Presentato lo studio OpinionWay-Smartway: "Gli italiani e lo spreco alimentare"

I giovani tra i 18 e i 24 anni sono i meno attenti agli sprechi alimentari. Lo rivela lo studio OpinionWay-Smartway: "Gli italiani e lo spreco alimentare"

18 Sett 2023 - 10:49
Presentato lo studio OpinionWay-Smartway: "Gli italiani e lo spreco alimentare"

Smartway, che supporta i distributori nella lotta contro lo spreco alimentare, e l'istituto OpinionWay hanno condotto un'indagine per decifrare i comportamenti e capire meglio le abitudini degli italiani in termini di consumo e di spreco alimentare. Una rilevazione importante tenendo conto che in Italia il 2022 è stato l’anno all’insegna dello spreco alimentare (fonte: rapporto 2021-2022 di Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability), con circa 595,3 grammi di cibo buttati a persona a settimana, il 15% in più rispetto al 2021, dovuto principalmente alla ripresa della vita sociale.

Indubbiamente, i risultati dello studio OpinionWay-Smartway: "Gli italiani e lo spreco alimentare" sottolineano una grande attenzione agli sprechi alimentari. L’inflazione attuale si collega anche ai risultati mettendo in avanti una richiesta ben chiara da parte degli italiani, che richiedono fortemente maggiori sconti sui prodotti con una data di scadenza vicina. Tuttavia, questo studio mina un’idea generalmente accettata: i giovani, spesso considerati sensibili e portabandiera delle tematiche ambientali, alla fine si rivelano meno preoccupati e più dispendiosi, buttando via molto più cibo degli anziani. Si evidenzia una popolazione giovane meno provvedente e meno organizzata, rispetto ai senior, che butta via molto cibo in relazione a una data di scadenza vicina o passata. Eppure, lo studio mette in risalto che i giovani sono consapevoli di poter migliorare e chiedono maggiori informazioni sui passi da fare per ridurre gli sprechi.

IL 97% DEGLI ITALIANI PRESTA ATTENZIONE ALLO SPRECO ALIMENTARE

Il 97% degli italiani dichiara di prestare attenzione allo spreco alimentare, di cui il 62% è molto attento. Tuttavia, questo problema non riguarda tutti gli italiani allo stesso modo.
Ad esempio, il 66% delle persone 65enni e oltre dichiara di essere molto attento, contro il 46% dei giovani di 18/24 anni. D'altra parte, non c'è una differenza marcata in termini di reddito, il tema dei rifiuti riguarda tutti.

18/24 ANNI SI BUTTA FINO 4 VOLTE DI PIÙ RISPETTO AI 65ENNI E OLTRE

Il 59% degli italiani intervistati ammette di buttare via almeno un tipo di prodotto al mese. Mentre la classifica dei tre alimenti più sprecati sono frutta (37%), verdura (37%) e i piatti avanzati (32%).
1 italiano su 10 dichiara di non buttare mai i prodotti (9%).


Se consideriamo l'età degli intervistati, vediamo che i giovani tra i 18 e i 24 anni sono chiaramente meno attenti rispetto agli anziani.
Il 75% tra i 18-24 anni buttano almeno 1 prodotto ogni mese contro il 41% dei 65enni e oltre; allo stesso modo, i 65enni sono il 14% a buttare almeno 5 prodotti ogni mese contro il 38% per i più giovani. il 47% tra i 18-24 anni butta la frutta almeno una volta al mese, contro il 22% per i 65enni e oltre. Il ratio è ancora più forte per i prodotti secchi, il 33% contro l’8% o per i latticini (42% vs 11%).
Un altro dato sorprendente è che le famiglie più modeste buttano di più. Ad esempio il 36% delle famiglie che guadagnano meno di 1.000 euro al mese butta via la frutta, contro il 32% di quelle che guadagnano 2.500 e oltre.

ASPETTO DEL PRODOTTO, DATA DI SCADENZA, CATTIVA ORGANIZZAZIONE: I 3 MOTIVI PER CUI GLI ITALIANI SPRECANO

Quali sono i motivi che spingono gli italiani a buttare via un prodotto alimentare? Per il 46% è una questione di cattivo gusto o odore, per il 33% perché la data di scadenza è passata, per il 31% perché il prodotto è rovinato o il suo aspetto non ispira fiducia.
Infine, il 22% degli intervistati ammette di non essere previdente, spesso a causa di una scarsa organizzazione, per esempio, acquistando o cucinando troppo.
Anche in questo caso c'è un divario nelle risposte in base all'età. Il 44% dei giovani tra i 18/24 anni dice di buttare via un prodotto perché la data di scadenza è passata, rispetto al 32% delle persone 65enni e oltre.

LA DATA DI SCADENZA - UN ELEMENTO FONDAMENTALE NEL PERCORSO DI ACQUISTO

L'87% degli italiani dichiara di conoscere il significato delle date indicate sui prodotti alimentari. Il 78% sa fare la differenza tra una data di scadenza e un termine minimo di conservazione, e l'88% controlla sempre la data di scadenza di un prodotto prima di acquistarlo, soprattutto per le persone dai 35 anni e oltre (circa 90%) contro il 71% tra i 18-24 anni.
A prova del fatto che l'informazione sulla data di scadenza è al centro dell'atto d'acquisto, l'81% degli intervistati ammette che a volte prende i prodotti in fondo allo scaffale per avere una data di scadenza più lunga, mentre il 79% sceglie un prodotto con una data di scadenza più lontana anche se pensa di consumarlo il giorno stesso.
Tuttavia, circa un italiano su 5 (18%) ha già acquistato un prodotto la cui data di scadenza era passata senza rendersene conto.
Più preoccupante, 1 giovane su 2 (di 18-24 anni) butta spesso i prodotti prima che la data di scadenza sia passata! 2 volte in più rispetto ai senior (27%) e molto di più della media nazionale (37%).

Un altro dato che emerge è che il 67% pianifica i propri pasti in base alla data di scadenza degli alimenti acquistati e il 32% a volte dona il cibo a chi ne ha bisogno invece di buttarlo via. Quest’ultime affermazione è confermata da quasi 1 giovane su 2 (il 44% per i 18-24 anni) e solo il 19% dei 65enni.

GIOVANI SFIDUCIATI E CRITICI NEI CONFRONTI DELLE INSEGNE

OpinionWay e Smartway hanno intervistato i consumatori sulla loro visione della situazione attuale. Il 90% ritiene che la grande distribuzione dovrebbe offrire più sconti sui prodotti vicini alla data di scadenza e l'83% pensa che dovrebbe proporre più box “a sorpresa” con prodotti alimentari vicini alla data di scadenza.
L'87% è disposto a scegliere un negozio con una politica anti-spreco e il 79% ritiene che i principali rivenditori non stiano facendo abbastanza per ridurre gli sprechi alimentari (75% dei giovani tra i 18 e i 24 anni).

L'acquisto di prodotti alimentari su Internet (62%) o con la consegna a domicilio (57%) è considerato un incentivo allo spreco alimentare, in particolare per motivi di minori controlli sulle date di scadenza, e le confezioni eccessive, ecc.
Più della metà degli italiani (61%) è inoltre convinta che donare i prodotti invenduti alle associazioni di beneficenza serve solo a rimandare il problema, perché il superamento della data di scadenza obbligherà anche loro a gettare i prodotti (67% dei 18-24 anni).
Inoltre, quasi la metà (45%) sarebbe disposta a pagare un po' di più i propri prodotti per finanziare la lotta contro gli sprechi del proprio negozio.
Questa convinzione è fortemente portata dai giovani tra i 18-24 anni (64%), mentre solo il 35% degli 65enni e oltre ne sono convinti.

SCONTI SUI PRODOTTI IN SCADENZA: LA SOLUZIONE PREFERITA DAGLI ITALIANI PER RIDURRE GLI SPRECHI ALIMENTARI

Quando è stato chiesto agli italiani quali leve potrebbero essere attivate per ridurre gli sprechi, più di uno su due (52%) ha chiesto maggiori sconti sui prodotti vicini alla data di scadenza. Questa preoccupazione è condivisa soprattutto dagli over 65 (59%), contro appena il 36% dei 18/24enni.
Seguono maggiori informazioni sulle date di scadenza (25%), una migliore offerta di negozi di alimentari vicino a casa (24%) e migliori informazioni su come ridurre gli sprechi alimentari (22%).

Per quanto riguarda le offerte promozionali sui prodotti vicini alla scadenza, gli italiani vogliono vedere le promozioni in un maggior numero di negozi (89%) e su più prodotti (89%).
Anche in questo caso, la segmentazione delle risposte è inaspettata. Mentre il 90% delle famiglie che guadagnano meno di 1.000 euro al mese mensili chiede offerte promozionali su più prodotti, questa percentuale sale al 93% per le famiglie che guadagnano più di 2.500. La categoria più modesta è meno sensibile a questo tipo di offerte: il 40% dichiara di non essere interessato (22% per coloro che guadagnano più di 2.500€).

Metodologia:
Studio realizzato su un campione di 1005 persone rappresentative della popolazione italiana di 18 anni in su. Le interviste sono state condotte dal 16 al 23 giugno 2023.
Il campione è stato intervistato utilizzando un questionario autosomministrato online basato sul sistema CAWI (Computer Assisted Web Interview).

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