Il
Natale è un periodo dell'anno ricco di gioia e di voglia di riunirsi con i propri cari, ma non per tutti. C'è chi ha difficoltà nella vita quotidiana dettate dal lavoro, dalla salute, persone per le quali anche piccoli gesti diventano importanti.
Molte aziende e realtà del settore food & beverage, da sempre impegnate nel sociale, nel periodo delle festività natalizie sono ancora più attive sul fronte solidarietà, per dare il buon esempio a tutti. Eccone alcune.
Segafredo a fianco di Fondazione Zanetti Onlus e Medici con l’Africa CUAMM per combattere la malnutrizione infantile in Sierra Leone
Ha preso il via nei giorni scorsi un’iniziativa solidale sostenuta da Segafredo e promossa da Fondazione Zanetti Onlus in sinergia con Medici con l’Africa CUAMM, il cui obiettivo è realizzare un progetto sanitario a favore dei bambini malnutriti di Pujehun, in Sierra Leone.
Fino a marzo 2022, acquistando un prodotto Segafredo in grande distribuzione e sullo shop on-line aziendale, i consumatori contribuiranno all’attuazione di interventi dedicati alla prevenzione e al trattamento della malnutrizione infantile: dalla messa a disposizione di personale medico qualificato in affiancamento allo staff locale, all’acquisto di attrezzature, farmaci, cibo e latte terapeutico destinati all’Ospedale Materno Infantile di Pujehun.
Segafredo comunicherà l’iniziativa in-store tramite materiale informativo e sui propri canali social e digital con una campagna dedicata. Inoltre, per l’occasione i pack di alcuni dei prodotti più venduti, Intermezzo ed Espresso Casa 250g e 2x250g, avranno una veste grafica completamente dedicata al progetto, originale e accattivante, creata dall’illustratrice Francesca Rizzato.
Il progetto è stato ideato insieme alla Fondazione Zanetti Onlus, nata nel 2007 con l’obiettivo di aiutare i minori che si trovano a vivere in condizioni di difficoltà in Italia e in tutto il mondo, e a Medici con l’Africa CUAMM, Ong che si dedica alla promozione e tutela della salute delle popolazioni africane.
“Attraverso la Fondazione ci impegniamo ogni giorno per sostenere concretamente i bambini che soffrono a causa di diverse problematiche. Conosciamo il territorio della Sierra Leone e le innumerevoli complessità che lo popolano. Insieme a CUAMM e a Segafredo, che ci affiancherà nella promozione di questo progetto, intendiamo raccogliere i fondi necessari a finanziare le attività volte a contrastare la malnutrizione e la mortalità infantile. Ci sembra un’azione di responsabilità nei confronti di bambini che troppo spesso vengono dimenticati”, ha commentato Laura Zanetti, vicepresidente di Fondazione Zanetti Onlus.
Segafredo Zanetti. Fondato nel 1973, Segafredo Zanetti è il marchio globale di Massimo Zanetti Beverage Group, tra i leader del caffè a livello mondiale con una forte presenza locale.
Il Gruppo ha un posizionamento unico "dalla piantina alla tazzina", gestisce una Value Chain completamente integrata e opera su 21 impianti di torrefazione attivi in 4 continenti, vendendo i suoi prodotti in oltre 110 Paesi.
Ogni giorno 50 milioni di tazze di caffè vengono servite attraverso la sua rete composta da oltre 100.000 clienti e 400 negozi di caffè in franchising.
La solidarietà della Cantina Il Colle con Croce Rossa Italiana
Oltre 1000 pacchi alimentari confezionati in tempi record per essere consegnati, tramite le fidatissime mani dei volontari della Croce Rossa, a 500 famiglie venete.
“La famiglia Ceschin - testimonia Francesco Bosa, Presidente regionale Croce Rossa Italiana, Comitato regionale Veneto - confermando l’iniziativa avviata lo scorso anno, ha dato il via a una significativa consuetudine sul fronte della solidarietà.
La loro innata cortesia assume particolare rilevanza per la nostra associazione, in perfetta risonanza con la nostra campagna “Il tempo della Gentlezza”.
Sara, Andrea e Francesco Ceschin sono contitolari con la madre Gianna dell’azienda vitivinicola Il Colle di San Pietro di Feletto, una realtà da sempre attenta anche alla sostenibilità ambientale, fortemente radicata nel proprio territorio -le meravigliose colline riconosciute dall’Unesco patrimonio dell’umanità.
“Per noi -riferisce Sara in veste di portavoce della famiglia Ceschin e dell’Azienda - è un onore e un immenso piacere poter supportare la nostra comunità garantendo un po’ di conforto ad alcune famiglie venete che si trovano a vivere momenti di difficoltà”.
In un anno non facilissimo come quello che sta per concludersi, le famiglie aiutate dalla Croce Rossa sono aumentate. “Dalle 13.500 del 2020 -precisa il presidente Bosa - siamo passati alle 15.000 persone attuali. Tantissime per una regione come il Veneto, un incremento indicativo del clima di emergenza che stiamo vivendo e che per il momento non accenna a migliorare. Per questo l’esempio virtuoso costituito dalla famiglia Ceschin incarna perfettamente il claim della campagna “Un’Italia che aiuta” portata avanti dalla CRI nazionale.
“Insieme ad alcuni nostri dipendenti – spiegano i fratelli Francesco e Andrea Ceschin –abbiamo voluto contribuire al lavoro di disimballaggio dei 15 bancali di generi di prima necessità necessari per confezionare i 1000 pacchi dono che i volontari della Croce Rossa provvederanno a consegnare a 500 famiglie venete. Con un occhio di riguardo alle comunità della pedemontana, Feltre e Belluno. Due pacchi dono e un panettone verranno consegnati ad ogni nucleo familiare accompagnati da un sorriso e da qualche parola di conforto da parte dei volontari che si occuperanno della consegna nel rispetto dei principi portati avanti dal progetto “Il tempo della Gentilezza”
Iniziano le consegne dei 500.000 pacchi di pasta De Cecco al Banco Alimentare
1 milione e 200mila visualizzazioni, quasi 500 mila like raggiunti. Il video di Can Yaman “
Faccio un bel piatto di spaghettoni, rigorosamente De Cecco” on line il
25 ottobre in occasione della
Giornata Mondiale della Pasta, è stata l’occasione in cui
De Cecco ha assunto l'impegno di consegnare al Banco Alimentare un pacco di pasta per ogni like al video da parte degli utenti social.
I like sono rapidamente arrivati e sono aumentati sempre di più verso l’obiettivo stabilito. E adesso? E' iniziata la preparazione di 500.000 pacchi di pasta che dal pastificio di Fara San Martino, nel cuore del geoparco della Majella patrimonio dell'umanità UNESCO, partiranno alla volta del Banco Alimentare. Nei prossimi mesi saranno consegnati 250.000 chilogrammi di pasta, che corrispondono a circa 3 milioni di piatti di pasta a disposizione degli enti caritatevoli che assistono i più bisognosi su tutto il territorio nazionale.
Da oggi è anche possibile vedere on line sui canali social di De Cecco il video della prima consegna, partita qualche giorno fa da Fara San Martino alla volta di una delle sedi del Banco Alimentare. Una testimonianza importante di come nel giro di pochi giorni un impegno preso sul web si sia concretizzato in una attività che ha un impatto reale sulle vite di molti.
De Cecco ha infatti voluto fortemente realizzare questa iniziativa benefica in occasione del World Pasta Day coinvolgendo Banco Alimentare, la Onlus italiana che si occupa della raccolta di generi alimentari per i più indigenti, con l'intenzione di coniugare la solidarietà con la valorizzazione della cultura gastronomica della pasta.
Il tiramisù più buono d'Italia: 8 le Onlus che beneficeranno dei fondi raccolti da Galbani Santa Lucia
La solidarietà è stato l’ingrediente che, insieme al mascarpone Santa Lucia, ha reso speciale il tiramisù preparato sabato 11 dicembre in occasione dell’evento “Il Tiramisù più buono d’Italia” di Galbani.
Sono infatti 8 le Onlus che, con i propri volontari, lo hanno preparato per contribuire all’iniziativa voluta dall’azienda a sostegno dei progetti di ognuna.
Le brigate hanno lavorato nelle postazioni allestite all’interno del Villaggio delle Meraviglie di Milano, sotto lo sguardo e con i consigli del pastry chef Damiano Carrara, con l’obiettivo di preparare il tiramisù più buono d’Italia.
“Con questo evento abbiamo scelto di coinvolgere e sostenere diverse realtà associative che a vario titolo si occupano dei bisogni delle persone, per celebrare con loro il gusto di collaborare per realizzare qualcosa di buono e di importante per la collettività. – afferma Mauro Frantellizzi Direttore Marketing di Galbani Cheese – Si tratta di un’iniziativa che rafforza il nostro storico impegno sociale e in continuità con il progetto #Tiriamocisù, con cui un anno fa abbiamo dato un sostegno delle persone in difficoltà durante la pandemia.”
Oltre che supervisore della ricetta, Damiano Carrara è anche ideatore dell’installazione con cui il “Tiramisù più buono d’Italia” è stato allestito e commenta così la sua idea creativa: “Ho scelto di dare al Tiramisù più buono d’Italia l’aspetto di un fiore, simbolo per me di bellezza, rinascita, delicatezza. In questo periodo storico complesso e frenetico, troppo spesso ci scordiamo il valore della nostra bellezza interiore e della generosità, mentre è proprio nella condivisione che troviamo il vero senso delle cose. Ogni petalo di questo Tiramisù è stato realizzato da una diversa brigata Onlus ed è sicuramente buono da solo, ma lo è ancora di più perché fa parte di un unico bellissimo fiore, nato dalla collaborazione di tutti.”
Accanto al pastry chef, hanno contribuito alla riuscita dell’evento anche gli altri conduttori Benedetta Parodi, Marco Maccarini, Katia Follesa e Giulia Penna.
Durante l’evento sono state distribuite 2.000 porzioni di Tiramisù per condividere anche con il pubblico il gusto di contribuire alla causa delle 8 Onlus: grazie alle loro donazioni e di Galbani, 30mila euro saranno devoluti ai progetti di aiuto concreto sul territorio delle Onlus partecipanti: ADSINT, Banco Alimentare, Caritas Ambrosiana, EMERGENCY, Legambiente, LILT, Centro Clinico NeMO e Vidas.
L’iniziativa, che si inserisce fra le attività di solidarietà e volontariato che l’azienda da sempre svolge a supporto delle comunità nelle quali è inserita, è stata realizzata in collaborazione con Officine Buone, Onlus con cui Galbani lavora da tempo.
“Officine Buone mette il talento al servizio del sociale e questo evento rappresenta davvero un bell’esempio della nostra missione. Il talento degli chef, la bontà di Galbani, la capacità di mettere insieme 8 importanti organizzazioni no profit per raggiungere un obiettivo comune, senza competizione ma con la voglia di fare bene insieme” afferma Ugo Vivone, Presidente di Officine Buone Onlus.
Dolce preferito per 9 italiani su 10, amato a tutte le età e preparato soprattutto dagli uomini, il tiramisù è un dolce «da casa»: ben il 64% degli italiani preferisce prepararlo e gustarlo a casa propria. Questo è quanto emerge dalla ricerca condotta da Galbani nel 2019. La metà degli intervistati svela di avere un ingrediente segreto che rende unico il dolce, ma per tutti un mascarpone di qualità è sicuramente l’ingrediente più importante.
Le Morette con ABEO Onlus per un Natale di solidarietà
In occasione del prossimo Natale
Le Morette sostiene ABEO Onlus Verona – Associazione Bambino Emopatico Oncologico. Durante tutto il mese di dicembre parte del ricavato delle vendite di
Lugana Doc Benedictus sarà devoluto alla
raccolta fondi per il Reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale della Donna e del Bambino di Verona.
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La terapia di trapianto di cellule staminali emopoietiche è un progetto che ci sta molto a cuore. Per sostenerlo concretamente abbiamo scelto di donare il 10% di quanto ricaveremo dalla vendita del nostro Lugana Benedictus fino alla fine dell’anno – dichiarano
Fabio e Paolo Zenato, titolari della cantina
Le Morette di Peschiera del Garda (Verona) –
Questo vino per noi rappresenta la gioia della condivisione, il trascorrere insieme momenti lieti soprattutto durante le festività in arrivo. La serenità che ci auguriamo possano vivere anche i giovani pazienti in cura a Verona grazie ai progressi fatti nella ricerca sulle cellule staminali. Chi sceglie di acquistare e regalare il nostro Lugana sceglie di fare del bene e di investire nel loro futuro, per un Natale di solidarietà”.
ABEO è un’organizzazione non profit che nasce nel 1988 per iniziativa di alcuni genitori e da gennaio 1993 comincia un percorso a favore di bambini emopatici oncologici, affetti da tumori solidi e leucemie. Il progetto di ricerca sulla
terapia di trapianto di cellule staminali emopoietiche che Le Morette ha scelto di appoggiare e che vede ABEO collaborare dal 2009 con l'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona – uno dei cinque centri di eccellenza in Italia questo ambito – è un trattamento che offre anche ai bambini in cura nella clinica scaligera la possibilità di essere assistiti con una modalità terapeutica fondamentale in molte malattie o in determinate fasi di una leucemia, senza dover viaggiare per la regione o per l’Italia alla ricerca di un centro disponibile ad accoglierli.
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Lugana Benedictus è ottenuto dalle uve Turbiana coltivate nel vigneto storico dell’azienda caratterizzato da terreni argillosi di natura calcarea e marnosa. Solitamente le uve vengono raccolte nella terza decade di ottobre, rigorosamente a mano. Dopo una breve macerazione gran parte delle uve vinificano in serbatoi di acciaio, mentre una parte prosegue l’affinamento in tonneaux di rovere.
La mineralità e l’importante struttura, specchio fedele del territorio, sono gli aspetti maggiormente apprezzati di questo vino. Colore giallo paglierino e accennate sfumature dorate, che raggiungono toni più intensi con l’affinamento in bottiglia, caratterizzano il Lugana Benedictus. Profumi delicati con piacevoli note esotiche si uniscono a sentori di fiori d’acacia e di delicate spezie in un calice che combina struttura, eleganza e grande persistenza.
Pranzo di Natale da stella alla Casa di Cura Neuropsichiatrica San Giorgio
Il 25 dicembre, per il
pranzo di Natale, lo
chef stellato Fabrizio Tesse cucinerà per gli ospiti della Casa di Cura Neuropsichiatrica San Giorgio di Viverone (Biella)
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Tutti si meritano di festeggiare il Natale, anche attraverso un buon pranzo e una cucina gustosa” racconta lo chef Fabrizio Tesse, 1 stella Michelin del ristorante Il Carignano all’interno del Grand Hotel Sitea di Torino. “Ecco perché ho deciso di dedicare il mio Natale al servizio delle persone meno fortunate. L’obiettivo è quello di porre l'accento su tutte le persone che hanno sviluppato o visto accrescersi sofferenza psicologica in questo periodo di pandemia. Si parla molto della malattia, ma poco degli strascichi che essa comporta”.
Il menu di Natale:
-Stuzzichino di benvenuto
-Vitella tonnata "pop art" avanguardia & confort
-Risotto carnaroli "riserva Barone D. O. P" rape rosse e fondente di robiola di Roccaverano
-Cappello di spalla brasato nel latte di capra, composta di patate alla nocciola gentile alta langa e "pop" corn alla paprica affumicata
Gli amministratori della Casa di Cura San Giorgio, Donato Corrado e Stefania Talaia, facendo eco ai messaggi del mondo scientifico, ricordano come i disagi mentali siano notevolmente aumentati durante quest’ultimo anno a causa della paura, dei lutti, dell'isolamento e delle costrizioni, sia fisiche che mentali, imposti dall'emergenza sanitaria. Un aumento che riguarda tutte le fasce d’età e in particolare i giovani.
Questo pranzo di Natale, pensato per i pazienti, può essere di stimolo per l’opinione pubblica e per il mondo sanitario affinché non venga sottovalutata questa dimensione della sofferenza. Abbattere lo stigma sociale e accogliere chi soffre di disturbi mentali è un’azione estremamente necessaria per superare le discriminazioni e per far sì che si raggiunga una parità di trattamento e di qualità dell’assistenza fornita tra chi soffre di malattie mentali e chi di altre patologie. Acquisire maggior consapevolezza di questo genere di sofferenza significa anche riuscire ad intercettare in tempo i problemi prima che la situazione si aggravi. Ricevere ascolto e sostegno è difatti fondamentale per chi soffre di disturbi psichici e molto spesso tende ad etichettarsi da solo come soggetto marginale, anonimo, isolato”.
Quale occasione migliore del Natale dunque per riflettere sul senso della condivisione, dell’inclusione e del sostegno reciproco? Il tutto organizzato dalla dott.ssa Casalegno e realizzato da uno chef stellato con un menu che, pur rispettando le esigenze della cucina ospedaliera, regala ai pazienti un pranzo di Natale speciale, da non dimenticare.
La pizza di Berberé è due volte buona a Natale
Per tutto dicembre la pizza Berberè è buona due volte. In occasione delle festività natalizieil brand di pizzerie artigianali dei fratelli Aloe, lancia l’iniziativa solidale “Natale è ancora più buono se ne condividi una fetta” a sostegno del progetto Drop House, il centro diurno creato dal Gruppo Abele a Torino per aiutare donne in situazioni di svantaggio socio economico, con o senza figli. Per tutto il mese di dicembre parte dell’incasso di tutte le 15 pizzerie del brand sarà devoluto allo spazio di accoglienza aperto da Don Luigi Ciotti nel 2008 che, in oltre 10 anni di attività, ha contribuito ad aiutare 618 donne e bambine/i. Inoltre sono state stampate 50.000 cartoline che verranno distribuite alla clientela in tutti i locali, fra cui anche quello di Londra, non solo per far conoscere Drop House ma anche per ricordare che è sempre possibile donare.
Il menù Speciale di Natale
Un motivo in più per tornare in una delle pizzerie Berberè nel mese delle feste è dato anche dal menù “Speciale di Natale”. Fino al 6 gennaio sarà possibile gustare due fuori menù: la pizza con Radicchio tardivo, Gorgonzola, fiordilatte, salame piccante, albicocche secche e aceto balsamico di Modena e la birra artigianale in lattina Christmas Triple, 8.5% vol, prodotta a Torino dal Birrificio Edit.
“Il regalo perfetto! La pizza”: il buono Berberè
Berberè propone un buono regalo dal valore di 30 euro, acquistabile sullo shop on-line di Berberè a 25 euro, che potrà essere utilizzato in una delle pizzerie del brand fino al 30/06/22. Sono solo 200 i buoni disponibili.
Gli orari delle feste
I locali rimarranno aperti il 24 a pranzo, il 26 a cena, il 31 a pranzo.
Tutte le pizzerie saranno chiuse il 25 dicembre e il 1° gennaio tutto il giorno.