Il vino è salvo! Dal Parlamento Europeo attestato di fiducia al consumo consapevole
Si è chiusa con successo la votazione all'Europarlamento degli emendamenti al Rapporto BECA per la lotta contro il cancro, che salvano il vino e i prodotti alcolici da una demonizzazione indiscriminata.
Dal voto parlamentare, ha spiegato Federvini, emerge come il ruolo della componente italiana (la stragrande maggioranza dei 70 rappresentanti italiani ha votato a favore) è stata determinante per far passare le modifiche. Le modifiche proposte hanno, infatti, superato la maggioranza dei componenti l’Assemblea, incassando tra i 350 e il 392 voti, a seconda dell’emendamento presentato.
Gli emendamenti accolti, che riguardavano i paragrafi della relazione dedicati alle bevande alcoliche, sono i seguenti:
- una distinzione tra consumo moderato e abuso di alcol, attenuando molto l’affermazione che non esiste in livello sicuro associato alle bevande alcoliche;
- l’introduzione di un chiaro riferimento al “consumo dannoso” di alcol come obiettivo della strategia di contrasto al cancro;
- l’opportunità di messaggi in etichetta legati al consumo responsabile, in alternativa a messaggi allarmistici sul rischio per la salute;
- mantiene il divieto di sponsorizzazione, ma limita tale restrizione agli eventi sportivi destinati ai minori.
Filiera Italia “Bene gli emendamenti, ma ancora minacce per il Made in italy”
“Bene il voto europeo sul vino, ma non è il momento di abbassare la guardia sul Made in Italy” così Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, commenta l’approvazione da parte del Parlamento europeo degli emendamenti voluti dall’Italia sull’etichettatura dei prodotti con alcol durante la discussione sul Cancer Plan.
"Scongiurate etichette allarmistiche e ingannevoli su vino e birra, una buona notizia per le nostre eccellenze e per i consumatori perché di fatto viene riconosciuta l'importanza di una corretta cultura alimentare che distingue fra uso e abuso e che non si fa con i divieti ma con l’educazione - prosegue Scordamaglia. - Grazie alla rappresentanza del nostro Paese in Ue che ha difeso ancora una volta i principi di una sana alimentazione e ha evitato uno scacco matto alle nostre filiere di qualità” aggiungono da Filiera Italia.
“Uno scontro tra visioni opposte continua però a persistere in Europa - prosegue il consigliere - tra chi è a favore di una alimentazione omologata fatta da ingredienti sintetici e prodotti ultratrasformati e chi invece ha una dieta alimentare basata su moderazione equilibrio eccellenza alimentare e tradizione. Non si smetta quindi di presidiare - conclude Scordamaglia - le battaglie sul Nutriscore in Europa non finiscono: sui nostri prodotti incombe ancora il pericolo di un sistema di etichettatura scorretto che fa solo il gioco di quelle multinazionali che vorrebbero nascondere dietro una 'A verde' il progetto di sostituire i prodotti di qualità con alimenti di sintesi prodotti in laboratorio”.
Federvini. Micaela Pallini: "Ha vinto il buon senso. Ora occorre vigilare per evitare nuove derive proibizioniste”
“Ha vinto la ragionevolezza e il buon senso. Siamo lieti che il Parlamento Europeo abbia accolto le istanze che volevamo ribadire, introducendo dei miglioramenti tesi a costruire un testo più equilibrato, che faccia la dovuta distinzione fra consumo e abuso di bevande alcoliche” - dichiara Micaela Pallini, Presidente di Federvini –. Una nota di plauso particolare va rivolta ai parlamentari italiani che hanno rappresentato la spina dorsale del gruppo, che ha presentato e fatto approvare le modifiche volute fortemente dall’Italia. Voglio sottolineare che senza il ruolo dei parlamentari italiani che si sono spesi nei giorni scorsi affinché prevalesse l’equilibrio, promuovendo gli emendamenti, prima, e sostenendoli con un voto a maggioranza poi, non ci sarebbe stato questo risultato”.
“Ora non va abbassata la guardia – prosegue la Presidente Pallini - e per questo ribadiamo con la massima urgenza la necessità di istituire celermente un tavolo permanente di confronto sulla situazione internazionale, che coinvolga i Ministeri delle Politiche agricole, degli Affari esteri e della Salute, pronti per seguire con attenzione le proposte legislative che già nei prossimi mesi arriveranno dalla Commissione europea”.
“Non si tratta solo di proteggere un comparto che rappresenta il pilastro del made in Italy agroalimentare – dichiara Vittorio Cino, Direttore Generale di Federvini – ma di contrastare una deriva culturale che rischia di danneggiare non singoli prodotti, bensì un modello culturale e uno stile di vita fatto di socialità, convivialità, tradizione, storia, e improntato a quel modello di dieta mediterranea che il mondo ci invidia e che la scienza richiama sempre come ideale da percorrere per una sana alimentazione. Puntiamo sulla educazione e responsabilità. Colpiamo duramente ogni forma di abuso, ma evitiamo penalizzazioni e discriminazioni che invece colpiscono tutti indistintamente”.
La previsione di misure discriminatorie infatti emerge dall’agenda dei prossimi mesi. Seguendo, infatti, il programma di lavoro indicato dalla Commissione europea nella sua Comunicazione sul piano europeo di lotta al cancro presentato lo scorso anno, l’esecutivo comunitario intende presentare una revisione della legislazione sulla fiscalità dell’alcol, con il rischio di vedere estesa a tutta l’Unione quanto già introdotto in Paesi quali l’Irlanda e prima ancora in Scozia, in materia di prezzo minimo che, da gennaio, ha fatto schizzare i prezzi delle bevande alcoliche, vini inclusi. È in atto la revisione della politica di promozione orizzontale con il rischio di vedere vini, liquori e distillati di qualità esclusi, anche solo di fatto, dai fondi europei di sostegno alla competitività internazionale dei nostri comparti.
Ma quello che più preoccupa, se non altro per gli effetti che potrebbero avere sulla presentazione dei nostri prodotti e, quindi, sulla percezione dei consumatori, sono le due proposte legislative previste, rispettivamente, entro la fine di quest’anno e entro la fine del prossimo anno, sull’indicazione obbligatoria degli ingredienti e della dichiarazione nutrizionale. Infatti, mentre con la relazione votata ieri sera il Parlamento europeo ha dato un chiaro segnale in questo senso, schierandosi a favore di messaggi sul consumo responsabile anziché health warnings il piano di azione della Commissione europea contiene ancora questo pericoloso riferimento a messaggi allarmistici.
Unione Italiana Vini. Correttivi di buon senso, ma tenere alta la guardia per il settore
“Gli emendamenti apportati oggi dal Parlamento europeo rendono più equilibrato un documento, quello sul Cancer plan, che il mondo del vino ritiene fondamentale per arginare la malattia del secolo. Ringraziamo i deputati italiani per l’attenzione prestata, per la capacità di ascolto e di sintesi, nonché per il lavoro di squadra a prescindere dagli schieramenti, dimostrati anche con emendamenti ‘chirurgici’ che di fatto rendono parziale giustizia al buon senso, al mondo del vino e ai suoi consumatori moderati”. È il commento del segretario generale di Unione italiana vini (Uiv), Paolo Castelletti, in merito al voto, rilasciato questa mattina a Strasburgo, sugli emendamenti relativi al piano anticancro del Parlamento europeo, che attende oggi l’esito sul documento finale.
Per il vicepresidente di Unione italiana vini e presidente dell’Associazione europea Wine in moderation, Sandro Sartor: “Il voto del Parlamento europeo sarà da incentivo per un settore che vuole sempre più promuovere la moderazione nei consumi. Con gli emendamenti De Castro/Dorfmann si è riusciti a scongiurare il più possibile un attacco al mondo del vino che purtroppo non si esaurisce qui. Servirà tenere ancora alta la guardia per affermare il concetto di moderazione che è proprio del vino, a partire dai piani dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) - al voto a maggio - che prevedono anche avvisi in etichetta, fino al Nutriscore, che minaccia di essere proposto entro l’anno”.
Gli emendamenti chiave ammessi al testo, osserva Uiv, riguardano l’introduzione del concetto di "consumo dannoso" (harmful consumption) in due passaggi importanti del report, nonché l’eliminazione degli health warnings che saranno sostituiti con il concetto di "moderate and responsible drinking information". Più sfumato l’emendamento relativo al miglioramento del concetto di "no safe level" ora "the safest level of consumption is none/ non esiste un livello di consumo totalmente sicuro", mentre sul fronte sponsorship, la limitazione/divieto di sponsorizzazione degli eventi sportivi per le bevande alcoliche è adottato solo per quegli eventi sportivi il cui pubblico è costituito in prevalenza da minori. Rimangono nel testo “indicazioni” importanti, che secondo Uiv rappresentano un grave pericolo per la crescita commerciale del settore in chiave export, come l’aumento della tassazione e la revisione della politica di promozione.
Per l’Italia, conclude Uiv, il vino è cultura ed economia, ma soprattutto rappresenta uno dei simboli della Dieta mediterranea e dell’Italian style riconosciuto in tutto il pianeta. Il paradosso dato dai nuovi dogmi alimentari si scontra con i dati dell’Organizzazione mondiale della Sanità sull’aspettativa di vita: in Europa, secondo l’Oms, Svizzera, Spagna, Italia e Francia – tra i principali consumatori di vino – sono nella top 5 europea per longevità, con il Belpaese che negli ultimi 50 anni ha diminuito i consumi di vino del 70%, imboccando da tempo la strada della qualità e della moderazione.
Alleanza Cooperative: Bene il voto al Parlamento UE che ha scongiurato la demonizzazione del vino
“Il voto in plenaria sul Piano di azione per la lotta contro il cancro ci restituisce un testo globalmente equilibrato e sicuramente migliorativo, specie per quanto riguarda il vino poiché è stato eliminato l’approccio che non distingueva l’uso moderato e consapevole di vino dall’abuso di sostanze alcoliche, che avrebbe penalizzato pesantemente il comparto vitivinicolo, considerando quale fattore di rischio il consumo di alcol in sé. Complessivamente nel documento - che contiene linee guida importanti per la salute dei cittadini europei in tema di prevenzione del cancro e di accesso alle cure - rimangono tuttavia alcuni riferimenti che avranno inevitabili ricadute sulle politiche di promozione dei prodotti agroalimentari”.
Questo il commento del presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari Giorgio Mercuri rispetto al voto di oggi a Strasburgo della Relazione sul piano di lotta contro il cancro, che era stata redatto lo scorso anno da un’apposita Commissione parlamentare speciale (Commissione BECA) e che oggi è stato approvato in plenaria dal Parlamento Ue, con alcune modifiche.
“Pur se restano motivi di soddisfazione per il lavoro portato avanti dagli europarlamentari, in particolare da quegli italiani, – spiega il Presidente Mercuri – è fondamentale rimanere vigili e tenere alta la guardia in generale sulle strategie che l’Europa è pronta a mettere in pratica. La Commissione ha messo a punto in questi anni un complesso di politiche e documenti strategici - dalla Farm to Fork alla Strategia sulla biodiversità alla revisione dei sistemi di etichettatura e al Nutriscore, solo per citare i principali - che avranno infatti un impatto non trascurabile sulle nostre filiere agroalimentari, dal vino alle carni rosse. I documenti e le linee strategiche della Commissione rischiano infatti di tradursi molto presto in atti normativi, con un approccio che finora è apparso tutt’altro che equilibrato tra le varie istanze. Non resta che sperare che il Consiglio possa fare la sua parte e correggere il tiro”.
Rispetto alle politiche di promozione, la relazione finale approvata oggi dal Parlamento europeo accoglie con favore una futura revisione delle politiche di promozione che incentivi una dieta sana, con un maggiore consumo di proteine vegetali e frutta e verdura e scongiuri il consumo in eccesso (overconsumption ) di carni rosse e trasformate. “Pur essendo preoccupati e vigili rispetto alle possibili evoluzioni della riforma della promozione – conclude il Presidente Mercuri - al contempo è importante che il Parlamento UE abbia sottolineato il riferimento al consumo eccessivo delle carni e non già al mero consumo, ribadendo dunque il concetto dell’importanza di una dieta equilibrata e varia. Ci lasciano ben sperare anche le parole della Commissaria UE alla Salute Stella Kyriakides che ha dichiarato che "non c'è alcuna intenzione di prendere di mira una cultura gastronomica" e che "il lavoro sarà basato su dati scientifici".