Tre cappelli per lo chef Gianni D'Amato

Soddisfazione per Gianni D'Amato che esordisce nella Guida I ristoranti e i Vini d’Italia de L'Espresso con il massimo riconoscimento

13 Maggio 2022 - 07:43
Tre cappelli per lo chef Gianni D'Amato
Un esordio con triplo cappello per il Ristorante Gianni D’Amato, aperto da meno di un anno a Tellaro, in provincia della Spezia. Lo chef ha un passato importante ricco di storia e riconoscimenti, ma essere premiati con il nuovo ristorante da Le Guide L’espresso, nel rinomato volume I ristoranti e i Vini d’Italia, al primo ingresso, con tanto di tre Cappelli, dopo aver aperto solamente a luglio 2021, è un episodio insolito e degno di nota. Punto di riferimento all’interno del panorama gastronomico italiano, Gianni D’Amato è un nome noto a chi sa di Cucina Italiana e della sua grande tradizione. Era il 1987 e insieme alla moglie Fulvia apriva Il Rigoletto, venendo presto riconosciuto come il migliore della provincia di Massa Carrara. Da quell’anno sono stati aggiunti tanti tasselli al quadro che rappresenta la sua storia, tra traguardi, riconoscimenti e soddisfazioni. Uno chef capace di far fronte alle diverse sfide della vita, con la suprema abilità di rinnovare in una ricerca continua e destinata a superare i suoi stessi limiti. La capacità di trasformare i limiti in sfide, l’abilità di rinnovarsi rimanendo tradizione, l’energia di tornare con una proposta gastronomica d’eccezione.  width=
 width=
crudo di mare, tartare di gambero rosso, gelato ai ricchi di mare, corallo di teste di gambero
E così, dopo più di trent’anni dall’inaugurazione della sua prima attività, Gianni D’Amato è oggi a Tellaro, con Fulvia e il figlio Federico. In un ambiente elegante ma non sfarzoso, Gianni D’Amato non è più solo maestro in quanto punto di riferimento della ristorazione italiana, ma vero e proprio ispiratore della fantasia e del talento del giovane Federico: insieme proseguono sulla strada della professionalità e della sperimentazione, mantenendo l’equilibrio tra tradizione e innovazione tipico dell’incontro tra generazioni. Se da una parte il padre mette a disposizione un entusiasmo contagioso e un ricco bagaglio di esperienze costruito negli anni, dall’altra il figlio identifica la sua cucina come “retro-innovativa”: è il connubio perfetto, è la promozione della tradizione sostenuta dall’esaltazione delle materie prime e dal desiderio di mantenere fermi i capisaldi del successo di Gianni. Tutto ciò unito alle fresche energie di Federico e alla sua voglia di crescere a partire proprio dai punti di forza della filosofia paterna.  width= Un grande riconoscimento di rilancio, frutto di un lavoro costante fatto di passione per la cucina, l’ospitalità e la cura al dettaglio che ottiene il meritato plauso dopo un esordio ex novo. La formula vincente è stato il lavoro di squadra di famiglia, che ha rischiato decidendo di aprire un’attività lontano da quella già conosciuta e che aveva ricevuto molti riconoscimenti. Il ristorante di Gianni D’Amato si trova a Tellaro, uno dei sette borghi più belli d’Italia, nella cornice del Golfo dei Poeti. La cucina di D’Amato ha un’impronta ben riconoscibile. Il focus è puntato sulla tecnica e sulla ricerca delle materie prime, perlopiù̀ locali. Il racconto dei territori ha come punto di vista quello di un narratore che ha girato tutto il mondo, per poi far ritorno dove tutto ha avuto inizio. I capisaldi sono i prodotti, i sapori, i colori e i profumi del territorio ligure di levante e ponente con un tocco di Lunigiana.
 width=
Pave di capesante a cavolo viola, con polvere ghiacciata di cocco; crudo di mare, tartare di gambero rosso, gelato ai ricchi di mare, corallo di teste di gambero; ostrica mela rotella e il suo sidro
Compila il mio modulo online.