Plastic Free Week: come sensibilizzare consumatori e grandi aziende
Il progressivo abbandono della plastica è uno degli argomenti caldi di questa estate: tante le grandi aziende che stanno iniziando già da tempo a diminuire drasticamente l'utilizzo di plastica usa e getta, fra cui soprattutto le cannucce.
È il caso, ad esempio, di Mc Donald's, che da settembre nel Regno Unito e in Irlanda eliminerà le cannucce di plastica in favore di quelle di carta. 1,8 milioni di cannucce di plastica al giorno hanno un impatto notevole sullo smaltimento in ragione dei costi e dei danni inferti all'ambiente, per questo l'azienda ha deciso di iniziare ad adeguarsi.
Ma Mc Donald's non è l'unica azienda che si sta adeguando alle direttive dell'UE, che ha detto basta a prodotti in plastica usa e getta, fra cui cannucce e posate.
Anche Deliveroo, la piattaforma inglese dell'online food delivery, ha risposto all'appello, grazie all'introduzione di eco packaging e dell'opzione "no posate".
Solo il 9% della plastica prodotta a livello globale viene riciclata in maniera corretta, e aumentare la sensibilizzazione e il corretto riutilizzo non basta, secondo lo studio recentemente pubblicato da Greenpeace, a salvarci dall'essere letteralmente sommersi da un mare di plastica.
In Europa, l'Italia è al secondo posto dopo la Germania per tonnellate annue di plastica prodotta, e il 40% di questa viene impiegata per produrre imballaggi. Ecco perché molte aziende si stanno attivando per trovare, prima di tutto, dei materiali che possano sostituire in maniera "eco" gli attuali imballaggi di plastica.
In Italia 24 bottles, brand di design bolognese, realizza bottiglie in acciaio inossidabile di design, proclamandosi fieramente azienda a zero emissioni di CO2.
Un'alternativa alle bottiglie in plastica monouso arriva anche dalla Gran Bretagna, grazie a Choose Water, azienda che produce una bottiglia a base di carta riciclata usa e getta, che si autodistrugge in poche settimane dopo l'utilizzo.
Greenpeace si impegna attivamente con campagne di sensibilizzazione rivolte ai consumatori ma anche alle aziende, come fa da un po' attraverso Plastic Radar, che consente di segnalare rifiuti di plastica non smaltiti (sulle spiagge e nei mari) tramite un numero Whatsapp.
Di recente, sul sito ufficiale, si può leggere un comunicato che riporta dati alquanto allarmanti, dai quali si deduce che il riciclo non è la risposta al problema. L'unica possibilità che abbiamo per ridurre in maniera concreta la quantità di plastica da smaltire è andare a monte della questione, sostituendo gli imballaggi in plastica con altri materiali riutilizzabili e/o biodegradabili (è possibile leggere qui il rapporto completo).
Plastic Free Week
Greenpeace lancia un ulteriore evento per catalizzare l'attenzione sul problema della plastica. Dal 3 all'8 luglio si svolgerà infatti la "Plastic Free Week", un modo per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'emergenza ambientale ancora in corso; un calendario di eventi che si svolgeranno in tutta Italia.
“Gli eventi in programma durante la “Plastic Free Week” dimostrano come sia possibile fare a meno della plastica monouso durante un aperitivo o un pic nic con gli amici, utilizzando stoviglie riutilizzabili e lavabili.” dichiara Giuseppe Ungherese, responsabile campagna inquinamento di Greenpeace - “Tuttavia, per ottenere un rapido cambiamento che risponda al grave inquinamento dei nostri mari è necessario che le grandi aziende, consapevoli che è impossibile riciclare tutta la plastica, la smettano di inondare il mercato con enormi quantitativi di imballaggi, avviando programmi per la drastica riduzione dei quantitativi di plastica monouso immessi sul mercato”.
È possibile consultare il calendario completo degli appuntamenti della "Plastic Free Week" cliccando qui.
Compila il mio modulo online.