Peste suina e sequestri: più sicurezza alle frontiere e tracciabilità
È avvenuto la scorsa settimana il maxi sequestro della Guardia di Finanza di Padova di 10 tonnellate di carne suina provenienti dalla Cina, potenzialmente contaminate dalla peste suina e introdotte in modo illegale nell'Unione Europea. La carne è stata giudicata potenzialmente molto pericolosa ed è stata distrutta, senza procedere in via preliminare alla sua analisi.
Il camion con il carico aveva lasciato la frontiera olandese, dopo che i quasi 9.500 kg di carne erano sbarcati in nave a Rotterdam, ed era dotato di un doppio fondo dove era stata nascosta la carne probabilmente infetta.
La Coldiretti ha commentato la notizia: "Serve dare immediatamente il via libera all’obbligo dell’etichettatura d’origine sui derivati della carne suina per garantire la trasparenza e la rintracciabilità di fronte agli allarmi sanitari che si moltiplicano con la globalizzazione degli scambi".
Ciò che viene sottolineato dalla Coldiretti è la necessità di un sistema di controllo maggiore alle frontiere dell'Unione Europea.
Attualmente il provvedimento prevede che i produttori indichino in maniera leggibile sulle etichette le informazioni relative a: “Paese di nascita: (nome del paese di nascita degli animali); “Paese di allevamento: (nome del paese di allevamento degli animali); “Paese di macellazione: (nome del paese in cui sono stati macellati gli animali). Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati nello stesso paese, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: (nome del paese)”. La dicitura “100% italiano” è utilizzabile solo quando ricorrano le condizioni del presente comma e la carne è proveniente da suini nati, allevati, macellati e trasformati in Italia. Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati in uno o più Stati membri dell’Unione europea o extra europea, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: UE”, “Origine: extra UE”, “Origine: Ue e extra UE”.
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