Ristorazione. Solo nel 2021 i locali hanno allestito dehors per 180mila tavoli
Secondo le stime Fiepet, solo nel 2021 le imprese di ristorazione hanno allestito dehors esterni per 750mila mq, 180mila tavoli, oggi sempre più apprezzati.
Quelle sulle deroghe per i dehors sono disposizioni nate ai fini di assicurare il rispetto delle misure di distanziamento connesse all'emergenza sanitaria, a far data dal 1° gennaio 2021. Da qualche anno vigono regole meno stringenti per la concedibilità di aree pubbliche da parte dei Comuni perché locali di ristorazione possano posizionare i propri dehors: pedane, tavolini, sedute, ombrelloni e quanto sia funzionale all'attività dei pubblici esercizi negli spazi della città.
Durante gli anni dell'emergenza, le città hanno giovato di questa deroga, che ha consentito un migliore esercizio dell'attività di somministrazione di alimenti e bevande in spazi all'aperto, con minori rischi sanitari.
E di questa deroga hanno giovato, chiaramente, le imprese e i cittadini, che possono usufruire di spazi di consumo e convivialità all'aperto sempre più apprezzati.
Ce lo dice con numeri e dati il sondaggio condotto da SWG per Fiepet - Confesercenti a fine 2023: l'aumento di tavoli e spazi attrezzati all’esterno dei pubblici esercizi riscuote largo consenso tra i consumatori, è un fatto positivo per tre italiani su quattro.
Solo nel 2021, secondo le stime Fiepet, le imprese hanno allestito nuovi spazi esterni per un totale complessivo di quasi 750mila metri quadri, pari a 180mila tavoli.
Una piccola rivoluzione che ha contribuito alla resilienza del comparto: tra il 2018 ed il 2023 le imprese di ristorazione sono passate da circa 147mila ad oltre 158mila, con una crescita del +7,6%.
Il livello di gradimento degli spazi esterni
Tra gli italiani che promuovono l’aumento delle superfici di somministrazione all’aperto, il 50% ritiene che la maggior disponibilità di tavolini nelle piazze e nelle strade permetta di godersi meglio la bellezza dei luoghi, mentre un 43% preferisce il consumo all’aperto perché permette, d’estate, di stare più freschi senza aria condizionata. Il 28% valuta positivamente – eredità, questa, della pandemia – la riduzione dei rischi di contagio. Per il 18%, invece, gli spazi all’aperto sono semplicemente più comodi.
Anche chi è perplesso sul maggiore uso degli spazi pubblici, per varie ragioni, inerenti ad esempio l’occupazione eccessiva dei marciapiedi, le eventuali problematiche attinenti la circolazione stradale e la riduzione dei parcheggi, mostra in ogni caso di gradire i tavoli all’aperto. Un avventore su due, quando si reca in un pubblico esercizio, chiede infatti di poter sedere all’esterno spesso (34%) o sempre (16%), mentre solo il 9% sostiene di non chiederlo mai.
La preferenza cresce con la bella stagione: durante la scorsa estate, nel tempo libero, il 24% ha sempre usufruito di tavoli all’aperto e il 33% spesso. E, se possibile, gli italiani lo farebbero anche nella brutta stagione: il 60% pensa che – con opportuni accorgimenti – i posti all’esterno sarebbero fruibili e desiderabili anche durante l’autunno e l’inverno.
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