Quattro Marchi Storici per “Fabbri 1905”

Sono ben quattro i «Marchi storici di interesse  nazionale» riconosciuti a Fabbri 1905 inseriti nel Registro speciale dei Marchi Storici Italiani

17 Marzo 2022 - 15:24
Quattro Marchi Storici per “Fabbri 1905”
[mp3j track="https://horecanews.it/wp-content/uploads/2022/03/Quattro-Marchi-Storici-per-Fabbri-1905.mp3" Title="Ascolta la notizia in formato audio"] Sono ben quattro i «Marchi storici di interesse  nazionale» riconosciuti a Fabbri 1905 inseriti a distanza di pochi mesi l’uno  dall’altro nel Registro speciale dei Marchi Storici Italiani (istituito con  decreto del 10 gennaio 2020 dal Ministero dello Sviluppo Economico). Sul centinaio di marchi di storicità concessi finora ad aziende dell’alimentare dall’Ufficio Brevetti e Marchi del MISE, “il caso Fabbri” spicca con i suoi 4 riconoscimenti. Rappresentano uno  straordinario viaggio nel costume, oltre che nelle  origini dell’industria manifatturiera del cibo italiano, e  testimoniano il grande know-how con radici profonde  che l’Italia ha in questo ambito. Capostipite tra i 4 riconoscimenti, il corporate brand “Fabbri” che con il suo inconfondibile lettering in  corsivo blu entra nelle case degli Italiani e nel mondo da 117 primavere.  width= Non poteva mancare il riconoscimento al product  brand più famoso, “Amarena Fabbri” che nasce nel 1915, quando Rachele, moglie di Gennaro Fabbri fondatore dell’azienda, inventa una nuova ricetta, senza sapere di dar vita  a un prodotto ancora oggi considerato inimitabile: la Marena con frutto. Una specialità gastronomica cui Gennaro decide di dare il più nobile dei contenitori: un vaso in ceramica bianca decorato  con arabeschi blu dal ceramista Riccardo Gatti di Faenza, affettuoso dono che il fondatore dell’azienda fa alla moglie. E proprio a quegli arabeschi blu su campo bianco  del decoro faentino, identificato come segno  distintivo della produzione dell’azienda, va il terzo  riconoscimento come marchio storico. Un elemento grafico dalla straordinaria forza in difesa della  proprietà intellettuale tanto da imporsi anche in  Cina: nel 2020 la Corte del Popolo di Shanghai ha riconosciuto le ragioni della Fabbri contro un tentativo d’imitazione di quel decoro da parte di un  produttore cinese: troppo famoso anche nel Paese  del Dragone per poter essere imitato. Fabbri 1905 vuol dire anche “sciroppi”: gli “Inventa Bibite” che l’azienda inventa letteralmente e  produce fin dagli anni ’20 del secolo scorso. Gli Sciroppi Fabbri devono molto della loro fama  anche a un packaging dal design particolare: una bottiglia sinuosa dalle forme ergonomiche,  morbide e maneggevoli a cui va il 4° non banale  riconoscimento. Una vera e propria investitura per gioielli del nostro  Made in Italy alimentare che sanno distinguersi non  solo per qualità e gusto, ma anche per estetica,  stile e creatività artistica. “Sono riconoscimenti di cui siamo molto orgogliosi, non solo perché certificano la nostra lunga storia di impresa di famiglia, ma anche eccellenza che ha saputo  re-inventarsi nel tempo, mantenendo saldo il legame con la tradizione e il  territorio d’origine sentendo forte il compito di dover rappresentare sempre al  meglio il Made in Italy” – commenta Nicola Fabbri a nome di tutta la famiglia  che dal 1905, di generazione in generazione – e ora siamo già alla quinta –, hanno tramandato, sostenuto, divulgato, promosso prodotti che vantano schiere  di veri appassionati nel mondo, sia consumatori che professionisti della gelateria, pasticceria e mixology.  width=
Note di approfondimento
Tutta la storia di Fabbri 1905, non solo del suo  prodotto più famoso, si intreccia con la storia d’Italia  dal secolo scorso a oggi. Dalle origini come “Premiata  Distilleria Liquori G. Fabbri” che tiene a battesimo  liquori come “1° Maggio” o “Amaro Carducci”, in  onore del grande poeta premio Nobel 1906; agli anni  30 con Aldo e Romeo, figli del fondatore Gennaro - a cui nel frattempo era stata intitolata l’azienda -,  impegnati a promuovere il marchio a bordo di due  auto mito dell’epoca, l’Atala e l’Isotta Fraschini, a cui  si deve l’invenzione e il primo grande successo degli  Sciroppi “Inventa Bibite”; agli anni ’50 segnati da  un’altra storica invenzione, quella dei Cremolati, i  primi ingredienti composti per la nostra gelateria  artigianale che così può varcare i confini nazionali con  i gelatieri del Bel Paese; fino alla multinazionale di  oggi saldamente radicata a Bologna, ma con filiali in 10 Paesi e una solida vocazione a innovare la tradizione.
L’iter che ha portato a questi riconoscimenti ha richiesto la produzione di testimonianze  e documenti originali che, oltre alle fonti ufficiali, hanno potuto contare sul prezioso  “archivio” di prodotti storici, oggettistica d’antan, foto seppiate, manifesti e pubblicità  d’epoca, premi, vecchi listini e altro che l’azienda bolognese ha pazientemente raccolto  in una imponente collezione di migliaia di pezzi destinati alla creazione di un Museo  d’Impresa.
Non fossero bastate le innumerevoli prove documentali, sono rimasti nella memoria  collettiva del Paese gli storici Carosello con cui Fabbri è entrata, grazie alla televisione,  nelle case di milioni di italiani fin dal 1957 con il personaggio “Salomone, il pirata  pacioccone”, la serie “Un pittore alla settimana”, con protagonisti grandi pittori allora  sconosciuti del calibro di Guttuso, Capogrossi, Gentilini, Cagli, Salvatore, o gli spot con  Buscaglione, Pisu, Adolfo Celi, Tino Buazzelli, indimenticabili protagonisti che hanno  accompagnato l’Italia del miracolo economico.
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