Fèlsina presenta Rancia Chianti Classico Gran Selezione

Il Sangiovese in purezza Fèlsina, proveniente dalla zona di Poggio a Rancia a Castelnuovo Berardenga, da oggi diventa “Gran Selezione”

24 Giu 2024 - 16:24
Fèlsina presenta Rancia Chianti Classico Gran Selezione

Il Rancia Chianti Classico Gran Selezione 2021 incarna la profonda dedizione di Fèlsina nel valorizzare il proprio territorio e le sue caratteristiche uniche. Prodotto a Poggio a Rancia nella UGA (unità geografica aggiuntiva, ndr) Castelnuovo Berardenga, questo vino Sangiovese in purezza rappresenta la prima edizione con l'etichetta di "Gran Selezione".

Spiega Giovanni Poggiali, alla guida dell’azienda: “Il Sangiovese per Fèlsina è una vocazione e il connubio vitigno-terra è un elemento imprescindibile nella storia della nostra azienda. Nel centenario del Consorzio del Chianti Classico, siamo felici di presentare la nostra storica etichetta come Gran Selezione, divenuta un simbolo distintivo e riconoscibile di profondo legame con il territorio e di massima attenzione alla qualità. La prima annata di Rancia Chianti Classico Gran Selezione DOCG sarà la 2021 e non c’era modo migliore per inaugurare questa etichetta, dato che per noi è stata una delle vendemmie migliori degli ultimi decenni.”

Prodotto da oltre quarant’anni vinificando il Sangiovese in purezza, Rancia enfatizza ed esalta il rapporto di questo vitigno con il luogo in cui cresce. 

Rancia è, insieme a Fontalloro, il vino icona dell’azienda: nato nel 1983 ha espresso fin dalla prima annata la visione che Fèlsina ha della denominazione e del suo vitigno principe. Rancia è stato infatti una delle prime espressioni di Sangiovese in purezza nel territorio - quando ancora il Chianti Classico non contemplava la possibilità di ottenere vini esclusivamente da questo vitigno - frutto di selezioni massali e profonda ricerca che la famiglia Poggiali ha portato avanti insieme all’enologo Franco Bernabei.

La scelta di presentare Rancia come “Gran Selezione” va di pari passo con le recenti modifiche apportate al disciplinare di produzione del Chianti Classico: per questa menzione la percentuale minima di Sangiovese è stata portata al 90% con un massimo di 10% di vitigni autoctoni a bacca rossa e sono state inserite le Unità Geografiche Aggiuntive. Gli ultimi aggiornamenti hanno così avvicinato la Gran Selezione all’interpretazione che Fèlsina da sempre dà del suo territorio attraverso il Sangiovese, impegnandosi nella salvaguardia e valorizzazione di questo vitigno e concentrandosi su quel binomio con il territorio che si rivela con estrema coerenza nei vini dell’azienda.

La collina di Poggio a Rancia deve il suo nome a quello dell’antico podere che si trova sulla sua sommità e che nel corso degli anni è stato casatorre, monastero benedettino e azienda agraria per lo stoccaggio di grano e sementi (la cosiddetta “Grancia”), utilizzati per i centri di ospitalità dei viandanti di passaggio in questo tratto della via Francigena. Le uve che danno origine a Rancia sono selezionate tra i vigneti della parte più alta della collina tra 400 e 420 metri slm, una zona arieggiata e soleggiata, dove i terreni sono a base calcarea e ricchi di galestro e alberese. Queste particolari caratteristiche donano al sangiovese di Rancia caratteri unici e riconoscibili, dando vita a un vino che è fedele interprete del suo territorio, con sentori di tabacco, tartufo, fumo e una grande persistenza e vitalità.


La cantina Fèlsina nasce nel 1966 a Castelnuovo Berardenga grazie a Domenico e al figlio Giuseppe Poggiali. A entrambi fu da subito chiara la grande vocazione enologica di questo territorio di confine, tra le colline del Chianti Classico e quelle dei Colli Senesi, dove il Sangiovese trova grandissime espressioni.
Con l’ingresso in azienda di Giuseppe Mazzocolin e dell’enologo Franco Bernabei si delinea ancor meglio il profilo che l’azienda mantiene tutt’ora e che dagli anni ’90 è portato avanti con successo da Giovanni Poggiali, terza generazione di viticultori e oggi alla guida di Fèlsina: una costante ricerca di autenticità in vigna e in cantina, tra natura e tecnica, in 500 ettari di terreno, di cui 72 dedicati alle vigne a conduzione biologica.

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