L'Europa promuove il Nutriscore e boccia la batteria italiana. Lo studio del Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea

La Commissione Europea ha annunciato una proposta per l'etichettatura nutrizionale obbligatoria armonizzata per la parte anteriore della confezione per l'UE. Secondo gli studi, l'etichetta Nutriscore è sarebbe la più accreditata, ma il Codacons minaccia boicottaggi alle aziende.

13 Sett 2022 - 13:22
L'Europa promuove il Nutriscore e boccia la batteria italiana. Lo studio del Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea
L'etichettatura può aiutare i consumatori a compiere scelte alimentari informate, sane e sostenibili. E su questo siamo tutti d'accordo. Lo stesso non si può dire per la tipologia di etichettatura che potrebbe diventare un modello unico in Europa. Qui la battaglia è accesissima, soprattutto nel nostro Paese, che da anni si oppone al modello di etichettatura nota come Nutriscore o etichetta a semaforo. Questo genere di etichettatura fa della sua immediatezza (lettere e colori) il suo punto di forza, ma ha dalla sua un enorme difetto (quello più lampante): non considera le proprietà di un alimento nell'ottica più generale di una dieta equilibrata. Così abbiamo visto prodotti di altissima qualità e genuinità come il Parmigiano Reggiano e il Prosciutto di Parma venire danneggiati da una valutazione negativa per il solo contenuto di sale, dando al consumatore l'impressione che questi alimenti possano essere deleteri e di fatto fornendogli informazioni errate o quanto meno diseducative nell'ottica dell'importanza della cultura alimentare sana. Fatte queste premesse, apprendiamo però che il Centro comune di ricerca della Commissione europea ha pubblicato i risultati di alcuni studi portati avanti sull'argomento, in cui non troppo implicitamente si raccomanda l'utilizzo dell'etichetta a semaforo. Lo studio sull'etichettatura nutrizionale sulla parte anteriore della confezione ha mostrato che:
  • I consumatori generalmente apprezzano le etichette nutrizionali sulla parte anteriore della confezione come un modo semplice e veloce per acquisire informazioni nutrizionali quando prendono decisioni di acquisto.
  • Etichette meno complesse richiedono meno attenzione e meno tempo per l'elaborazione dei consumatori.
  • In generale, i consumatori, compresi i consumatori con un reddito più basso, sembrano preferire etichette riepilogative sulla parte anteriore della confezione semplici, colorate e valutative, che sono più facilmente comprensibili, rispetto a etichette monocromatiche più complesse, non valutative.
  • Le etichette nutrizionali sulla parte anteriore della confezione possono guidare i consumatori verso diete più sane.
  • L'etichettatura nutrizionale sulla parte anteriore della confezione sembra fornire incentivi alle aziende alimentari per migliorare la qualità nutrizionale dei loro prodotti, ad esempio riducendo il sale o gli zuccheri aggiunti.

Codacons: sistema fuorviante e ingannevole per i consumatori

Contro il Nutriscore si è sollevato anche il Codacons, Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, che si dice nettamente contrario all'etichettatura a semaforo e pronto a lanciare iniziative di boicottaggio. “Qualsiasi sistema a semaforo in etichetta è una semplificazione estrema, fuorviante ed ingannevole per i consumatori, che ha conseguenze negativi per tutti, agricoltori, utenti, e Made in Italy – afferma il presidente Codacons Carlo RienziIl messaggio lanciato dal Nutriscore è che alcuni prodotti facciano male a prescindere, senza tenere conto delle quantità consumate. Così facendo si confondono i consumatori e si arreca un danno ai produttori di determinati alimenti, come olio d’oliva, prosciutto e formaggi, tutti prodotti dove l’Italia primeggia rispetto al resto del mondo. Semmai andrebbe incentivata la lettura delle indicazioni nutrizionali, così da far capire ai cittadini le quantità giuste da consumare ogni giorno a seconda dell’alimento – prosegue Rienzi – Per tale motivo siamo pronti a dichiarare guerra alle multinazionali dell’alimentare, anche attraverso boicottaggi mirati delle aziende che adotteranno il sistema Nutriscore in etichetta”.
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