A Tivoli, Nuh Osteria Contemporanea racconta una storia di passione e autenticità
La cucina di Nuh Osteria Contemporanea ritrova nella sostenibilità la via per raccontare il territorio in modo contemporaneo
Nuh Osteria Contemporanea, nel cuore del centro storico di Tivoli, racconta una storia di passione, autenticità e impegno per l'eccellenza gastronomica. Fondato a fine dicembre 2021 da una coppia di lunga data - Andrea Rinaldi e Isabella Capriotti - Nuh è molto più di un semplice ristorante: è un rifugio per coloro che apprezzano il calore dell'osteria, l'informalità della convivialità e l'eleganza della cucina contemporanea.
Chef Andrea Rinaldi porta con sé un bagaglio di esperienze professionali straordinarie che hanno plasmato il suo percorso verso la creazione di piatti unici e indimenticabili. Originario di Tivoli, Andrea ha iniziato la sua carriera oltre un decennio fa, sperimentando i primi passi della sua arte nelle cucine di Roma, tra cui rinomati ristoranti stellati come Pipero, Giuda Ballerino, Andana*di Bartolini. Il suo volersi perfezionare sempre più lo ha portato oltre i confini nazionali, con esperienze a Maiorca da Zaranda** e in Svizzera.
Tuttavia, è stato il ritorno alle sue radici nel Lazio che ha ispirato Andrea a creare qualcosa di veramente speciale. Guidato dalla passione per la cucina autentica e stagionale, ha abbracciato un approccio innovativo che unisce tecniche moderne alle tradizioni culinarie italiane. Il risultato? Piatti che trasudano passione, creatività e un profondo rispetto per gli ingredienti.
“Osteria è il calore dell’informalità ma anche la sorpresa delle stagioni. Sedersi a tavola senza sapere cosa la cucina ha in serbo per gli ospiti” dice Andrea. Nuh fonda le sue basi sull’Azienda Agricola Capriotti (della famiglia di Isabella) e sui suoi prodotti sempre freschi che si ritrovano a tavola, dalle verdure agli ortaggi fino all’olio.
Il cuore pulsante dell’insegna è il suo menu: una sinfonia di sapori, texture e profumi che cambiano con le stagioni e si adattano ai desideri degli ospiti. Con una filosofia basata sulla sostenibilità e sull'utilizzo di ingredienti locali, il menu offre un'esperienza culinaria senza pari che segue il ritmo delle stagioni e che, anzi, varia anche ogni 4/8 settimane.
In carta il menu propone anche tre percorsi degustazione: mare (65 euro), terra (60 euro), vegetale (50 euro) con 4 portate più la piccola pasticceria, oltre ai loro lievitati con sole farine di grani antichi dell’Azienda Agricola La Viola e olio dell’Azienda Capriotti. I menu degustazioni non vanno però intesi come “fissi” perché verranno cuciti su misura del cliente, in base ai suoi gusti e alle sue esigenze. Tra gli antipasti troviamo: tartare di fassona piemontese del Consorzio Coalvi servita con polvere di porro bruciato e brodo speziato; carpaccio di pescato del mar Tirreno, loro salsa ponzu, coulis ai frutti rossi, capperi e cipolla in osmosi; uovo carbonara dell’azienda San Bartolomeo di Viterbo, biscotto al pepe, uovo cotto al vapore, crema carbonara, guanciale Alverese dei castelli e vellutata di pecorino romano Caseificio Petrucci di Amatrice.
Si passa ai primi piatti con la fettuccina acqua e farina (Pastificio 28 Pastai), pomodorino alla brace marinato con mentuccia e vaniglia, infine dadolata di pesce bianco di stagione; pacchero Pietro Massi gratinato (al forno) farcito con ragù di vacca vecchia, cruditè di zucchine romanesche locali e grana di pecora. I secondi si aprono con un piatto che è l’emblema della sostenibilità: la vacca alla cenere con il suo concentrato, erbe amare ai ferri ed emulsione di bagna cauda.
“Questo piatto lo preparo sin dal primo giorno e rappresenta il concetto di sostenibile e zero sprechi: le bucce dell’aglio, della cipolla e delle carote vengono utilizzate per la cenere e tutte le parti della vacca vengono utilizzate, da quella per il ragù alla costata” spiega lo chef.
Si prosegue con il carciofo romanesco arrostito al pesto romano (una preparazione che riprende il pesto di basilico ma con ingredienti laziali quindi pecorino, alici, menta) e con il pescato del giorno alla cacciatora di asparagi alla brace e paprika affumicata. Infine, i dolci come la zuppetta di fragole marinate alla mentuccia romana, crumble di mandorle grezze (Azienda Iurilli) e spuma di latte e limone; cioccolato 68% sale di Trapani, crema e zafferano; la “nostra” charlotte lamponi e chantilly.
Accanto al menu, la carta dei vini offre un viaggio attraverso le migliori referenze regionali d'Italia, con una particolare attenzione alle gemme vinicole del Lazio. Sono oltre 250 le etichette che Isabella, maitre e sommelier Ais, potrà consigliare agli ospiti insieme alle circa 40 referenze di distillati.
Nuh Osteria Contemporanea non è solo un luogo dove gustare ottimo cibo e vino, ma anche un punto di riferimento per la sostenibilità e l'innovazione nel settore della ristorazione. Il locale è infatti stato arredato utilizzando due alberi da cui si son potuti ricavare i tavoli in legno massello allestiti nella sala dal design nordico con i suoi 20 coperti. Le pareti di colore blu avio circondano la cucina a vista con la sua grande finestra di oltre due metri. Le pareti sono poi impreziosite dalle opere d’arte degli artisti Maurizio Monaco, Ennio Calabra e Fontana. Cura dunque per i dettagli e per le cose fatte bene, dall'arredamento del locale, realizzato con materiali eco-friendly alla filosofia culinaria incentrata sull'utilizzo responsabile delle risorse. Nuh si impegna a lasciare un'impronta positiva nel territorio (come il pescato che si appoggia su 4 aste del pesce del litorale tirrenico, da Ponza fino a Porto Santo Stefano).
Situata in pieno centro storico, di fronte a una delle uscite di Villa D'Este, Nuh offre un'oasi di tranquillità e raffinatezza in una delle zone meno turistiche della città. È molto più di un semplice ristorante; è un'esperienza culinaria straordinaria che celebra l'autenticità, la creatività e il rispetto per l'ambiente.
CONTATTI
Via della Missione, 56 – Tivoli
www.nuhosteriacontemporanea.com
Tel. 0774 282912
Apertura dal martedì al venerdì a cena – sabato a pranzo e a cena – domenica solo a pranzo
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