Cantine Aperte 2023 celebra i 30 anni del Movimento Turismo del Vino

Il 28 e 29 maggio torna Cantine Aperte con un’edizione speciale che festeggia i 30 anni dalla fondazione del Movimento Turismo del Vino, la realtà che ha dato un volto all’accoglienza enoturistica italiana.

16 Maggio 2023 - 10:29
Cantine Aperte 2023 celebra i 30 anni del Movimento Turismo del Vino

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Mancano pochi giorni all’edizione 2023 di Cantine Aperte, l’evento atteso da appassionati e wine lover che si svolgerà nel fine settimana del 27 e 28 maggio. L’atmosfera quest’anno sarà ancora più gioiosa perché accanto alla scoperta di cantine, etichette e nuove esperienze in vigna, la kermesse sarà l’occasione per celebrare i 30 anni dalla fondazione del Movimento Turismo del Vino. Sono infatti trascorsi ben tre decenni da quando un gruppo di vignaioli comprese che in Italia bisognava dare una svolta alla comunicazione del vino, del mondo che rappresentava, della cultura di cui era espressione, andando, con una grande intuizione frutto anche della conoscenza e dell’esperienza vissuta sul campo in altri paesi, in una direzione esattamente contraria a quella che fino ad allora era stata intrapresa.

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Il mondo vitivinicolo italiano, salvo rarissime eccezioni, all’inizio degli anni Novanta era ancora estremamente chiuso rispetto all’esterno, quasi geloso dei suoi segreti e dei suoi equilibri costruiti dentro e fuori le mura delle cantine, gli unici ad avere accesso erano giornalisti, importatori, operatori di settore, condizione che oggi facciamo molta fatica ad immaginare ma che corrispondeva esattamente alla mentalità dell’epoca e allo stato delle cose. Nessuno riteneva che le aziende vitivinicole in sé potessero costituire una destinazione per escursioni, in primis i produttori che tra l’altro non davano peso alla valenza in termini di redditività di un’attività già diffusa e ampiamente sfruttata dai colleghi esteri. Non si dava peso nemmeno all’importanza di un dialogo e di un rapporto con gli appassionati e al fatto che la visita ai luoghi di produzione potesse innescare un meccanismo di valorizzazione e sviluppo di interi distretti. Il Movimento Turismo del Vino nasce proprio con questo intento, nel 1993, grazie all’impegno di quel gruppo di vignaioli illuminati, e Cantine Aperte nel maggio dello stesso anno, tra lo scetticismo generale, rappresenta il primo esperimento di accoglienza degli enoturisti, con la Toscana protagonista grazie alla spinta di Donatella Cinelli Colombini, tra i principali ideatori e sostenitori del progetto. L’operazione funziona, le aziende e le località più rinomate sono prese d’assalto tanto da trovarsi in difficoltà nella gestione di un flusso così importante, altre realtà restano deserte ma si comprende che il meccanismo, se rodato e gestito può cambiare le cose. Pochi mesi dopo l’iniziativa viene ripetuta anche in Piemonte e in Trentino dove ha grande successo.
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 Da quel momento, anno dopo anno, è cresciuto il numero di regioni e cantine aderenti all’iniziativa e al Movimento Turismo del Vino che ha favorito anche la nascita delle Strade del Vino. Negli ultimi tre decenni il ruolo svolto dal Movimento è stato fondamentale per dare forma ad un’idea di accoglienza del mondo vitivinicolo italiano capace di rinnovarsi ed andare incontro alle mutevoli esigenze del mercato fatto non più, come avveniva trent’anni fa, da turisti di prossimità ma da flussi provenienti da altre regioni e da altre parti del mondo. Gusti e scenari sono cambiati, con una forte accelerazione dopo la pandemia, i visitatori sono sempre più curiosi, esigenti, interessati ad addentrarsi nei meandri della cultura vitivinicola del luogo che scelgono come destinazione ed hanno aspettative sempre più alte su quella che è l’esperienza da vivere in cantina. Trekking in vigna, passeggiate a cavallo e in bici, yoga, meditazione tra i filari, aperitivi e cene in tenuta, incontri di arte, musica e poesia sono solo alcune delle opzioni che le aziende studiano per articolare la propria offerta e si assiste ad una sempre più decisa profilazione della proposta di accoglienza perché oggi l’enoturista è mosso sì dalla passione per il vino ma anche dal desiderio di benessere, di immersione nella natura, di scoperta di bellezze paesaggistiche, storiche e culturali. Se le tendenze e le soluzioni di accoglienza sono cambiate a restare immutati dopo trent’anni sono i valori ispiratori del Movimento Turismo del Vino, l’amore per la terra, la passione per il vino, il piacere dell’ospitalità, valori che hanno permesso di dar vita ad una rivoluzione destinata in futuro a far parlare ancora di sé e che animeranno, come ogni anno, le due giornate di Cantine Aperte 2023.
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