definitivamente il Corpse Reviver, pubblicandone due ricette. Il Corpse Reviver N. 1 (brandy, calvados o altro distillato di mela, vermouth rosso) è descritto da Craddock come un drink da consumare "prima delle 11 del mattino o quando si ha bisogno di forza ed energia". Riguardo al Corpse Reviver N. 2 (il più celebre, con gin, Cointreau, succo di limone, Kina Lillet - oggi sostituito dal Lillet Blanc – e un tocco di assenzio), lo stesso Craddock avvertiva scherzosamente: "Quattro di questi bevuti in rapida successione faranno rivivere anche un cadavere!". Questa versione diventa rapidamente un punto di riferimento nei bar di lusso e nei club esclusivi dell’epoca.

La ricetta Iba del Corpse Reviver N. 2

Tecnica: Shake
Bicchiere: coppetta a cocktail
Ingredienti:
30 ml gin
30 ml Cointreau
30 ml Lillet Blanc
30 ml succo di lime
1 goccia assenzio
Garnish: scorzetta d’arancia
Preparazione: mescolare energicamente gli ingredienti nello shaker riempito con ghiaccio e servire nella coppetta ghiacciata.

Le varianti più famose

Con il passare degli anni, diversi bartender hanno sperimentato nuove ricette. Fra le più interessanti, Frank Meier, celebre barman del Ritz di Parigi, realizzò una versione a base di champagne, in linea con l’eleganza e il gusto raffinato dei suoi clienti.
Nel 1937, W.J. Tarling pubblicò nel “Café Royal Cocktail Book” ben cinque versioni diverse, tra cui il New Corpse Reviver, lo Stomach Reviver e il Godfrey’s Corpse Reviver.
Nel 1956, Patrick Gavin Duffy incluse nel suo “Official Mixer’s Manual” una variante molto simile a quella di Frank Meier, denominata Corpse Reviver N. 3.

Il Corpse Reviver al cinema e in TV

Essendo un cocktail storico e dalla fama quasi "mistica", il Corpse Reviver è comparso in numerosi film e serie TV. In "The Thin Man" del 1934, un classico della "golden age" di Hollywood, il protagonista Nick Charles è un detective amante dei cocktail raffinati, tra cui appunto il Corpse Reviver.
In "Skyfall" (2012) James Bond, noto per i suoi gusti raffinati in fatto di alcolici, si concede spesso drink classici e, in una scena ambientata nel Macau Casino, compare proprio un Corpse Reviver N. 2.
Anche la serie TV “Mad Men”, ambientata negli anni ‘60, ha contribuito a riportare in auge i cocktail classici, incluso il Corpse Reviver.

Food pairing

I Corpse Reviver, soprattutto il N. 2, sono cocktail dal gusto agrumato, fresco e leggermente erbaceo. Ecco alcuni abbinamenti gastronomici perfetti.
Corpse Reviver N. 1: è perfetto con piatti robusti e saporiti, come formaggi stagionati (ad esempio Parmigiano Reggiano o Comté), affettati dal gusto deciso (speck, prosciutto di Parma), carni grigliate (soprattutto agnello o manzo) e cioccolato fondente con note speziate.
Corpse Reviver N. 2: questo cocktail più fresco e agrumato si abbina bene con ostriche e frutti di mare, che ne esaltano la nota erbacea, salmone affumicato su crostini con burro salato, ceviche di pesce bianco o formaggi cremosi come il Brie o il Camembert.
Corpse Reviver N. 3 (con champagne): particolarmente indicato per accompagnare caviale e blinis, sushi e sashimi, fritture leggere come una tempura di gamberi e dolci alla frutta, ad esempio tarte au citron o cheesecake al limone.

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