Una dieta universale per salvare il pianeta

29 Gen 2019 - 03:32
Un team di 37 scienziati provenienti da 16 Paesi – tra i quali massimi esperti internazionali di nutrizione come il professor Walter Willett dell'Università di Harvard e l'inventore della dieta ‘chilometro zero' Tim Langm – ha pubblicato sull'autorevole rivista scientifica The Lancet, i presupposti di una dieta ‘universale' pensata per proteggere la nostra salute e quella della Terra, con un attenzione particolare al futuro. La commissione – denominata EAT-Lancet – è stata finanziato dalla fondazione Wellcome Trust e dalla Stordalen Foundation, della coppia norvegese Petter e Gunhild Stordalen. Lo studio si pone l’obiettivo di individuare, sulla base di criteri scientifici, una dieta che rispetti l’ambiente e che possa nutrire tutta la popolazione terrestre evitando oltre 11 milioni di morti l’anno dovuti a malattie legate a un’alimentazione malsana. Alcune stime delle Nazioni Unite prevedono che nel 2050 la popolazione mondiale arriverà a contare 10 miliardi di persone; come potremo nutrirci tutti in modo salutare e soprattutto sostenibile è una delle questioni più grandi che dobbiamo porci davanti a questa previsione. Per salvare il pianeta occorre raddoppiare a livello globale i consumi di frutta, verdura, legumi e noci e ridurre di oltre il 50% quelli di zuccheri e carni rosse. Il gruppo di studiosi ha preso come riferimento per la dieta universale quella Mediterranea nella versione greca. Essa prevede l'assunzione di 2.500 Kilocalorie al giorno che, in una gamma flessibile, si traducono in approssimativamente 230 grammi di cereali integrali, 500 di frutta e verdura, 250 di latticini, 14 di carni (bovine o suine o ovine), 29 di pollo, 13 di uova, 28 di pesce, 75 di legumi, 50 di noci, 31 di zuccheri (aggiunti e non). Condimento consigliato gli oli vegetali, extravergine di oliva o colza. Per raggiungere questi obiettivi non basta la buona volontà personale ma la commissione intende coinvolgere governi, industrie e società, per l'educazione e l'informazione, l'etichettatura, tasse sul cibo, il sostegno economico alla produzione di alimenti sani.
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