Succhi di frutta: nuova crescita nel mercato
Il 2017 è stato l’anno delle bevande, grazie anche e soprattutto al caldo record registrato per una lunga e afosa estate. Ma se acqua e birra hanno guidato il carro fino alla vetta della crescita, che ha superato la punta degli 8 miliardi, anche i succhi di frutta non hanno perso terreno, anzi, sono in rimonta.
Grazie allo studio di IRi (consultabile a questo link) possiamo osservare l’andamento delle vendite di succhi di frutta dello scorso anno e ipotizzare le sue prossime evoluzioni.
Febbraio 2018 segna il termine di 12 mesi caratterizzati dal segno positivo, con un +2,7% nel fatturato, attestato sui 627 milioni.
La crescita esponenziale si presenta dopo anni di penalizzazione delle vendite complessive della categoria di succhi e nettari UHT.
Ne è complice il cambiamento nelle abitudini alimentari degli italiani, sempre più attenti alla quantità di zuccheri presenti nei cibi e nelle bevande consumate, in linea con un nuovo stile di vita tendenzialmente più sano. Di conseguenza, l’assunzione di succhi e nettari era sensibilmente diminuita, ma il trend sta subendo un’inversione.
I canali di vendita non mostrano dati uniformi. Se la GDO ha riscontrato un incremento del +2,5% rispetto al 2016, è anche vero che i negozi di vicinato e gli ipermercati vanno in negativo.
Circa 140 le referenze medie di succhi e nettari UHT per punto vendita, che salgono a oltre 214 negli ipermercati, mentre sono 17 le referenze per i succhi da banco frigo, 27 negli ipermercati.
La maggiore attenzione dei consumatori tutta rivolta a una dieta più naturale porta un incremento delle vendite dei succhi 100%, anche se il mercato resta guidato dai succhi con minore contenuto di frutta.
Veniamo ai formati. In testa il brik o la bottiglia da 1 lt, con il 46% dei volumi, quasi metà dell’intero mercato. A seguire il brik 200 ml, una delle tipiche merende per bambini. Formati intermedi si ritrovano nel vetro, che conosce anche per questo un decisivo trend di crescita con il +10% a volume.
Discorso a parte vale per i succhi freschi, che vedono in testa il formato da 250 ml in plastica, seguito dal 750 ml in brik.
I pubblico a cui si rivolge il mercato dei succhi e nettari di frutta è diventato, nell’ultimo anno, sempre più adulto e consapevole, che sceglie salute e naturalità per i propri consumi.
In linea con altri mercati, l’offerta bio è sensibilmente aumentata, segnando un fatturato di 37 milioni di euro. Fra le novità più apprezzate ci sono i succhi a base di frutti con principi attivi interessanti per la salute, come il mirtillo o il melograno, prodotti senza aggiunta di zuccheri, arricchiti con ingredienti dalle proprietà salutari come zenzero, aloe e bacche di goji.
Secondo IRi, analizzare il profilo dei consumatori e proporre un’offerta innovativa che tenga conto delle nuove richieste è l’elemento chiave per il futuro dei mercati in generale, ma in particolare del mercato dei succhi.
L’esempio più lampante è proprio la nuova richiesta che da qualche anno spinge i consumatori verso una maggiore attenzione alle proprietà dei prodotti. Adeguarsi ai cambiamenti sociali e, talvolta, anticipare le correnti è senza dubbio il modo migliore per dare nuova vita ai settori più svantaggiati. Il mercato dei succhi è stato a lungo osteggiato dalla grande presenza di zuccheri, ma adattarsi al cambiamento significa una ripresa solida e una nuova vita per un prodotto che ha molto da offrire in termini di natura e salute.
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